Si spalanca un mese di fuoco per il Real Forio di Angelo Iervolino. Dopo il pareggio beffa contro la Mariglianese al Calise, la squadra scenderà in campo sabato pomeriggio per affrontare il Nola allo Sporting Club. L’ambiente biancoverde, oltre alla preparazione della trasferta nel fortino avversario, è coinvolto anche dagli impegni ravvicinati, tra turni infrasettimanali e confronti di Coppa Italia.
Il mister ha aperto la classica conferenza stampa parlando della sua partecipazione a Coverciano per il corso Uefa A professionista: “Ogni allenatore ambisce a partecipare, è un corso che abilita un tecnico alle categorie professionistiche. A prescindere da questo, è un modo per ampliare il proprio bagaglio di conoscenze. Farlo a Coverciano, nell’Olimpo del calcio italiano, dà ancora più stimoli e motivazioni. È un qualcosa che fa piacere e che metterà altra esperienza nel bagaglio personale perché stare in quell’ambiente può aprire ancora di più la mente. Anzi, stando a quanto detto in questa prima parte, i docenti sono lì per darci dei dubbi e questa, secondo me, è la cosa più bella e giusta. Quando si esce con delle incognite poi è la reazione interiore che ti porta a capire a studiare ancora di più”.
Soltanto quaranta i posti a disposizione, di cui 10 riservati ai tecnici con almeno dieci anni consecutivi di esperienza nel settore giovanile ed altri 10 riservati a chi ha allenato per almeno cinque anni nel calcio femminile: “Sul corso attuale, la Federazione ha cambiato anche un pochino i parametri di ammissione. Quindi i punteggi sono stati modificati, non dando solo la priorità e la precedenza magari agli ex calciatori di B o di A, ovvero i professionisti che occupano una grande fetta sui quaranta partecipanti. Credo che questo sia un modo che la Federazione sta utilizzando per cercare di ampliare le conoscenza delle persone che sono attorno al calcio, sia con i grandi sia con i più giovani”.
Sulla struttura del corso: “Sono 192 ore fino a metà dicembre. Sono otto settimane che si sviluppano sui primi giorni della settimana, dipende poi dalle settimane organizzative, alcune potrebbero non prevedere partecipazione. È motivante e anche un po’ stancante, soprattutto per noi isolani perché ci sono tanti sacrifici per raggiungere Coverciano, tra viaggi ed altri fattori. Questo però restituisce un sapore ancora più bello rispetto a quello che si fa. I giorni possono oscillare dal lunedì al mercoledì, il giovedì sono regolarmente qui”.
Iervolino dunque sarà pendolare: “Quando siamo a Coverciano, la testa è rivolta anche al campo e ai ragazzi. Poi con lo staff siamo costantemente in contatto, ma è ovvio che il pensiero sia sempre rivolto a ciò che accade qui. Il lunedì però è relativo perché di solito è il nostro giorno di sosta dopo la gara della domenica, non ci alleniamo. Si tratta dunque soltanto di un giorno, il martedì, quando riprendono le sedute con allenamenti destinati più alla parte fisica”.
Sabato però c’è la sfida al Nola: “In questo mese, nelle prossime cinque o sei gare, abbiamo un filotto difficile di partite perché incontreremo squadre piazzate, secondo la mia idea, tra le “sette sorelle”, tra cui il Nola. Il prossimo mese o mese e mezzo sarà abbastanza impegnativo. Il Nola, a prescindere dalla forza attuale della squadra, è una piazza importante. È retrocessa dalla Serie D l’anno scorso e quindi ha sempre l’ambizione di portarsi avanti e di ritrovare la categoria superiore. Poi è allenata da Luigi Sanchez che ha fatto il corso Uefa B con me. È un allenatore che ambisce sempre a disputare la D, lo dimostra anche l’esperienza dello scorso anno. In squadra poi ci sono giocatori importantissimi, possiamo nominarne qualcuno tra i quali spicca di più il Ninja Esposito, già affrontato anche nelle passate stagioni. Ci sono almeno 17/18 uomini della rosa che sono giocatori reduci da vittorie di campionati o con esperienze in quarta serie. C’è da stare ben concentrati sabato ed essere, ancora una volta, attivi mentalmente per provare a giocarci le nostre carte”.
Sull’atteggiamento ad inizio ripresa e sulla prestazione contro la Mariglianese: “Quello penso che sia un qualcosa che, alcune volte, non ha spiegazioni. Bisogna semplicemente non parlarne più perché pensarci ulteriormente potrebbe inevitabilmente aprire la strada della paura. Per quanto riguarda domenica scorsa, abbiamo fatto un’ottima gara, si poteva fare di più per avere la certezza di portarci a casa i tre punti. Sicuramente è mancato il guizzo, su alcune cose potevamo far meglio e quindi chiuderla, mettendoci in una situazione diversa rispetto a quello che è stato l’arrembaggio finale della Mariglianese per andare a pareggiarla, infatti così è accaduto. Bisogna essere un po’ più cattivi e smaliziati nel chiudere la gara quando le avversarie ti danno l’occasione perché poi queste squadre un’occasione in più non la concedono. Quando si sviluppa un’opportunità, bisogna sfruttarla. È una nota da migliorare. Serve poi essere attenti, soprattutto quando si è in vantaggio contro queste compagini. La tendenza deve essere quella di allontanare la possibilità di un ipotetico pareggio. Sono piccolezze che alzano il bacino dell’avversario e la stima durante la partita, soprattutto negli ultimi minuti. Dobbiamo migliorare sulla maturità”.
Poi un punto finale sull’infermeria e sulle possibile rotazioni: “Sicuramente avremo delle novità, anche per precauzione di qualche calciatore. Qualcuno è uscito con qualche acciacco dalla gara contro la Mariglianese. Voglio dare occasioni a tutti e opportunità di riposo a chi ha fatto più minuti perché mercoledì si torna a giocare, in casa contro l’Albanova, altra partita tosta e difficile. Nel mese di novembre inoltre ci sarà l’andata e il ritorno dei quarti di finale della Coppa Italia. Saranno settimane intense, abbiamo bisogno di tutti. Spero anche nel lavoro dello staff medico sui calciatori non al top per acciacchi o botte, non possiamo sicuramente non avere qualcuno. Ci serviranno tutti gli effettivi per questo mese difficile, sia a livello tecnico che dal punto di vista dell’applicazione fisica e mentale. Di Costanzo? Sta bene, ha recupero dopo l’influenza. Si è allenato a pieno regime e nelle scelte finalmente può essere preso in considerazione”.