Una ratio politica a quello che sta accadendo in Genesis davvero non c’è. Se da un lato le buone intenzioni (almeno quelle pubbliche) del Sindaco Ferrandino potrebbero trovare qualcuno disposto ad accettarle come positive, nei fatti ci troviamo davanti ad un vero e proprio “quadro della disperazione”.
Il dopo Gianluca, considerato il deus ex machina della partecipata ha di fatto segnato la fine dell’azienda voluta dal Giggiotto Telese e dove tutti, chi più chi meno, ha azzuppato e raccolto qualche votarello di qua o di là.
Giosi sta correndo e, forse anche consigliato sulla base di dati non veri o comunque molto distanti da quelli che sventola (almeno in Assemblea) il rappresentante della parte privata, il 18 mattina ha segnato il giro di boa. E’ vero, in ballo ci sono alcuni posti di lavoro (tutti raccomandati!, quindi non strappiamoci troppo le vesti) ma va anche detto che Giosi ha svalutato l’azienda del 50% con un solo colpo. Un taglio diretto. Una svalutazione che fa paura. Perchè? Qual’è il disegno che c’è dietro a tutto questo.
L’asset politico vuole un Paolo Ferrandino da sempre contro i lavoratori della Genesis (fatale l’appello in commissione tributaria!). Per il Sindaco l’azienda equivale al fortino di Gianluca e quindi da assaltare, gli altri che hanno qualche referente sono consiglieri di serie B, se non di opposizione. Un panorama che politicamente non porta nulla al Sindaco direttamente ai papabili che vorrebbero dettare regole. Cosa fare? Demolirla.
Volendo essere “cattivi” potremmo alimentare il rumors di un’azienda del settore meno strutturata di Maggioli che potrebbe fiutare l’affare a 450 mila euro? Tutto è possibile, ma non crediamo sia questo il caso di specie. E allora, qual è la ratio che sta spingendo il sindaco Ferrandino a correre così forte? La necessità di riempire una casella nel bilancio di previsione e di avere una delibera di assemblea da poter giustificare i 450mila euro in bilancio?
Troppo poco. Davvero troppo.
E allora perché seguire questa strada, quella che sembra essere la più pericolosa e la più sbagliata? Se è per ripicca personale magari ci potrebbe anche stare un “ok”, ma molto stentato, ma altrimenti davvero non si comprende dove il sindaco voglia arrivare. Ok, va bene, il taglio delle tasse ma se questo non deve significare svenamenti postumi o buchi milionari da risarcire ad avvocati e controparti.
E per Giosi, la censura più forte arriva proprio dalla Maggioli.
“In relazione – si legge nella dichiarazione allegata alla delibera – al secondo punto dell’O.d.G. il sig. Mario Di Maio per la Maggioli dichiara di non condividere le modalità operative con le quali il socio Comune è pervenuto – in maniera del tutto arbitraria ed unilaterale – alla determinazione dei costi di gestione della società Genesis in € 450.000,00 oltre IVA”.
Il privato evidenzia, appunto, la svalutazione dell’azienda e dell’investimento relativo. «La normativa in materia, infatti, come confermato anche dalla recente legge di stabilità per l’anno 2015, prevede un processo per gradi di razionalizzazione e contenimento delle spese delle società partecipate ed in particolare di quelle che abbiano conseguito per più di un esercizio risultati negativi nella gestione e/o di quelle non indispensabili al perseguimento delle finalità istituzionali dell’ente locale”.
Ma la dichiarazione costruita con attenzione del privato continua “Oltretutto essendo il socio Comune anche l’unico cliente della società partecipata la drastica riduzione della spesa di oltre il 50%, rispetto agli attuali costi di gestione, doveva necessariamente essere vagliata, mediante dati tecnici supportati da una relazione, dalla Commissione Aggi per la quale il socio di minoranza resta ancora in attesa dello scioglimento della riserva da parte del Comune in merito alla nomina del terzo membro, come da verbale del C.d.A. del 13/11/14. La Commissione dovrebbe, in conformità a quanto previsto dal contratto di programma, determinare i nuovi aggi da applicare agli incassi futuri tali da garantire la copertura dei costi di gestione attuali nonché la remunerazione del capitale investito”.
Un buco temporale che deve lasciare riflettere. Perché il Comune dal 13 novembre non ha sciolto la riserva sulla nomina del componente della Commissione Aggi? Perché non si è scelto di procedere secondo le regole, senza arrivare allo scontro in Assemblea dei Soci e trovarsi davanti uno scoglio chiamato Maggioli?
«Quanto prospettato – alza i toni la nota di Di Maio – in via esclusiva ed arbitraria dal socio Comune equivarrebbe di fatto a svuotare e mettere in liquidazione la società Genesis violando in tal modo non solo la normativa statale ma anche quella pattizia tra i soci generando un danno patrimoniale nei confronti della società Maggioli la quale ha partecipato ad una gara ad evidenza pubblica con condizioni economiche predeterminate sulla base delle quali sono stati vagliati gli investimenti, peraltro spalmati per tutta la naturale durata contrattuale. Secondo le indicazioni fornite dal Comune, infatti, poiché all’attualità i costi di gestione della Società sono determinati per il 50% dalle spese del personale, l’unica soluzione percorribile sarebbe quella di licenziare un cospicuo numero di dipendenti. Ciò oltre a possibili contenziosi determinerebbe di certo l’impossibilità per la Società di operare in maniera proficua e di garantire i risultati soddisfacenti fino ad oggi conseguiti. Per tali motivi la Maggioli si riserva fin da ora di impugnare il deliberato assembleare e di adire le competenti autorità giudiziarie anche per il risarcimento dei danni subiti. Per tali motivi – conclude – la Maggioli esprime il proprio dissenso in ordine alle modalità operative del Comune e chiede che ogni eventuale ed ulteriore valutazione sia rimessa alla Commissione Aggi, previo scioglimento della riserva da parte del Comune di Ischia”.