Denunce, offese, anche qualche idea: chi si cela dietro la sua identità? sobillatore di popolo indefesso, accusa con foga, e linguaggio non propriamente oxfordiano: «Ma avranno le palle di pensare con la propria testa? o si faranno prendere per le palle…». E qualcuno ha già individuato il vero accusatore…
Pasquale Raicaldo | Il primo candidato alla poltrona da sindaco, a Ischia, è un «fake». Identità fasulla o pseudonimo, chissà. Lo scherzo di un buontempone o l’arguta tattica di chi, chissà, davvero vuole scendere in campo. Mentre Giosi Ferrandino conta i giorni che lo separano dal volo per Strasburgo, un «Anonymous» all’ischitana prende di mira la giunta e studia le mosse degli aspiranti successori. Lo fa con il nome di Antonio De Luca, che si declina attraverso due profili Facebook (Antonio De Luca e Antonio De Luca sindaco) e un sito internet (delucasindaco.altervista.org): l’appetito, si sa, vien mangiando.
E benché si tratti evidentemente di uno pseudonimo, il fenomeno sembra incuriosire i più: al netto delle foto generiche (la cartina dell’isola, un singolare stemma del Torino Calcio e cose così), qualche indizio sull’identità del “ghost politician” sembrerebbe intravedersi, tra le pieghe di quel che scrive e delle sue accuse. Che, beninteso, escludono che si tratti di un esponente della maggioranza: Enzo Ferrandino, che sembrerebbe partire in pole position per la successione di Giosi, e Isidoro Di Meglio non sarebbero così autolesionisti. Dal canto suo, Gianluca Trani – che pure ha notevole dimestichezza di stampo renziano con i social network – è già uscito allo scoperto, e anzi attende con ansia la sua “Leopolda”.
Quanto a lui, Antonio De Luca, si definisce «un uomo vero al servizio dei cittadini», circostanza che da sola basterebbe – ci sia consentita la sottile ironia – di dubitare della sua reale esistenza. Candidamente ingenua, Maria – una dei suoi follower – sbotta: «Se vuoi fare il sindaco, almeno metti un’immagine del tuo viso». Va’ a darle torto. Ma tra le pieghe del web, laddove due anni fa fu nientepopodimeno che clonata l’identità di Giosi Gaudioso da Fiaiano, le trappole sono all’ordine del giorno. E allora Antonio De Luca è un sotterfugio, un escamotage, un modo per veicolare le accuse.
E poco importa se lui, o chi gli sta dietro, si giustifica così, non brillando certo per sagacia: «Quello che conta non è la faccia, non è vedere chi è che si candida, se è bello se è brutto, quello che conte è il cuore che ci mette in quella cosa. Io amo Ischia».
Sobillatore di popolo indefesso, accusa con foga, e linguaggio non propriamente oxfordiano: «Ma avranno le palle di pensare con la propria testa? o si faranno prendere per le palle…».
Poi, però, entra nel dettaglio delle cose, finalmente. Ed è lì che si alimentano i sospetti sulla sua identità reale. Come quando tira in ballo, taggandoli, Giosi Ferrandino e un po’ di consiglieri a casaccio, da Enzo a Pasquale Migliaccio, passando per Luca Spignese, Luca Montagna, Massimo Trofa e Gigi Mollo. «Invece di pensare alla privatizzazione delle aziende partecipate pensate alle cose più importanti. Avete distrutto un paese…. Vergogna».
Alzare i toni delle accuse per catturare l’attenzione, il film appare già visto. «Ma sì….. ma fate quello che cazzo volete voi….. ma si…… tanto non andrete più da nessuna parte. Con che coraggio mostrerete ancora la vostra faccia di merda». Tendenza coprolalica, formazione non propriamente oxfordiana. In ossequio, va detto, alla tendenza dell’anonimato in rete. Come nelle chat, quando non si mostra la faccia l’offesa appare assai più semplice e indolore. Poi, ecco spuntare l’analisi politica, singolarmente vicina a quella di una corrente piddina ostile a Giosi: «Con la privatizzazione della Genesis – sottolinea Antonio De Luca – provocheranno un danno erariale enorme all’ente. Chi pagherà?». E giù con le riflessioni, invero – stavolta – particolarmente articolare. «Ormai è l’argomento preferito da quest’Amministrazione. La privatizzazione delle aziende di proprietà del Comune di Ischia. Dopo Ischia Ambiente, oggi è il turno della svendita della Genesis S.r.l., una delle società più virtuose sicuramente della Campania, forse d’Italia, certamente dell’Isola d’Ischia. Bilanci in regola e mai in passivo, servizio al cittadino di qualità, mai un contenzioso con i dipendenti. Nonostante la politica nel corso di questi anni abbia cercato di sparigliare le carte della società, assunzione di avvocati a dismisura, cda e revisori di conti a quantità industriale, riduzione di aggi, la Società è stata l’unica tra quelle del Comune di Ischia che ha applicato la famosa spending-review già dal 2012, senza alterare il bilancio, mantenendo gli obiettivi che anno per anno venivano stabiliti con il Comune di Ischia e soprattutto incrementando gli incassi per l’Ente. E il Comune di rimando che fa? La vuole svendere e privatizzare adducendo che ci sarà una riduzione del carico fiscale da parte dei cittadini. Niente di più assurdo e falso. Anzi. I consiglieri di questa amministrazione si stanno per macchiare di un errore che porterà nel giro di pochi anni ad un implosione da parte del Comune di Ischia, a volte fidandosi di quanto viene loro detto dai dirigenti del Comune, invece di leggere le carte, verificare i bilanci e pensare che probabilmente ci sono dei dipendenti con famiglie che si possono sentire merce inutile di scambio. L’augurio e (sic, n.d.r.) che la coscienza prevalga sulla capestre ragione che si sta insinuando nella mente di chi dovrebbe essere il padre del paese cioè il sindaco (la s minuscola è voluta) e tutti i suoi consiglieri a cui va un accorato appello a rendersi davvero conto di quello che si stanno prestando a fare». Non impeccabile, sia chiaro. Ma, del resto, è la logica di Anonymous, la scorciatoia per denunciare – senza metterci il volto – sfruttando le mille strade del web. Il coraggio è un’altra cosa, ma vuoi mettere il ghigno beffardo nel taggare, poverini, i destinatari di critiche e insulti?
Vi pare poco? Molto bravo il sig. Raicaldo a sintetizzare il tutto. Quello che conta non è la faccia, non è vedere chi è che si candida, se è bello se è brutto, quello che conte è il cuore che ci mette in quella cosa. Io amo Ischia. Comunque non vi scervellate tanto.
Antonio De Luca
P.S. per qualsiasi comunicazione antuca@posta.it