Gaetano Di Meglio | Poco più di due settimane e si azzererà il conto alla rovescia. Il Real Forio, che prosegue la preparazione estiva in vista della prossima stagione, ha messo nel mirino i primi appuntamenti ufficiali della nuova annata agonistica. Si scenderà in campo per la Coppa di Eccellenza nel weekend del 26/27 agosto, mentre bisognerà attendere ancora per il debutto in campionato (9/10 settembre). La parola d’ordine all’ombra del Torrione è “lavoro”. Agli ordini dello staff, la squadra costruita dal Presidente Luigi Amato e dal Direttore Sportivo Vito Manna continua a correre e a mettere benzina nelle gambe. A dirigere l’opera è mister Angelo Iervolino che si è espresso così, a pochi giorni dall’esordio.
Manca poco all’inizio del campionato, ma il lavoro sul mercato è stato definito ed anche lo staff tecnico è stato presentato. Hai già un’idea di questo nuovo Real Forio?
“Non ci sono segreti, bisogna lavorare: è la prima cosa che mi sento di promettere a tutti i nostri tifosi e a chi vuole il bene del Forio. I ragazzi andranno sempre in campo come stanno facendo in questi giorni con il massimo piglio ed un’alta attenzione. Soltanto attraverso il lavoro si possono raggiungere gli obiettivi, che siano numerici, sportivi o in generale, come crescita del collettivo. Anzi proprio questo è il primo obiettivo societario, gettare le basi per il futuro, cercando di limare il gap con le società di terraferma che, in questa sessione di calciomercato, stanno facendo importanti sacrifici economici. Noi dobbiamo arrivarci con il tempo e con il lavoro, non dimentichiamoci da dove siamo partiti, veniamo da annate abbastanza tribolate, anche lo scorso anno non è stato semplice e ci siamo salvati all’ultima partita, agguantando anche il record punti del club ed è stata una piacevole soddisfazione. Bisogna fare le cose con calma e cercare di far divertire chi ci vuole bene”.
Mister, hai presentato lo staff tecnico. Vogliamo soffermarci nel dettaglio?
“Ci sono Ciro Barile e Catello Volo che saranno i miei primi collaboratori. Catello è anche allenatore dell’Under 19, questa sinergia con la Primavera è stata fortemente voluta da me e dalla società, è una cosa importante perché tanti under si stanno allenando con noi. È un modo per cercare di portare un’idea comune dalla prima squadra anche ai ragazzi più giovani. Il mister sarà maggiormente a contatto con loro, ci segnalerà gli atleti che cresceranno pian piano. L’ho detto ai ragazzi quando hanno partecipato ai raduni svolti durante l’estate: la nostra idea è quella di una rotazione dove tutti quanti abbiano la possibilità di misurarsi con i grandi e con giocatori che hanno fatto qualche categoria in più. Per loro dovrà essere un modo per attingere, dovranno essere delle spugne. Poi c’è Alfredo Rendini che quest’anno svolgerà il ruolo di preparatore atletico, un vero e proprio allenatore fisico. È un tecnico Uefa B e Uefa C, oltre ad essere laureato in Scienze Motorie, va a collimare quelle che sono le nostre idee, una figura che sappia di campo sul piano tecnico-tattico e che abbia conoscenze sulla parte fisica. Francesco Taglialatela passa ai portieri, è nato lì sostanzialmente, anche con vari corsi dell’Associazione Portieri, ha seguito e quest’anno ritorna al suo ruolo originario. E poi c’è una figura un po’ più esterna, Roberto Lauro, che era con me ad Ischia come vice, ci aiuterà nel ruolo di match analyst. Lui seguirà, oltre me, l’evolversi delle partite delle avversarie”.
Mister, è stato pubblicato anche il girone. Hai dato un occhio a quello che sarà il prossimo campionato?
