Anna Scherbakova è una psicologa, psicoterapeuta, insegnante di yoga, esperta di scienze olistiche ed opera a Nitrodi. Quest’anno ha vissuto un’esperienza straordinaria in Tibet per perfezionare le sue conoscenze yogiche, “per percepire da maestri- precisa- ciò che noi in Occidente, crediamo di imparare leggendo qualche libro o attraverso qualche corso online.”
Quale la differenza? “Occorre un impegno profondo, per imparare soprattutto l’umiltà. Per esempio, quale percorso si segue?
“Devi sapere che ti svegli prima dell’alba e vai nella stalla a pulire la cacca delle mucche. Da noi non capita certo tutti i giorni. Ma attraverso queste esperienze capisci davvero cosa significa Yoga, la sua vera unione fra noi e il divino”.
Raccontaci la tua esperienza diretta che ti ha visto testimone.
“Sì. Sono stata in un’accademia vedica, dove impari come curarti, i dosha, le nostre caratteristiche, ma ripeto, non attraverso le conoscenze intellettuali. Non hai modo di pensare con la mente ma ti è chiesto di percepire. Ecco, è la percezione il metodo di studio, di conoscenza e questa la cogli stando accanto ai maestri che trasmettono ai loro allievi. Dicevo che ci si sveglia prima dell’alba cioè quando possiamo davvero percepire la creazione, lo spirito, il silenzio, l’armonia con la natura. Guarda che siamo a 4 mila metri sul livello del mare, dove non puoi neanche respirare, dove d’improvviso sei sotto le piogge, con un freddo davvero freddo. Io stavo col giubbino.”
Insomma, stiamo parlando di un’altra dimensione.
“Certo. Respiri uno spirito particolare, mangi in modo diverso. Vivi uno stato particolare di contatto con la natura. Devi essere anche preparato ad affrontare clima e abitudini che non conosci. Nell’Himalaya ci sono problemi immensi. Pensa che quando piove, non ti è sufficiente avere un ombrello. Rischi di essere sopraffatto dalle valanghe che possono rompere ponti e frane che occupano le strade. Noi qui siamo ancora alle prese con la frana di Casamicciola di due anni fa che ha causato morti e distrutto tanto. Là è un fenomeno quotidiano e improvviso. Non ti puoi muovere. Le strade sono bloccate, non puoi procedere in auto e quando nemmeno te l’aspetti, devi lasciare tutto e proseguire a piedi affrontando disagi e pericoli. Là vivono così tutti i giorni e mentre devono pensare ad affrontare questo tipo di natura, sono occupati anche a preparare tante cose, a preparare ciò che è necessario per accogliere anche il turista. E poi, devi preparare le provviste per l’inverno. Io sono stata fortunata perché ho trovato tanta frutta, ho gustato mele squisite.”
Mi dicevi del turismo. Ce n’è?
“C’è molto turismo. Ma io sono stati lì per motivi di studio. In Tibet sto frequentando un’Accademia vedica e l’anno prossimo terminerò il quarto anno. E’ un complesso olistico di studi medici. Tieni presente che i principi vedici ispirano anche la vita quotidiana, in ogni suo aspetto, le costruzioni, il modo di vivere. Pensa al feng shui che i cinesi hanno diffuso nel mondo. E’ una tecnica usata anche per costruire le abitazioni, per adattarle alle esigenze di una persona, una tecnica utile per imparare a vivere in modo felice.”
In una società del genere, interessante, ricca di insegnamenti, qual è la condizione delle donne?
“Le donne sono molto forti. Diversamente non potrebbero sopravvivere. E’ decisa, sa cosa vuole, cosa fare. E’ in salute anche per affrontare il clima. Non ha quella fragilità che caratterizza invece le donne occidentali. Sono costrette ad affrontare una vita difficile, trasportano la legna, le pietre come fanno gli uomini. Ma nello stesso tempo, preparano da mangiare e crescono i figli.”
Tu dove hai alloggiato?
