mercoledì, Novembre 6, 2024

Ambulanza a mano: il trasporti secondari del Rizzoli ridotti alla vergogna

Gli ultimi articoli

Iscriviti alla nostra newsletter

Resta informato e non perderti nessun articolo

La storia dei trasporti “sanitari” sull’isola (ma non solo i trasporti) è una delle piaghe della nostra sanità. Nel silenzio (complice) della politica locale e regionale (succube di Vincenzo De Luca e delle sue priorità salernitane), quella che vi raccontiamo oggi è la storia – a tratti assurda – che vede protagonisti i trasporti secondari.

Prima di procedere, è giusto fare una piccola premessa. Come tutti sappiamo il servizio 118, ovvero quello primario è stato affidato negli anni ai privati che garantiscono il servizio di urgenza e riguarda le ambulanze che di solito vediamo in circolazione sulla nostra isola. Un altro tipo di trasporti, quelli che si definiscono secondari, invece, sono quelli che vengono disposti dall’Ospedale Rizzoli per l’esecuzione di visite specialistiche o di altro.
Se per il servizio del 118, possiamo dire che la situazione sia stabile, per quelli secondari, invece, siamo all’anno zero. Forse anche di più. Il servizio che non funziona, pensante un po’, ha due teste. La prima testa è quella del Rizzoli che dispone il trasferimento del paziente, la seconda testa, invece, è l’UOC degli autisti (evitiamo sigle tecniche) che si trova a Pozzuoli che decide turni, interventi di manutenzione, di pulizia e della gestione pratica del settore.
Una rivoluzione, questa dei trasporti secondari che avrebbe dovuto coinvolgere tutti gli ospedali dell’ASL Napoli 2 Nord e che, invece, è attiva solo su Ischia. Potrebbe sembrare un record, invece è una condanna. Una situazione insostenibile che lavoratori e sindacati hanno più volte evidenziato a chi di dovere ma da una parte è entrata e dall’altra è uscita.

AFFIDATO IL SERVIZIO RIPARAZIONE
Nonostante di recente sia stato affidato di riparazione, manutenzione ordinaria e straordinaria degli autoveicoli, fornitura di parti di ricambi e di pneumatici e servizio di revisione per gli autoveicoli in dotazione alle strutture dell’Asl Napoli 2 Nord incluse le isole di Ischia e Procida per un fabbisogno espresso di anni 2/due per un importo complessivo a base d’asta di € 200.000,00 oltre IVA all’O.E. TECNAUTO CHIANESE, quello che è andato in scena tra il porto di Pozzuoli e quello di Ischia ha dell’inverosimile.
Per fortuna abbiamo la prova video (in questa pagina alcuni screenshot) realizzata da un utente Tik Tok che sul porto di Pozzuoli ha ripreso gli infermieri e gli oss spingere l’autoambulanza che era rimasta in panne. Una figuraccia mai vista fino ad ora.

Il perché è presto detto. L’unica ambulanza in servizio presso l’Ospedale Anna Rizzoli è quasi un residuato bellico. Un mezzo obsoleto, che si rompe per strada e che, come detto, deve essere spinto a mano dagli infermieri. Il veicolo, tra l’altro, è equipaggiato anche di un sistema di ancoraggio non può compatibile con le nuove barelle e ad ogni “carico” c’è da vivere un’odissea per bloccare il lettino con il paziente.
Nel frattempo, come se non bastasse, l’unico autista a disposizione vive in un container-stalla all’esterno dell’Ospedale Rizzoli tra la puzza nauseabonda del tombino del vecchio depuratore e tutti gli insetti che rigogliosi popolano la zona grazie al caldo umido.

Una situazione indegna e di vergogna a cui non serve aggiungere altre parole considerato le foto. Solo per concludere la vicenda, la stesa autoambulanza è poi arrivata ad Ischia ma dopo pochi metri dallo sbarco è stata costretta allo stop definitivo in Via B. Cossa e la paziente è stata recuperata con un altro mezzo medico proveniente dal Rizzoli.

LAVORATORI IN BALIA DELLE NECESSITA’
La necessità di avere regole certe e chiare nella gestione dei trasporti secondari in seno all’ASL Napoli 2 Nord è un’urgenza che non può più essere rimandata. Con l’applicazione della nuova metodologia applicata solo ad Ischia e non negli altri ospedali dell’ASL Napoli 2 Nord si creano delle disparità di trattamento nei confronti dei lavoratori. Quelli di Ischia, infatti, sono costretti a svolgere il ruolo del jolly anche in terra ferma dovendo provvedere anche al recupero dei diversi pazienti ricoverati nelle diverse strutture della terraferma. Una regolamentazione omogenea e complessiva di tutti i processi sarebbe un passo avanti nell’erogazione del servizio. Definire un protocollo unico dei trasporti secondari e utilizzare tutte le risorse, così come aveva deciso l’ASL, non può essere più rimandato.

LA FOLLIA DEI TRASPORTI SECONDARI
Ora, senza voler troppo cincischiare sulle vicende della nostra sanità è il caso solo di evidenziare alcune assurdità che si muovono sull’asse dei trasporti secondari. Questi trasporti, nella maggior parte dei casi (fatto salvo alcuni casi specifici che non rientrano in quello che stiamo commentando, ovviamente) riguarda l’esecuzione di risonanze magnetiche. L’ASL preferisce pagare il trasporto in terra ferma di un paziente e non avere una convenzione con i centri isolani che eseguono questo tipo di esame specialistico. Volendo non è neanche una questione economica, è una questione di praticità e di tempo. Tutti sappiamo quanto tempo di vuole per andare a Pozzuoli, eseguire l’esame e tornare ad Ischia. Così come tutti sappiamo quanto tempo ci vuole per raggiungere Forio e Ischia da Lacco Ameno. Quanto tempo si risparmierebbe? Quanti esami specialistici si potrebbero realizzare in un giorno invece di andare a Pozzuoli e tornare? Quando si risparmierebbe in termini di risorse umane ed economiche? Tanto.

Immaginando le difficoltà logistiche attuali del Rizzoli, tuttavia, è impossibile non evidenziare che c’è un ente benefico locale pronto a donare un impianto per la Risonanza Magnetica così come già fatto in passato. La speranza è nel prossimo ampliamento, sperando che non resti una mera utopia e un cantiere eterno.

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here

Gli ultimi articoli

Stock images by Depositphotos