venerdì, Dicembre 27, 2024

Alessandra, ischitana di Dnipro ci racconta il suo dramma: “Piango e non mangio pane”

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Il cuore diviso tra Ischia, Londra e Dnipro: "...quando hanno eletto il nostro Presidente, che adesso per prima volta perché ero sempre giovane, non mi mischiavo in politica, ma adesso quando è stato eletto questo Presidente, con una mia amica abbiamo pianto e ci siamo abbracciati, mi ero emozionata di avere un presidente e non mi sbagliavo"

Gaetano Di Meglio | Alexandra e Leonardo sono due baranesi che si trovano coinvolti in questa guerra, assurda, in questo assurdo 2022. Con Alexandra, proviamo a capire cosa è questa guerra combattuta nella sua patria e vissuta tra le nostre case. Una guerra che ci tocca, forse, fin troppo da vicino.

In un momento così delicato e teso da un punto di vista internazionale è complicato farti domande che non siano banali, ma vorrei riuscire a raccontare un po’ come vivete questa guerra così, relativamente, distante.
“Seguo tutto e con grande orgoglio anzi, da qualche mattina quando accendo televisione alle 5, perché riesco a dormire poco, vedo le immagini e piango. Piango anche dal dolore, ma piango anche per l’orgoglio di essere Ucraina, l’orgoglio di essere un popolo forte. E mi fa emozionare anche per questo.”
Parlami un po’ di questo orgoglio. E’ una reazione legata all’invasione e quindi una circostanza o è proprio un sentimento di chi si sente ferito dentro?
“Di tutto. Prima cosa di una ferita enorme, perché da sempre cercavamo di essere indipendenti, anche uscendo fuori dal paese per farsi un migliore futuro, con tutti questi sacrifici. Ho sentito mia cugina che mi ha detto “Cosa metto in valigia? Io non voglio uscire da casa perché qua ci sono anni di miei sacrifici”. Ed anche i miei fratelli qualche mattina fa li ho sentiti e mi hanno detto che non hanno pane, non che non hanno niente da mangiare, ma per dire che non hanno pane, non mi va di mangiare nemmeno a me per questo sto rinunciando pure io al pane per ora. E questo è il poco che noi possiamo fare.”

Quando riesci a comunicare con loro. Loro come stanno vivendo? Stanno combattendo?
“Certo ogni mattina quando mi sveglio alle 5 e vedo gli stati se sono on line o off line, perché ho quattro fratelli con mogli e con bambini. Vedo chi è online per non disturbare ulteriormente, perché non so vedo che uno è stato online alle due o alle quattro e non so per quale problema sia stato online in questo orario, magari penso dormono, non voglio disturbare loro e aspetto chi si mette online per prima. Così seguo sempre chi è online e controllo chi si collega per prima, per sapere notizie da loro.”

Loro come stanno?
“Un mio fratello è nella città Dnipro e sta al settimo piano questo pure è un po’, non è il suo favore. Altri fratelli stanno in periferia di Dnipro e ma stanno in case private ce l’hanno questi bunker.”

Tu da quanto tempo sei a Ischia?
“Io sto dal 2010 a Ischia,quasi 12 anni.”

Alessandra, diciamo che l’Ucraina, almeno negli ultimi anni dopo il 2014, ha vissuto sempre in questa paura dell’imminenza dell’invasione russa. Molti giovani si stanno arruolando. Parlavi dell’orgoglio…come avete vissuto tutto questo periodo?
“Allora tante notizie non arrivavano perché quando ha cominciato al 2014 avevamo più informazioni, poi mano a mano comunque continuava, ma non che si dava tanta informazione. Non sapevamo tanto, è come se fosse più lontano. Ma era sempre che morivano nostri ragazzini, nostri ragazzi giovanissimi. Qti facevano sapere queste cose facevano male! Nel paese in cui sono nata e nei paesi vicini, conoscevo le persone che hanno perso loro bambini, loro figli.”

Adesso loro, nella città di Dnipro, dove stanno i tuoi parenti, già sono arrivate le forze russe.
“No, per ora mi scrivono che c’è silenzio e anche dove si trovano gli altri miei fratelli, nelle vicinanze di Dnipro, nelle case private con i bunker sotto casa dove si possono rifugiare completi già di plaid e qualcosa. Anche un’amica, infermiera, ieri mi ha contattato e detto che correva a lavoro per strada, adesso lei ha nascosto il figlio e e genitori anziani in un paese vicino Kiev dove c’è un rifugio, ma lei doveva andare a lavoro perché fa l’infermiera.”

L’invasore russo come viene visto da voi.
“Domanda difficile. Non ho parole”

Ti è venuta l’idea di partire, di provare a raggiungere l’Ucraina, la Polonia
Penso sia impossibile vengono le persone da fuor e le devo ospitare, vengono parenti, una ragazza con marito e due bambini che sto aspettando e in arrivo. Sono partiti prima dello scoppio della guerra erano in vicinanze Ucraina, stavano in Romania. E qualche giorno e sto per aspettare, stare più vicino a Ucraina che capivano che succedeva qualcosa, non c’era nulla di buono.”

Quando è previsto il loro arrivo a Ischia?
“Non lo so. Lei è in auto e guida piano, si fermano in diversi posti avvicinandosi all’Italia.”

Troveranno sicuramente voi che li saprete in qualche modo confortare
“Sicuramente, li stiamo aspettando.”

