L’affaire degli abiti dismessi, una piaga per molte realtà
Tra potenziali rischi e l’attrattiva di un facile veicolo di guadagno. Ancora degrado attorno ai cassonetti del Pio Monte . Occorre monitorare i siti.Chi ha autorizzato le installazioni nelle pertinenze del complesso privato e chi incassa i proventi?
Solo mesi che segnaliamo il degrado imperante presso il sito del Pio Monte della Misericordia. I riflettori puntati sulla struttura evidenziano un’altra inquietante realtà quella dei cassonetti gialli per il deposito degli abiti usati.
Un Business che sfrutta la solidarietà di recente svelato dall’inchiesta Mafia Capitale.
A poche centinaia di metri dal sito dove si svolge il mercato cittadino, anche li si commerciano abiti usati, a due passi dalla litoranea, cumuli di abiti usati giacciono al suolo, tra un cassonetto e il lerciume di immondizie abbandonate sotto ai muri dell’antico complesso.
Una indecenza che non può tollerarsi oltre!
Chi ha autorizzato l’installazione? Chi paga chi per tenere i box in una proprietà privata che il comune al momento usa, probabilmente anche in modo improprio consentendo attività, potenzialmente a rischio e per fini di lucro? Chi si arricchisce sfruttando l’affaire degli usati e del rifiuto?
Non sono più giovane da un po’. Una Casamicciola così abbandonata a morire non me la ricordo proprio. E quello che mi fa girare più di tutto le scatole sono quelle facce di prostituta con cui questi amministratori vanno in giro… come se i problemi non li riguardano proprio. Vergogna !