“Il girone non lo scopro io, dei due è quello più complesso. Se vogliamo definirlo, possiamo dire che è un girone “terribile”. Ci sono tutte le squadre che hanno pretese per vincere il campionato. Per quella che è la mia analisi, che potrà rivelarsi giusta o sbagliata, le chiamo le sette sorelle. Ci sono sette società che hanno allestito squadre importanti, puntano a vincere il campionato. Al momento non c’è il Forio perché, come dicevo all’inizio, dobbiamo crescere. Quelle sette sorelle stanno facendo dei sacrifici economici importanti, hanno degli obiettivi fissati già da tempo. Ad esempio il Pompei che lo scorso anno non è riuscito a vincere il torneo, quest’anno ci riprova e raddoppia il modo di intendere il mercato. Poi ci sono varie squadre retrocesse dalla Serie D. Il Nola sta allestendo una squadra di livello, Sanchez sarà l’allenatore, con il quale abbiamo fatto il corso insieme. Ci sono Afragolese, Acerrana, Albanova che ha fatto un mercato attento e di giocatori che sanno il fatto loro”.
Hai ascoltato un po’ le polemiche recenti sulla composizione del girone?
“Sì, sono polemiche che nascono quando ogni società fa dei sacrifici. Alcune volte si cerca di evitare quei gironi così, ma è una cosa normalissima per tutti quanti. Probabilmente, per dare un equilibrio, si poteva fare qualcosina di diverso su un paio di squadre perché, come alcune sono state inserite nel Girone A per il concetto della territorialità, potevano stare nell’altro gruppo e viceversa, magari si equilibrava tutta l’Eccellenza campana. In generale, come ci avete definito voi, dobbiamo andare in campo da outsider: il nostro compito sarà proprio quello, vogliamo dare soddisfazione ai tifosi, fare un campionato diverso rispetto a quello dello scorso anno, soprattutto andare su ogni campo e cercare di giocarcela con qualsiasi avversario. Il calcio non è fatto soltanto di parti economiche, in campo si va in 11 contro 11 e bisogna cercare di dare più dell’avversario, qualsiasi esso sia. Non bisogna dimenticare un’altra cosa. Oltre le sette sorelle, tutte le squadre del girone, analizzando il mercato, hanno fatto un lavoro importante. Tutte sono state brave a scegliere dei profili giusti, ogni compagine ha giocatori che hanno fatto la differenza in campionati importanti e con squadre top in classifica negli anni precedenti. Anche le avversarie neopromosse hanno fatto un mercato sontuoso. Non ci sarà nessuna squadra cuscinetto, già l’anno scorso la quota salvezza è stata a 40 punti, probabilmente il record per l’Eccellenza da sempre, e credo che quest’anno sia la stessa cosa. Non bisogna dare nulla per scontato e lavorare, non sono frasi fatte perché è la realtà e l’analisi oggettiva di ciò che dice la carta ad oggi”.
Com’è questo Real Forio? Sei soddisfatto?
“Assolutamente, sì. Penso sia stato fatto un gran lavoro, partito già alla fine dello scorso campionato. Ci siamo messi subito a lavoro con il direttore Manna, con Nicola Pisani, per cercare di allestire una squadra che potesse avere due componenti. La prima era inserire doppioni nei vari ruoli: chi subentra ha lo stesso valore del compagno. Abbiamo fatto questo tipo di osservazione sul primo punto in base alle disponibilità e alle difficoltà, anche logistiche. Come stavo dicendo all’inizio, per vincere bisogna fare i conti con quelli che si è. Noi abbiamo una difficoltà oggettiva, ovvero quella logistica, soprattutto in questo mese di agosto: reperire alloggi per i ragazzi non è stato semplice, tutta la società si è mossa per cercare la migliore soluzione per tutti i ragazzi da fuori, per farli stare bene.
Questo non è facile perché poi ti scontri con il mercato della terraferma, abbiamo contattato altri giocatori e magari facevano fatica a venire sull’isola, vuoi per lavoro o per motivi personali. Sotto questo punto di vista abbiamo fatto il massimo che si poteva. Anche sul piano umano i ragazzi hanno doti morali che ci aiuteranno nel corso della stagione. Il secondo punto su cui ci siamo focalizzati è stato quello di alzare i centimetri, di aumentare la struttura fisica della squadra. L’anno scorso abbiamo fatto un buon campionato come prestazioni generali, ce la siamo giocata con tutti, escluse le gare con Ercolanese e Ischia. Nel corso di alcune partite abbiamo fatto fatica, sicuramente hanno influito anche gli infortuni. Credo che il Forio lo scorso anno abbia pagato la questione fisica, abbiamo analizzato la situazione e abbiamo cercato di mettere un po’ di attenzione sulla struttura della nuova squadra, non dimenticando la parte tecnica”.