domenica, Febbraio 23, 2025

Ancora contenziosi, ancora Paolo | #4WD

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Daily 4ward di Davide Conte del 22 febbraio 2025



La vicenda dell’Hotel Pagoda e della relativa revoca dell’agibilità da parte del Comune di Ischia riporta inevitabilmente alla mente quella del Parcheggio della Siena, unitamente alla precarietà con cui l’amministrazione Ferrandino, unitamente ai responsabili delle diverse aree, è solita affrontare le diverse problematiche e gestire i rapporti con il territorio, i suoi abitanti e le diverse attività, in particolare per quanto riguarda l’edilizia pubblica e quella privata. E nei due casi di specie, l’accostamento ha un inevitabile denominatore comune: Paolo Ferrandino e il suo ottimo studio tecnico.
Jung sosterrebbe a spada tratta la tesi che esista un nesso chiarissimo e senza alcuna casualità tra le “giarretelle” rottesi tra il sindaco tuttora in carica e il suo ormai ex assessore rispetto ai due contenziosi in questione che, non a caso, riguardano due soggetti facenti capo storicamente allo stesso studio tecnico. E’ altrettanto vero che alcune voci di corridoio rivelano che i Mazzarella abbiano recentemente affiancato all’entourage di Paolo un altro tecnico di fiducia napoletano, ma questo in ogni caso non cambierebbe l’essenza del ragionamento: chi tocca i fili muore! E anche coloro i quali, in tempi non sospetti, hanno lavorato in seno alla struttura comunale per rispettare una linea amministrativa dettata dal sindaco e dalla sua maggioranza, anche grazie alla collaborazione di una delle poche menti pensanti e capaci che Enzo poteva vantare intorno a sé, oggi sembrano abbandonati al loro stesso destino non solo rinnegandone l’operato, ma guardandosi bene dal proteggerli (essendo finiti sotto processo) e disconoscendo supinamente le linee guida che hanno portato sino ad oggi ad avallare e consentire determinate opere. 
La cosa inconcepibile, però, è che alla fine vale sempre il famosissimo aforisma: “‘E ciucce s’appìccechene e ‘e varrile ce vanno p’u miezo”. In altre parole, il Paese e tutto quel che lo compone ancora una volta paga le conseguenze di una mala gestio diffusa da parte dei propri eletti e, ciononostante, si guarda bene dal ribellarsi ad un sistema che, sotto gli occhi di tutti, sta danneggiando fortemente il nostro tessuto sociale sia sotto il punto di vista economico che nella qualità della vita e dei rapporti interpersonali, alimentando sempre più un clima di assoluta litigiosità, sfiducia verso le istituzioni e notevole incertezza per un futuro che appare a tinte sempre più fosche.
Per quanto ancora dovremo consentire a questi signori di compromettere la nostra esistenza in modo così assurdo e irreparabile? E’ una domanda che rivolgo a chi, calpestando dignità e amor proprio, continua a rendersi complice con il proprio silenzio di un’amministrazione da dimenticare ma che, nel frattempo, va avanti senza soluzione di continuità nella mera gestione del potere e lasciando stagnare i dissenzienti dalla manina sempre e comunque alzata nel brodo primordiale del miserrrimo attaccamento alla poltrona.

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