Passano i giorni e dopo lo scandalo legato al colosso cinese Huawei che vede non direttamente indagati Fulvio Martusciello e Giosi Ferrandino, ne arrivano altri due. Ieri la notizia diffusa da Le Soir, Knack e Follow the Money, media europei che seguono da vicino le vicende del Parlamento Europeo circa l’accusa per i due esponenti politici italiani (e in qualche modo ischitani) di aver fatto da “pianista” l’uno per l’altro, oggi arriva un’altra notizia di non poco valore: l’arresto a Caserta della storica assistente di Martusciello, Lucia Simeone.
Nuovo arresto al Parlamento Europeo: Lucia Simeone coinvolta negli scandali di corruzione
L’ondata di arresti legata agli scandali di corruzione al Parlamento Europeo prosegue, appunto, con un nuovo nome di rilievo: Lucia Simeone, nota anche come Luciana, storica assistente e responsabile dell’ufficio dell’europarlamentare di Forza Italia, Fulvio Martusciello. La donna, originaria di Ercolano, è stata arrestata su mandato delle autorità giudiziarie belghe e condotta nel carcere di Secondigliano. Le accuse nei suoi confronti sono gravi: associazione a delinquere, riciclaggio e corruzione.
L’arresto di Simeone si inserisce in un’inchiesta più ampia della Procura federale belga, che sta facendo luce su presunti finanziamenti illeciti da parte di aziende delle telecomunicazioni, tra cui il colosso cinese Huawei. L’indagine Generation, che ha già portato a cinque arresti e a 21 perquisizioni tra Francia, Belgio e Portogallo, riguarda presunte attività di corruzione per favorire le richieste di Huawei e LTE nel dibattito europeo sulla tecnologia 5G.
Il ruolo di Martusciello e Ferrandino nelle indagini
Fulvio Martusciello, capodelegazione di Forza Italia all’Europarlamento, è uno dei nomi centrali di questa inchiesta, insieme all’ex eurodeputato e attuale sindaco di Casamicciola Terme, Giosi Ferrandino. Quest’ultimo, eletto nelle file del PD alle elezioni europee del 2019 prima di passare ad Azione, è coinvolto in un secondo filone di indagine che riguarda la gestione fraudolenta delle presenze in Parlamento per ottenere indebitamente le diarie previste per i deputati. Secondo la Procura europea, Martusciello e Ferrandino avrebbero apposto firme false per attestare la reciproca presenza alle sedute parlamentari, beneficiando così dei rimborsi da 350 euro per ogni giornata di lavoro.
Un’indagine su scala europea
L’inchiesta belga si articola dunque in due filoni principali: il primo, relativo alla presunta corruzione a favore di Huawei e LTE, e il secondo, riguardante le firme irregolari sulle presenze in Parlamento. L’arresto di Simeone potrebbe rientrare in entrambe le vicende, vista la sua posizione chiave nell’ufficio di Martusciello e la sua lunga collaborazione con il politico campano.
Nei prossimi giorni, Lucia Simeone sarà interrogata dal consigliere delegato della Corte d’Appello belga per chiarire il suo ruolo nelle vicende contestate. Il suo legale, Antimo Giaccio, ha già annunciato l’intenzione di approfondire le accuse e valutare le possibili strategie difensive. Nel frattempo, l’indagine prosegue e potrebbe portare a ulteriori sviluppi che potrebbero scuotere ancora una volta le istituzioni europee.