lunedì, Gennaio 6, 2025

A Procida arriva l’Omnicomprensivo Capraro-CaraccioloDa Procida

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Campania, meno tagli alle scuole: ecco come cambierà l’offerta formativa nel 2025/2026

La Regione Campania ha definito il piano di dimensionamento scolastico per l’anno 2025/2026, limitando il numero di accorpamenti rispetto alle richieste iniziali del Ministero dell’Istruzione e del Merito (MiM). Grazie al ricalcolo ottenuto dopo due vittorie al Tar, che ha riconosciuto un errore nella stima ministeriale del numero di studenti campani (sottostimati di circa 25mila unità), il numero delle scuole accorpate è stato ridotto da 28 a 18. Tuttavia, il piano cambierà l’organizzazione di molte scuole, con effetti diretti anche sull’offerta formativa.

Rispetto al “bagno di sangue” dello scorso anno, che aveva portato a 43 accorpamenti nella sola Napoli e provincia, il nuovo piano appare meno drastico. Gli accorpamenti previsti per il 2025/2026 sono distribuiti così:
10 accorpamenti tra Napoli e provincia (8 nella provincia e 2 nel capoluogo);- 7 accorpamenti nella provincia di Caserta; 1 accorpamento nella provincia di Salerno. Tra le scelte più significative c’è quella relativa a Procida, dove verrà istituito un Istituto Omnicomprensivo che unificherà l’Istituto Comprensivo Capraro e l’Istituto Superiore Statale Caracciolo-Da Procida. Questa decisione punta a garantire una gestione coordinata dell’istruzione sull’isola, coprendo tutti i cicli scolastici, dall’infanzia alle superiori.

Le decisioni sugli accorpamenti sono state prese tenendo conto di diversi fattori. In primo luogo, sono state valutate le scuole sottodimensionate, cioè quelle con un numero di iscritti inferiore ai parametri stabiliti dalla legge di bilancio. A questo si è aggiunta un’analisi dei fabbisogni territoriali, per preservare l’accessibilità all’istruzione anche nelle aree più svantaggiate.
Un ruolo importante l’hanno avuto le situazioni di reggenza e i pensionamenti: molte delle scuole accorpate erano già prive di un dirigente scolastico titolare da anni, gestite in reggenza, oppure avevano dirigenti prossimi alla pensione. L’obiettivo è stato quello di razionalizzare la rete scolastica senza compromettere la qualità del servizio educativo.

Gli accorpamenti avranno un impatto sull’offerta formativa regionale, con alcune opportunità ma anche possibili criticità. Tra i principali cambiamenti attesi: mL’accorpamento di scuole sottodimensionate in istituti più grandi permetterà di rafforzare la continuità didattica, evitando situazioni di instabilità legate alla mancanza di dirigenti scolastici o personale amministrativo.
Gli istituti più grandi potranno gestire meglio le risorse, sia umane che economiche. Questo significa una maggiore stabilità per docenti e personale tecnico-amministrativo, oltre a un miglior utilizzo di strutture e laboratori, che saranno condivisi tra più studenti.
La nascita di istituti omnicomprensivi, come quello di Procida, favorirà una gestione più coordinata dei diversi cicli scolastici, migliorando il percorso educativo degli studenti dalla scuola dell’infanzia fino alle superiori.

Tuttavia, non mancano i rischi, soprattutto per i territori più disagiati o isolati. In alcune aree, l’accorpamento potrebbe comportare un aumento degli spostamenti per gli studenti, con un impatto su frequenza e accessibilità. Inoltre, esiste il rischio che alcuni indirizzi di studio specifici, soprattutto in scuole più piccole, vengano sacrificati in favore di una razionalizzazione generale.
La Regione ha cercato di preservare il più possibile la varietà dell’offerta formativa, evitando di eliminare indirizzi di studio o corsi particolarmente richiesti. Questo è particolarmente importante nelle scuole superiori, dove la disponibilità di percorsi tecnico-professionali e liceali rappresenta un elemento chiave per le scelte future degli studenti. Inoltre, i fondi europei per i progetti PON continueranno a sostenere attività educative e laboratoriali, anche negli istituti accorpati.
Nonostante le difficoltà legate alla razionalizzazione, il nuovo piano offre alcune opportunità per migliorare l’organizzazione scolastica regionale. Gli istituti più grandi avranno accesso a risorse maggiori, che potrebbero essere utilizzate per promuovere progetti didattici innovativi, attività extracurriculari e collaborazioni con enti locali e aziende.

Tuttavia, sarà fondamentale monitorare l’impatto degli accorpamenti, soprattutto nei territori più fragili, per evitare che le decisioni di oggi si traducano in una riduzione della qualità e dell’accessibilità dell’istruzione.
Il piano di dimensionamento scolastico della Campania per il 2025/2026 rappresenta un compromesso tra le esigenze di razionalizzazione richieste dal Ministero dell’Istruzione e la necessità di salvaguardare il diritto allo studio. Grazie al ricalcolo degli studenti reali, la Regione è riuscita a limitare i tagli e a preservare molte autonomie scolastiche. Tuttavia, l’attuazione del piano richiederà attenzione continua per garantire che nessuno studente venga penalizzato e che l’offerta formativa rimanga accessibile e di qualità in tutto il territorio regionale. Campania, meno tagli alle scuole: ecco come cambierà l’offerta formativa nel 2025/2026

1 COMMENT

  1. togliete le mani dal CARACCIOLA DI PROCIDA-è un ISTIUTO NAUTICO DI FAMA INTERNAZIONALE-per favore non bruciate le nostre ECCELENZE-POLITICI DI M……DA-NON VI VERGOGNATE CHE AVETE DISTRUTTO L ITALIA-NON CENTRA ILCOLORE -TUTTO E’ UN SOL FRULLATO PURTROPPO

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