Il nostro ricordo: libraio nell’anima, passione per l’isola e per la Cultura
Pasquale Raicaldo | Se c’è una persona che ha sempre incarnato il concetto di libraio, in quel mondo fatto di idee e sostanza che è l’immaginario collettivo che ciascuno di noi porta con sé, questo – per me – è stato e rimarrà sempre Enzo Migliaccio. Disordinato eppure così ordinato, elegante ed educato, colto nell’accezione più vasta che si può attribuire ad un termine sempre più abusato, Enzo – volto storico de “La Gaia Scienza” e di “Imagaenaria”, piccolo gioiello imprenditoriale creato con Barbara, compagna di vita e di passioni – ha accompagnato con sobrietà generazioni di ischitani e turisti, aiutandoli a comprendere – assolutamente lontano, in un mondo di pennivendoli e marchettari, dalla logica pervasiva dell’accattatavillo – l’importanza della riscoperta di quel patrimonio inestimabile che è la cultura del nostro territorio, che Imagaenaria ha avuto il merito di esaltare con una lunga serie di pubblicazioni di assoluta qualità, in linea con la preparazione di Enzo e con la sua sotterranea missione, frutto di una passione per l’isola e per la cultura che lo eleva, in antitesi con un carattere schivo ai limiti dell’apparente snobismo, tra i grandi divulgatori del nostro tempo. E sarebbe un vero peccato se con lui si estinguesse anche quella che Enzo amava definire la vecchia maniera di vendere libri, «quella degli anni in cui si poteva entrare in una piccola libreria di provincia (anche a Catanzaro, la mia città di origine), chiedere una raccolta di poesie di Ritsos ed essere sicuri di trovarla. Oggi, in una libreria di catena, come nella maggior parte delle librerie indipendenti, trovano posto cataste di libri inutili, ma non una copia delle poesie di Ritsos». In questo scenario, «dove quasi tutte le librerie sono uguali», Enzo aveva scelto di preservare peculiarità e qualità. Una scelta coraggiosa, una scelta premiante e premiate.
La terra sia lieve ad Enzo, libraio per antonomasia: leggera come le parole che ha diffuso all’isola e al mondo e come la sua presenza, padrone di un luogo che è stato ed è più di una libreria. A sua immagine e somiglianza. Per l’isola e per la cultura. E perché si fondano, l’una e l’altra, realizzando il sogno di una vita, la sua.