domenica, Dicembre 29, 2024

Antenna mania. Laccaiuoli alla riscossa 2…

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Ida Trofa | Una nuova antenna per la telefonia mobile potrebbe spuntare a Lacco Ameno. Una presenza, quella dei ripetitori, ormai consueta, ma che, questa volta, scatena più di un mal di pancia. Anzi alimenta un piccolo giallo proiettato attraverso una improbabile palla di vetro.
Come se non bastasse l’affare Montevico, Vico II Torre è la nuova “Cuma”.
Le “Sibille” lacchesi sapevano già… Due mesi fa, infatti, le superdotate preveggenti erano a conoscenza della richiesta che sarebbe sopraggiunta di lì a qualche settimana ai protocolli di Piazza Santa Restituta per l’installazione targata Brt srl di tre torri di trasmissione (il progetto con i grafici architettonici agli atti sono inequivocabili).

Sapevano tutto e così, 60 giorni fa, le stesse inviavano, neanche a farlo apposta, una diffida e messa in mora all’indirizzo degli esponenti della Commissione Edilizia e Paesaggio locale ad approvare ogni atto teso ad assentire qualsiasi opera ed autorizzazione all’installazione di impianti di trasmissione e quant’altro in particolare sulla via Vico Torre.
Le “Sibille”, qualificatesi come tre cittadine dello stesso Vico del Fungo non hanno avuto mezzi termini nel rivolgersi ai componenti dell’importante istituto di garanzia: “Venute a conoscenza del progetto previsto per la installazione di opere ed apparecchiature di telecomunicazione su via Vico II Torre da impiantarsi sulla abitazione al civico n.9 si diffidano le signorie vostre ad intraprendere ogni azione che possa favorire tale progetto”.
Recita, più o meno così, il documento inoltratelo ai tecnici della commissione e motivato con il legittimo interesse del trio sottoscrittore in qualità di cittadini residenti nella zona della prevista installazione. La diffida era apparsa alquanto pretestuosa e quasi incomprensibile agli esponenti del pool, di cui, lo ricordiamo, fanno parte l’architetto Giuseppe Barbieri, il signor Abramo Ciro De Siano, l’ingegner Benito Trani, il signor Filippo Climaco, il signor Ernesto Silvio.
Infatti nessuna proposta di impianto reti di trasmissione o progetto di sorta era stato inviato per l’approvazione ai suddetti commissari. I diffidati non sapevano di che cosa si stesse parlando e di quali progetti si dovesse rifuggire l’approvazione. Una richiesta d’installazione antenna, ovviamente, nascosta tra le carte del protocollo.

Era quasi ovvio. Gli inquilini del municipio volevano far passare tutto sottobanco per evitare l’intervento di possibili concorrenti.
Lacco Ameno non è nuovo a questi tentativi. Ricordiamo l’antenna Vodafone al Fango nel 2016 (fatta smontare) ed il caso recente del 2021 di Montevico e l’altezza oggetto di accurate indagini sull’inquinamento ambientale ed oggi assurta nuovamente alle cronache perché anche essa oggetto di richiesta di autorizzazione. A chi giova allora la tattica di Vico II torre e l’intervento delle veggenti? Come diceva Andreotti o sua nonna, chissà, in ogni caso “a pensar male si fa peccato, ma quasi sempre ci si azzecca”.
E come ogni premonizione che si rispetti, infatti, a due mesi a esatti dalla diffida al protocollo comunale è giunta la PEC sinapsi della BRT srl per la messa agli atti della “dichiarazione del titolo unico in autocertificazione ex comma 9 art 87 DLGVO 259/2003 come modificato dalla L. 108/2021 per la installazione di infrastrutture di comunicazione elettroniche della società BRT srl nel comune di Lacco Ameno in Vico II Torre, SNC DISTINTO al N.C.T al foglio 3 particella n. 6 sito Montevico”.

Ovvero non solo Vico II Torre come rilevato nella precisa diffida, ma anche Montevico. Cosa c’è sotto a tutti questi magheggi? Anche se agli atti c’è anche un riscontro per la installazione di impianti a Montevico, a due colline di distanza, chi ha sottoscritto la diffida contro le antenne sapeva già prima dei piani di impianto!
Quali strani giri fa la politica e il governo locale per attuare i suoi piani? Cosa c’è sotto a queste strategie di denuncia e allarmare preventivo? C’è forse quale guerra di interesse in atto tra qualche consigliere comunale di maggioranza che vive a Vico II Torre?
E, soprattutto, cosa accadrà ora? Abramo & co faranno gli oppositori o si venderanno al Barone per far installare i ripetitori?
Già, perché a far discutere è il posizionamento dell’infrastruttura stessa. La nuova antenna dovrebbe sorgere non solo sua una nota abitazione politica di Vico II Torre ma anche sulla collina, forse, più bella dell’isola. Nella zona della vecchia necropoli. A un passo dal camposanto e non solo. Due zone caldissime…
L’affare dei ripetitori di telefonia mobile torna a far aleggiare il suo profumo invitante di guadagno negli uffici di Piazza Santa Restituta. Insomma, il passato non insegna e la triste deriva dei giorni nostri non fa scuola. La questione, spinosa ed ingestibile delle antenne si ripete. Da Via dell’Antenna al promontorio fino alle torri dell’Antenna la sostanza dei dubbi non cambia. Anzi si fa più squallida e si alimenta di una politica e di consiglieri che speculano sulle succulente prospettive di guadagno.
Tutto pur di riprendere il discorso trasmissioni telefoniche da questa o quella collina meglio posizionata del territorio del Fungo.
Da Montevico a Vico II Torre le denunce incrociate che svelano gli interessi politici.

Stando ai ben informati la doppia installazione sarebbe dovuta ad una contesa interna alla maggioranza Pascale all’indomani del caso Montevico. Come in ogni amministrazione politica che si rispetti, infatti, se qualche vecchio volpone dell’esecutivo Pascale aveva sponsorizzato il progetto Montevico, qualche nuova leva, invece, ingolosito dal ritorno economico, ha contestato, in malo modo l’operazione “Antenna a Montevico” pretendendo una fetta per sé e i tre pinnacoli di trasmissione a Vico II Torre. Ad ogni consigliere il suo impianto… insomma.
A qualcuno, pare, non sia andato giù, infatti, che il permesso per l’antenna grande di Montevico fosse insabbiato sotto nomi alternativi tra le carte degli uffici.
Così ha bloccato per mesi il ripetitore della collina del Cimitero fino a quando non è stato pronto anche il ripetitore sopra casa sua.
Insomma, un ripetere politico anch’esso. Così travoltò l’accordo Lacco Ameno avrà due impianti ad uso e consumo di ogni esponete di governo (forse). Tutto era finito sottotraccia, non intercettato nelle trasmissioni governative. Almeno lo era stato fino a quando le Cassandre locali non hanno invito la diffida ad installare le antenne su Vico II Torre.
Dalla collina del Camposanto fino ai piedi di Via Barente, dunque, non si trasmette!
Come andrà a finire? Non resta che attendere i prossimi sviluppi.

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