domenica, Settembre 8, 2024

A “scuola” di Sant’Anna. Al Buchner e al Mattei “Impara l’arte e mettila in… barche”

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GIULIA TRANI | Tradizione: è questa la parola chiave del progetto “Impara l’arte e mettila in barche” che ha visto protagonisti gli studenti di diversi istituti, isolani e non, intenti nella progettazione delle barche allegoriche della 92esima edizione della festa di Sant’Anna. Una parola latina che contiene per definizione il verbo “trasmettere” e che quindi riassume perfettamente lo spirito dell’iniziativa ideata dalla Dirigente Scolastica del Liceo Buchner, Prof.ssa Assunta Barbieri con Salvatore Ronga ed il corpo docenti delle scuole coinvolte e finanziata grazie all’intervento dell’Assessore Lucia Fortini, con il supporto del Comune di Ischia.

Nella mattinata della presentazione dei bozzetti, che si è svolta nel clima carico di emozioni del Liceo Buchner intento a svolgere gli esami di maturità, l’Assessore del Comune di Ischia, Gigi Di Vaia, ha fatto appello ai genitori dei ragazzi affinché li incoraggino a promuovere gli usi e costumi ischitani con l’entusiasmo che li ha contraddistinti e ha definito l’attività “un progetto di portata storica” per l’isola.

Un’iniziativa che, come la sirena Partenope, abbraccia varie scuole del Golfo di Napoli tutte coinvolte ciascuna declinandola in base alle peculiarità del proprio territorio. Salvatore Ronga ha messo in evidenza quanto sia importante il punto di vista dei ragazzi, che hanno trattato temi sia noti che innovativi con ottimismo, offrendo alla comunità un patrimonio di creatività, energia e fantasia, sottolineando anche quanto una ventata d’aria fresca sia positiva in quanto la tradizione è tale proprio perché si rinnova.

La presentazione ha visto bozzetti di diverso tipo, con alla base tutti modi diversi di reinterpretare delle caratteristiche dell’isola. Ad esempio, con il contributo della sua cultura, una ragazza di origine cinese ha raccontato con la sua idea di barca la leggenda asiatica del gigante Pangu riordinatore del caos iniziale e ideatore del mondo, ricollegata a Tifeo perché anch’egli creatore di Ischia.

Un’altra idea ha rielaborato la storia raccontata sul Cratere del Naufragio conservato a Villa Arbusto che però si conclude con il salvataggio dei protagonisti. Ma anche la storia di una donna che colpita da una medusa ne prende le sembianze e danza sulle pagine della sua vita. Il tema del tempo e dei ricordi è stato toccato anche da altri due gruppi di ragazzi: nel primo, si è visto un castello aragonese che, ricco di ingranaggi e meccanismi fantastici, con il potere delle note di un pianoforte permette di rivivere i momenti felici della propria infanzia; nel secondo, con l’unione del mito dell’albero dei ricordi e quello di Tifeo dei rami ricchi di ventagli hanno raccontato i momenti più significativi della nostra storia isolana, con uno studio preciso e una determinazione spiccata da parte degli inventori anche per quanto riguarda la coreografia.

I ragazzi hanno attinto anche a nozioni più tecniche, dal punto di vista scientifico in un bozzetto che vede un vulcano che aprendosi dà vita ad un’Ischia dalla forma di una stella, ma anche da quello letterario, in un’idea che ha visto la nascita della poesia con un simposio che ruota tutt’intorno la famosa Coppa di Nestore, o con la raffigurazione di Virgilio con Partenope e San Gennaro, ricalcando anche la tradizione Napoletana.

Con un’attenzione particolare al significato, il bozzetto “Sorridi nel fango” ha preso da soggetto il fiore di loto a contrasto con delle spaccature, rappresentando un avvenimento triste affrontato in maniera positiva e mettendo quindi in luce un atteggiamento tipico degli ischitani. Lodevole l’attenzione degli studenti ad ogni minimo dettaglio, come ad esempio i colori della barca allegorica ideata con il nome “Il segreto di Pithecusa” che rappresentano la terra, la natura ma anche l’effetto dell’inquinamento, in un’idea che vede un polpo che con i suoi tentacoli chiusi ricorda il falò, simbolo di convivialità e di cui i suoi ideatori già vedono la potenzialità teatrale, immaginando il volo di alcune libellule durante lo spettacolo, simbolo di libertà.
Una mattinata all’insegna dell’amore per la tradizione a cui hanno partecipato anche architetti e costruttori abituali delle barche della festa, che si sono dimostrati entusiasti nell’apprendere il lavoro svolto dai ragazzi che dal prossimo anno, come anticipato dalla Barbieri, li vedrà ancor più coinvolti.
Insomma, la tradizione della festa di Sant’Anna sembra essere in buone mani, pronta a viaggiare tra le generazioni. Per adesso, noi aspettiamo questa 92esima edizione, curiosi di scoprire quali delle idee presentate diventerà realtà e sfilerà nel nostro mare questo 26 luglio.

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