Presenza sospetta a via Corbaro a Forio segnalata dai vigili urbani. E’ intervenuta anche l’Asl sollecitando l’adozione di un’ordinanza sindacale. Il presidente del Consiglio comunale di Ischia e i comproprietari dovranno provvedere alle analisi e in caso positivo adottare tutte le misure necessarie
Ancora amianto a Forio, ma l’ultimo caso oggetto della ordinanza del sindaco Stani Verde assume aspetti singolari, in quanto uno dei proprietari del terreno in cui se ne sospetta la presenza è il presidente del Consiglio comunale di Ischia Gianluca Trani.
Tutto è partito dal sopralluogo e dalla conseguente relazione di servizio del 3 ottobre scorso ad opera della Polizia Municipale, «con la quale si segnalava la presenza sul suolo di proprietà privata, sita in Via Corbaro nei pressi del gabbiotto di conferimento rifiuti, di patti di una condotta in sospetto materiale eternit/amianto». Il terreno in cui insiste la condotta in cemento-amianto è risultato di proprietà appunto di Gianluca Trani e di altri comproprietari.
Il 22 gennaio è intervenuta anche l’Asl. Infatti nell’ordinanza sindacale viene richiamata la relazione di sopralluogo «sottoscritta dal dott. Carraturo Nello, Responsabile del Dipartimento di Prevenzione Collettiva isole di Ischia e Procida Asi Napoli 2 Nord e dott. Esposito Tommaso Dipartimento di Prevenzione UOPC DS/36 Procida dell’ASL Napoli 2 Nord».
Nella nota si richiedeva al sindaco di Forio «di disporre, nei confronti dei soggetti innanzi generalizzati in qualità di soggetti obbligati, di effettuare ad horas presso un laboratorio autorizzato un campionamento del materiale di che trattasi al fine della definizione tipologica dello stesso e, nel caso di riscontro analitico positivo per presenza di materiale contenente amianto, provvedere ad effettuare la bonifica dello stesso ai sensi del DM 06/09/ I 994 a mezzo ditta abilitata previo programma di monitoraggio e smaltimento».
Sussistono i presupposti per una ordinanza contingibile ed urgente, «tenuto conto che i manufatti contenenti amianto, qualora non manutenuti correttamente e non bonificati (se lo stato conservativo lo renda necessario), possono dare corso alla liberazione di fibre, con pregiudizio della salute pubblica, trattandosi di area fortemente antropizzata».
Il tutto alla luce del «pericolo che l’omissione delle attività di controllo e messa in sicurezza dei manufatti riveste per la salute e l’igiene pubblica». Infatti nel provvedimento viene evidenziato che «i manufatti de quo rappresentano un rischio diretto ed attuale per la salute pubblica, atteso il possibile rischio di rilascio di fibre di amianto nell’ambiente circostante e vista la presenza di fabbricati limitrofi».
Pertanto Stani Verde ordina a Gianluca Trani e ai comproprietari «di provvedere quanto prima, e comunque non oltre entro trenta giorni dalla notifica del presente provvedimento, a trasmettere certificato analitico del contenuto dei manufatti di cui in premessa, rilasciato da laboratorio accreditato ai sensi del DM 14 maggio 1996, unitamente a dichiarazione sottoscritta dalla proprietà, corredata del documento di identità in corso di validità del dichiarante, nella quale attesta che il campionamento è stato effettuato sui manufatti oggetto del presente provvedimento; per il campionamento, che dovrà essere svolto in conformità al D.M. 6/9/94, dovrà essere incaricato personale esperto; qualora rinvenuto contenuto di amianto, a trasmettere copia del programma di controllo, custodia e manutenzione adottato, redatto in conformità a quanto disposto dal D.M. 6 settembre 1994.
Qualora le verifiche ispettive di cui sopra evidenziassero la necessità di provvedere alla bonifica dei manufatti, si significa che l’intervento dovrà essere eseguito in conformità…». Un provvedimento la cui inosservanza comporta la denuncia all’autorità giudiziaria. Rup è stato nominato Ciro Raia.