Il colpo più brutto che hai visto in televisione? Qual è stato? Quando?
“In televisione, diciamo quando mi ha chiamata mia cugina per prima alle 05:30 mattina e mi ha detto che è cominciato e io acceso subito televisione e ho visto sirene in città di Kiev di emergenza ed è stato un colpo che non riuscivo a reggere.”

Il suono delle sirene fa paura in televisione. Immagino dal vivo cosa possa significare
“Mi spaventano anche ambulanze, qua a Ischia quando passano. Quando sento ambulanza e veramente quel giorno passavano, troppi quando cominciata mi faceva paura per questo.”

Stai uscendo di casa?
“Sì, sì, purtroppo sono stata pure con il COVID e non poteva avere minimo che potevo chiedere a un abbraccio questo che mi mancava. Sono dovuta stare da sola a casa con chiusa in casa per il covid.”

E quando ti è passato il covid?
“Proprio oggi ho fatto tampone sono andata per prima, per controllarmi prima perché vorrei essere a manifestazione domani di Napoli.”

Domani vai a Napoli?
“Non posso mancare, per il mio popolo che non posso aiutare niente di più.”
Mi spieghi che significa essere orgogliosa di essere Ucraina? Magari anche per far capire quella che è la differenza, tra il vivere nel Donbass, nella Russia?
“Non so se riesco a spiegarmi bene perchè uso termini, magari non giusti, ma comunque quello che siamo, popolo sempre con problemi, sempre per difendere, però abbiamo vinto sempre, perché siamo gente molto umile, gente semplice e buona. E voglio dire che non lo so, con anni riesco a capire questo, mi nasce anche adesso di più, essere molto patriota di mio paese. Con guerra mi si è scatenato un’altra cosa in più io non pensavo che di avere questo mia amore per mia paese, così tanta. Non lo so. Questo che quando hanno eletto il nostro Presidente, che adesso per prima volta perché ero sempre giovane, non mi mischiavo in politica, ma adesso quando è stato eletto questo Presidente, con una mia amica abbiamo pianto e ci siamo abbracciati, mi ero emozionata di avere un presidente e non mi sbagliavo.”

Tu perché sei venuta in Italia?
“Sono venuta sempre per potermi comprare una casa in Ucraina per poter crescere mia figlia.”

Ci stai riuscendo?
“Mia figlia si è laureata in Inghilterra a Londra. L’ho portato in Italia quando lei aveva 12 anni, dopo sei anni che non ho vista, ho portato in Italia, a Ischia, lei andata in liceo a Ischia e adesso sta a Londra. Adesso si è laureata a scienze forensi all’Università a Londra e ora sta facendo anche master.

Alessandra. Diciamo che la tua missione l’hai vinta.
“Sì, sì, anzi. Adesso i mia vita privata, anche vinta, perché ho trovato un compagno meraviglioso. È un compagno che mi sostiene in tutto, mi rispetta e conta molto.”

Che lavoro, fai tu?
“Sempre lavori domestici”

LEONARDO
Allora tu adesso che vivi da tanti anni con questa donna e che comunque ne hai condiviso tanto, come la vivi tu, cioè da ischitano e da italiano come la vivi?
“Da ischitano e da italiano la vivo malissimo. Da quando trovo questa donna Ucraina la vivo, poi, ancora peggio perché veramente già la guerra è una cosa vergognosa, poi pensavamo, pensavo almeno io che in Europa non ci sarebbero state più altre guerre e poi ti trovi di fronte a questo scenario. Il fatto che sto con lei mi fa aumentare ancora di più la sofferenza e anche l’odio verso qualsiasi tipo di invasore. Quindi diciamo io, in questo momento penso anche, forse in maniera un poco infantile, ma provo un odio terrificante nei confronti di quel nazista che ha iniziato tutto questo.”

Mi ha detto Alessandra, che a giorni arriverà una coppia appunto, che è partita in auto e che vi sta raggiungendo, quindi diciamo, da parte tua pure un’apertura, no?
“Da parte mia massima accoglienza e penso che tutti quanti dovremmo fare così perchè comunque sono persone che vivono con noi da tempo, aiutano da tempo, certo è un lavoro, ma lo fanno almeno per quello che ho potuto vedere io con tutto il cuore e tutta la serietà. Quindi penso che il minimo per potremmo fare noi, l’Italia, è accogliere chiunque voglia venire qui. Questo è la mia opinione”.

Ci sono alcune cose che mi hanno colpito del racconto di Alessandra. La figlia, che immagino abbia vissuto con te, ora si sta laureando in Inghilterra, è stata sei anni a Ischia, come è stato questo impegno?
“Sì, si trova in Inghilterra. In realtà diciamo io non l’ho vissuta molto, ma per me una ragazza eccezionale. Non per vantarmi, la mia signora, merito della mamma che l’ha saputa educare da sola è una ragazza eccezionale.”

Una domanda e poi vi lascio, mi ha detto Alessandra che la mattina si sveglia alle 5, dorme poco, accende la televisione e piange. Da amico, da compagno, da persona che comunque condivide un forte sentimento come la vivi tu questa vicenda?
“Eh la sto vivendo molto male. E’ come se una parte di me fosse violentata, perché questa è proprio una violenza da ogni punto di vista e quindi anch’io mi sento così, forse non come lei, ma quasi.”

Domani sarà anche tu a Napoli.
“Si è certo!”

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