Avvocato, componente del Consiglio di Amministrazione in quota Del Deo, Ambrogio Del Deo, quello del “Bar Elio” per capirci, si candiderà alle elezioni del prossimo 14 e 15 maggio con Stani Verde candidato sindaco e in questa intervista spiega le sue ragioni.
“La mia non è stata una scelta semplice – ci ha detto -, eppure ritengo che Forio debba aspirare ad entrare, finalmente, nel ventunesimo secolo e farlo dalla porta principale. E lo può fare solo assumendo un modo di amministrare serio. Anche attraverso un gruppo di giovani, o meglio, uomini con figli. Ho notato che quelli più anziani, quelli con l’esperienza, ci guardano con diffidenza. Non so se è la loro brama di potere o la paura che il nostro modo di vedere le cose li possa ledere in qualche modo; tuttavia, ritengo che noi quasi cinquantenni di Forio, dobbiamo unire le nostre forze per un unico obiettivo: preservare il nostro comune per poterlo lasciare ai nostri figli nel modo migliore. In questi anni – aggiunge Del Deo – mi è capitato spesso con l’Area Marina Protetta di fare degli incontri con i ragazzi delle scuole e spiegare loro l’importanza dell’AMP. Mi sono trovato in difficoltà perché i ragazzi ne sapevano più di me. Conoscevano sia gli obiettivi sia che bisogna fare dei sacrifici per preservare il nostro mare. Ho imparato che siamo di passaggio eppure a noi è stata affidata una delle parti più belle dell’isola e il nostro compito è di conservarla al meglio per poterla poi passare ai nostri figli e ai figli dei nostri figli”
Eppure, avvocato non è solo futuro
Assolutamente. Guardandoci indietro dobbiamo dirci che non abbiamo preso troppo seriamente il compito che avevamo e lo abbiamo delegato a chi era più grande di noi. Ci chiamavano ragazzi, perché per loro eravamo ancora dei ragazzi. Oggi siamo il presente di Forio. Ricordo negli anni 70, 80 gli stessi Del Deo, Colella e Castagliuolo fecero un colpo di stato nell’allora Democrazia Cristiana a Forio, cambiando i nomi di chi doveva presentarsi alle elezioni. Fecero una rivoluzione anche violenta per scardinare il potere precostituito. Adesso, in un modo molto più democratico, dobbiamo porci all’opinione pubblica con lo scopo di creare un luogo migliore.”
Come una sorta di contrappasso. Cinque anni fa eri candidato con Del Deo. Cosa hai visto, oggi, in Stani?
“Cosa ho visto in Stani che non avevo visto cinque anni fa? Stani lo conosco da tanto tempo e siamo coetanei. Lui aveva la passione del calcio e io quella del basket, però ci siamo trovati in tante situazioni da amici. Ritengo sia maturo per rappresentare quel gruppo di uomini, imprenditori, professionisti e commercianti di Forio, ma anche i tanti lavoratori che nel loro campo hanno sempre dato il massimo, che oggi si presenta al cospetto degli elettori. Purtroppo, siamo in un’epoca di cambiamenti tra terremoti e frane che ci hanno colpito profondamente e che hanno colpito la nostra credibilità come luogo turistico e di pace.
Siamo dentro una guerra che ci vede partecipi e che ha inciso nelle nostre vite con gli aumenti che tutti sappiamo ed ha un forte impatto sulle nostre aspettative di vita, soprattutto nel momento in cui la nostra speranza era stata buttata oltre l’ostacolo.
Perché Forio dovrebbe avere fiducia in te?
“Per il mio percorso di vita, comune a tanti, ma che durante il quale ho tentato di affermarmi e ci sono riuscito nella vita privata. Ho dato sempre tutto per i miei ideali e sono in campo per Forio con Stani e senza la presunzione di voler imporre ad altri le proprie scelte. È vero, sono stato nominato nel CdA dell’Area Marina Protetta e ho dato il massimo. Ho tentato in tutti i modi e ci sono anche riuscito, in parte, a far sviluppare l’AMP e renderla fruibile turisticamente. Il Regno di Nettuno può essere, in questo momento, un volano per l’attrazione puristica per l’intera isola.
Il percorso fatto con Francesco resta importante. Del Deo è una persona che è sempre stata prodiga di consigli a cui riconosco e auguro tutto il bene. Adesso, però, era arrivato il momento di puntare su un giovane, magari nato dal confronto e non imposto dall’alto. Ritengo che in questo momento, forse, alcuni dovevano fare un passo indietro. Ho 48 anni e due giovani ragazzi che vivono Forio in tutto e per tutto e che mi fanno notare cose che bisognerebbero fare e che non si fanno. Alla maggioranza è mancato il contatto diretto con le famiglie e con chi sta costruendo il futuro dei propri figli. La mia scelta è venuta naturale. Qui non stiamo facendo un confronto di forze politiche dove le idee politiche prevalgono, siamo di fronte a una gestione amministrativa del paese con un unico obiettivo, renderlo migliore e più appetibile per i nostri turisti. Faccio l’avvocato, ma dico sempre ai miei figli che io sono un professionista e che se gli albergatori, se i lavoratori del comparto turistico, sei commercianti non lavorano, beh, senza il turismo io l’avvocato lo vado a fare altrove. Mi capita spesso di andare con i miei figli in giro anche per motivi di lavoro e mi capita quando vado nello stesso posto di incontrare persone del luogo e inevitabilmente mi fermo a chiacchierare con loro e ci faccio amicizia. Ecco, vorrei tanto che l’amministrazione del paese non fosse una cosa asettica a sé stante, lontana dal paese, ma che si capissero le esigenze e le volontà del paese. Nessuno riesce ad amministrare senza il contatto reale con il paese che amministra”
Sarà una campagna elettorale impegnativa e piena di concorrenza…
“Bisogna essere chiari. Siamo un gruppo importante, siamo tanti e siamo di diverse estrazioni e con diverse logiche politiche, ma abbiamo tutti un’unica volontà: non chiedere ma dare. E questo dovrebbe essere la base per costruire il nuovo futuro. Non bisogna chiedere accordi, pretendere posti e posizioni. Bisogna dare il proprio piccolo contributo, ognuno nel proprio specifico campo, per poter realizzare quello che è la nuova idea di Forio. Una Forio fatta di cittadini liberi. La cosa più importante per cui ho deciso di candidarmi con Stani è che, come me, anche lui non vede l’agone politico come un campo di scontro frontale, ma esclusivamente come un contrapporsi di idee che deve portare alla pacificazione del paese. Partendo dalle istituzioni dove non ci sono persone che si fronteggiano armati, ma che dove si fronteggiano solo con le idee. Come ha detto il buon Nicola Monti, non è vendetta, ma è una scelta. Indispensabile per creare le condizioni della Forio dei nostri figli”