mercoledì, Gennaio 15, 2025

Allarme anestesisti. Rizzoli bloccato: non si opera!

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Ida Trofa |

Sospese le sedute operatorie presso l’Ospedale Anna Rizzoli di Lacco Ameno a causa della mancanza dei medici anestesisti in servizio. Uno stop improvviso e imposto anche al dirigente Maria Valentina Grossi che ha ricadute persino per le urgenze. Un fatto gravissimo, un rischio che la comunità non può patire oltre.
La guerra degli anestesisti, della sede disagiata e del pendolarismo sta paralizzando il Rizzoli. Solo la medicina va avanti, completamente bloccata la chirurgia. Questo, quando si parla solo per l’ordinario. C’è gente che aspetta da mesi di essere operata, ci sono i casi urgenti ed estremi che quotidianamente si ripropongono e potrebbero riproporsi da un momento all’altro. Incidenti, infarti intestinali, emorragie, criticità di ogni ordine e grado che potrebbero costare vite umane.
Al Rizzoli la situazione è obiettivamente difficilissima e richiede misure drastiche ed immediate. Qui si rischia la salute pubblica e la sopravvivenza. Qui, in virtù di poche scellerate scelte, si è stracciato il diritto all’assistenza, si è palesata la completa, costante e vergognosa assenza di garanzie sul diritto alla salute e alla tutela della vita. Qui si tratta di pazienti e di essere umani messi a rischio per un qualcosa che non ha ragion d’essere. Per risparmiare soldi, per accontentare chi non gradisce chi quale medico anestesista!
Assurdo ed intollerabile.
La figura degli anestesisti-rianimatori è di primaria importanza, irrinunciabile senza ombra di dubbio. Senza gli anestesisti l’ospedale non funziona. Non sono considerazioni, è un dato di fatto!
Inimmaginabile cosa accadrebbe in caso di estrema emergenza. Mette i brividi il solo pensare quando un volo sanitario in eliambulanza non potrebbe strappare alla morte un bimbo con la peritonite. Ancora i rischi per un automobilista o un centauro vittima di incidente bisognosi di operazioni salvavita. Per quanto Ischia potrà restare attaccata ad un volo ed un ricovero oltre mare? Per quanto?
Il Commissario Straordinario Antonio D’Amore con il Subcommissario Alberto Pironti appaiono lontani dalla realtà isolana e dalle sue esigenze!
La direzione locale in un gesto di incomprensibile crisi dirigenziale e medica ha sospeso gli unici anestesisti presenti? Cosa è successo agli anestesisti isolani? Dov’è ad esempio la dottoressa Luciana Impagliazzo? Dove sono? Perché sono fuggiti tutti dall’Ospedale isolano? Dove sta la politica isolana? C’è forse una lobby di medici in competizione e non solo in guerra per i trasferimenti? La situazione è tragica è seria e merita di essere opportunamente trattata!
Qui si lotta per la sopravvivenza non si può più ragionare sulle emergenze.
I sindaci isolani, dinanzi alla totale assenza di garanzie, dinanzi ad un ruolo politico totalmente inutile, dovrebbero valutare l’opportunità di manifestare uniti e compatti, tutti con la loro bella fascia tricolore, per pretendere l’immediata copertura del comparto anestesisti e la ripresa delle sedute operatorie.
INCOMPRENSIBILI DISLOCAMENTI
L’insufficienza di esperti anestesisti unitamente a quella degli infermieri e sanitari che rappresentano ormai una costante e che in queste ore è drammaticamente peggiorata. Non solo per la mancata copertura delle figure in quiescenza ma sopratutto per la mancata previsione di piani strategici ed occupazionali compatibili ed unanimemente accettati . Una situazione che in questi ultimi giorni è deflagrata assumendo una rilevanza gravissima. Scatenando una guerra dove nel mezzo sono finiti i malati.
La guerra, fatta di richieste inequivocabilmente legittime, tra Lacco e Frattamaggiore. I commissari ASL svuotano, seppur temporaneamente Fratta per sopperire alle carenze lacchesi dove dovrebbero arrivare alcuni specialisti per tappare i buchi evidenziatisi in via Fundera. Iniziativa che ha già scatenato un putiferio in terraferma e che probabilmente continuerà a fomentarlo anche nei prossimi giorni.
Motivo del contendere è la decisione del direttore sanitario della Na2 Nord, Luigi Di Paola, di spostare a Ischia dal 21 Aprile per sette giorni soltanto, 7 unità rianimatori- anestesisti in forza a Fratta. In particolare, quelli che ricoprono il turno di notte. Il trasferimento lampo ha scatenato l’inferno frattese contro il depauperamento dell’Ospedale San Giovanni di Dio che resterebbe cosi, con un solo medico. il trasferimento in tal modo non si è mai concretizzato per la ferma opposizione di medici e sindacati che hanno chiesto legittimamente al commissario di ritirare il provvedimento .
Ciò che rende ancor più intollerabile la situazione è il dislocamento-allontanamento degli anestesisti ischitani in terraferma! Quei pochi esistenti sono stati spostati per scelte misteriose che acuiscono ulteriormente lo stato d’emergenza. Ancor di più se pensiamo ai limiti della insularità alle recenti richieste proprio del comparto sanitario sui collegamenti e la continuità territoriale.

1 COMMENT

  1. ancora una volta ci dobbiamo scontrare con l’assoluta incapacità di sindaci e direzione sanitaria dell’ospedale, nessuno di loro è capace di farsi sentire e valere a livello istituzionale, quindi tutti a casa

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