“Abbiamo alloggiato nell’ashram di una maestra, una donna non sposata ma che ha dedicato la vita a Krishna, a dio. Nell’ashram studi e svolgi pratiche diverse dal mattino a sera. Io mi sono adattata e non ho trovato difficoltà ma qualcuno ha avuto uno shock culturale e fisico. Forse grazie al fatto che sono andata lì già preparata, ma sono stata molto bene.”
Un episodio che ti ha colpito in particolare?
“L’incontro con un guaritore che mi ha insegnato ad usare delle coperte per liberare il corpo dall’umidità, dai dolori. C’era una signora che non si muoveva, bloccata dai dolori alle gambe e alla schiena. Ho visto come in tre giorni l’ha messa in piedi, completamente guarita”
E tu hai imparato a farlo?
“Certo, ho acquisito anch’io questa tecnica per affrontare dolori come sciatica, lombo sciatalgie. E’ una tecnica che ti libera in particolare dallo stress, che è poi l’origine dei nostri mali.”
Hai incontrato qualcuno che ancora oggi ricordi con nostalgia?
“Sì, una donna straordinaria, una guaritrice, mistica, unica che possiede conoscenze di guarigione. Vive in una cava di argilla che s’è costruita da sola, con le sue mani. Una donna fragile. Eravamo un gruppo di almeno una trentina di persona. Lei ha fatto una selezione e solo in 13 abbiamo potuto visitare la sua dimora che sorge su una montagna che non è facile raggiungere. Devi camminare per un’ora in condizioni difficilissime. Quando siamo andati a trovarla, al mattino era bel tempo, un sole bellissimo, intorno un paesaggio inimmaginabile. Per un tratto abbiamo usato un taxi ma poi abbiamo proseguito a piedi e solo a piedi la raggiungi. Il problema è che il percorso non è una piacevole passeggiata nel bosco. All’improvviso incontri serpenti, che non hai mai visto e non sai le loro intenzioni. E mentre si continuava a salire, fra pietre, buche e animali di ogni tipo, è venuto giù il diluvio. Quando siamo arrivati ero completamente inzuppata. Ovviamente non abbiamo neppure pensato che sarebbe stata utile una doccia. Lei è stata molto gentile e ci ha offerto delle tisane e la sua benedizione. Ci ha guardato negli occhi, in un modo incredibile, che non so neppure spiegare a parole perché è un’esperienza che si può vivere ma che non puoi comunicare a parole. Lei vive da sola, non è giovane, intorno trovi fango, pietre, difficoltà incredibili all’andata e al ritorno.”
Ma qual è l’aspetto che ti ha colpito di più in questa esperienza?
“Soprattutto la convivenza. I tibetani onorano una casa museo messa in piedi da una coppia di russi che hanno impiegato 30 anni per realizzarla. Un bel connubio fra cultura russa e indiana.”
Hai subito una tua trasformazione?
“Ho capito che i limiti sono solo nella nostra mente. Li mi sono sentita libera. Negli sguardi, negli occhi c’è tanta umiltà, tanta energia che mi hanno fatto crescere. Mi è piaciuta molto la semplicità la loro accoglienza. Sono stata colpita anche dalla loro serenità, sono sempre sorridenti, pronti ad aiutarti. Ciò che colpisce è anche notare che fanno tutto con le loro mani. Mi hanno insegnato a fare il vero burro ghi, che noi chiamiamo chiarificato.” Comunque non è esperienza per tutti. “No. Però dal 7 al 14 settembre a Nitrodi, hai modo di vivere parte di una bella e ricca esperienza, partecipando al ritiro col maestro Anand che è già venuto ad Ischia, lo scorso anno. E’ un maestro di yoga, di scienze olistiche, di cucina, pranayama. Il programma prevede incontri dalle 8 alle 10 e dalle 17 alle 19. E’ una grande occasione ed è un grande incontro con la filosofia vedica, con lo yoga, con l’ayurveda, ma soprattutto è un incontro con la vostra vera natura, per conoscervi profondamente.” Per saperne di più ovviamente, sarà utile visitare il sito delle Fonti di Nitrodi.