domenica, Dicembre 22, 2024

Affondamento del Padre Pio, confermati i due anni e sei mesi a Manuguerra e Gianquinto

Gli ultimi articoli

Iscriviti alla nostra newsletter

Resta informato e non perderti nessun articolo

La Corte di Appello ha invece escluso dal concorso di colpa i due marinai del peschereccio, Antonio Manfredi e Antonio Buonomo

La Corte di Appello di Napoli ha confermato la sentenza di primo grado che condannava a due anni e sei mesi il comandante della motonave “Audace” Carlo Manuguerra e il timoniere Danilo Gianquinto, ritenuti responsabili dell’affondamento del motopeschereccio “Padre Pio”, inabissatosi nel Canale di Procida il 29 giugno 2005. In quella tragedia perirono il comandante del peschereccio, Salvatore Vespoli, e i marinai Antonio Buonomo e Antonio Manfredi. Di qui le accuse di disastro colposo e triplice omicidio colposo. I giudici di secondo grado hanno però riformato in parte il concorso di colpa al 50%, escludendo ogni responsabilità dei due marinai e confermandola solo per il Vespoli. La vicenda si è già spostata in sede civile per ottenere il risarcimento del danno, ma a quanto pare fino ad ora senza esiti positivi, in quanto la compagnia armatrice dell’“Audace” non ha più una struttura patrimoniale in grado di soddisfare il gravissimo danno. Inoltre la stessa compagnia di assicurazione solleva più di un’obiezione, proprio a seguito della sentenza di primo grado che aveva stabilito che la colpa doveva dividersi in parti uguali tra le due imbarcazioni coinvolte.

Il procuratore generale, che aveva preso la parola prima della sospensione feriale, aveva chiesto la conferma della condanna per entrambi gli imputati. Di tutt’altro tenore gli interventi dei legali delle parti civili, che contestavano l’assunto della corresponsabilità nel tragico sinistro in mare..

Si attende ora il deposito delle motivazioni di giudici di secondo grado, avendo già annunciato l’intenzione di ricorrere alla Suprema Corte di Cassazione sia il legale della famiglia Vespoli, che il difensore dei due imputati. Una scelta obbligata per evitare l’esecutività della sentenza, essendo stati sforati i due anni che consentono la sospensione condizionale.

 

 

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here

Gli ultimi articoli

Stock images by Depositphotos