Gaetano Di Meglio | Si stanno rompendo gli argini tra il Comitato “Salviamo Ischia Ponte” e il sindaco di Ischia, Enzo Ferrandino. Con un post facebook, ieri sera, arriva l’affondo duro del comitato di cittadini contro il primo cittadino. «Dopo le parole rassicuranti del nostro primo cittadino il Comitato lo prega di inaugurare la stagione balneare con una “salutare” nuotata nelle acque fangose della spiaggia del ‘muro rotto’. Purtroppo non abbiamo ciambelle XXL…»
Lo sfottò è chiaro ed evidente. Il richiamo a Enzo è diretto e, conoscendo sia il primo cittadino sia i suoi cattivi consiglieri e consigliere sappiamo che questo atto non passerà sotto silenzio.
L’attacco del Comitato non lascia spazio ad altre interpretazioni. “la stagione balneare con una “salutare” nuotata nelle acque fangose della spiaggia del “muro rotto” sono il richiamo allo spettacolo indegno che abbiamo tutti visti nei giorni scorsi. Una scena che avrebbe meritato ben altra reazione da parte di Enzo ma che, invece, non è arrivata.
Il Sindaco, infatti, è più preoccupato degli interessi privati del suo assessore, dei rapporti che la sua amministrazione continua a sostenere con la direzione dei lavori che, invece, dell’intera baia sporcata da una immensa macchia di fango.
Non sappiamo dove il primo cittadino abbia rilasciato “parole rassicuranti”, ma immaginiamo. Quel che, invece, viene fuori, è che i cittadini di Ischia Ponte sono stanchi di questo sindaco e di questo modo di amministrare il territorio e il comune.
L’uso dei familiari e dei ricatti è già iniziato nei giorni scorsi. Cugini, zii e parenti lontani sono stati già allertati dal potere di Via Iasolino e hanno provveduto ad effettuare la “chiamata” minatoria ai attori principali del Comitato.
Per fortuna c’è chi mostra il coraggio e attacca duro contro chi (il sindaco) ha abdicato al suo ruolo politico, ha perso ogni occasione di difendere i cittadini.
Il mare di Ischia diventa un lago sporco e il sindaco tace. Non c’è stato nessun comunicato ufficiale, forse qualche intervista telecomanda, e il silenzio istituzionale affinché gli interessi privati dell’assessore e della direzione dei lavori siano “protetti”.
Così, mentre il sindaco tace, il Comitato attacca: “Nella giornata dell’8 marzo, Ischia (e con l’isola numerosi turisti) ha assistito ad una scena vergognosa, inaudito esempio di scempio ambientale di una gravità che richiama le dimensioni di un vero e proprio disastro: lo scarico massiccio in mare di acqua marrone, mista a terreno, in considerevole quantità! Il “Comitato S.I.P”. ha prontamente denunciato il gravissimo episodio alle autorità competenti ed ha registrato poi, l’intervento di chi di dovere. Il Comitato si augura quindi, che siano opportunamente individuati i responsabili del misfatto e nel contempo, che si proseguano i lavori al più presto, ma nel rispetto delle norme vigenti, quelle stesse che ogni comune cittadino è tenuto a rispettare.»
Una scena vergognosa, un inaudito esempio di scempio ambientale di una gravità che richiama le dimensioni di un vero e proprio disastro che, però, non ha attirato le attenzioni del sindaco.
Più grave di così, davvero, non si sa dove possiamo arrivare e a cosa dovremmo assistere fino a settembre, data presunta della consegna dei lavori.
Una politica seria, che non abbia altri interessi se non quelli della propria comunità, avrebbe non solo fatto pressione da anni contro il privato che sta realizzando l’opera (anche grazie ad un imponente finanziamento europeo) ma, soprattutto, non avrebbe esposto, ancora una volta, l’isola, il suo mare e il centro storico del suo comune, ad una nuova estate a rischio inondazioni di melma. Cosa accadrebbe, infatti, se la scena dell’8 marzo si ripeta a Pasqua? O, peggio ancora, nei mesi di alta stagione? Cosa sta facendo il sindaco per garantire l’isola rispetto ad un così grave pericolo?
Ma restiamo ad oggi e alla guerra che il Comitato ha iniziato ieri pomeriggio. “non abbiamo ciambelle XXL…” perchè il segnale è arrivato “chiaro chiaro”.
La replica di Enzo Ferrandino, infatti, non si è fatta attendere. E, stesso mezzo, il primo cittadino ha raccolto il guanto di sfida: “Mi piacerebbe conoscere l’autore dello scritto per comprendere per quale motivo un dibattito civile di sicuro interesse pubblico e collettivo debba trascendere nell’offesa personale. Invito comunque l’autore del post ad una salutare nuotata, non appena le condizioni climatiche lo consentiranno, per verificare chi avrà per primo bisogno della ciambella.Saluti al Comitato “Salviamo Ischia Ponte”