“L’indagine nasce da una dettagliata denuncia presentata da Alessandro SLAMA, titolare di esercizio di panificazione nonché esercente ambulante di vendita di alimenti durante fiere, mercati e feste di piazza, presentata presso il Comando Compagnia Carabinieri di Ischia in data 3 Agosto 2013 ed integrata in data 1 settembre 2013 nei confronti del Tenente della Polizia Municipale del comune di Barano d’Ischia, Nicola Antonio STANZIOLA. Il denunciante riferiva che lo Stanziola era solito richiedere danaro per permettere agli ambulanti di esercitare la vendita in aree mercatali o durante feste di piazza organizzate in località Testaccio nel Comune di Barano d’Ischia e, come prova di quanto asserito, produceva un filmato che aveva girato a mezzo di un telefonino in cui veniva ritratto lo Stanziola che, al termine di una delle serate della manifestazione denominata “Testaccio in Festa” tenutasi nei giorni 30 e 31 Agosto e 1 Settembre 2013 stava riscuotendo il 30% dell’incasso dello stand gestito dallo SLAMA con un altro socio”
Parte da qui l’indagine che ha portato all’arresto di Antonio Stanziola, il tenente dei vigili urbani del Comune di Barano e all’applicazione dell’obbligo di misura da Maria Grazia Di Scala e Raffaele Piro per i fati relativi all’Hotel Casa Bianca dei Maronti e l’obbligo di presentazione alla P.G. il lunedì, mercoledì e venerdì alle ore 9.00 per Schiano Antonio e Vuoso Giorgio.
Nelle oltre 300 pagine dell’ordinanza vengono indagati anche Paolino Buono, Ottavio Di Meglio, Scordo Antonio, Pinelli Ciro, Di Meglio Eugenia Alexandra, Salvatore Di Costanzo e Ernesto Napolano.
Secondo “Free Market”, così si chiama l’inchiesta portata avanti dai carabinieri di Barano a partire dal novembre del 2013 e che è terminata a febbraio 2015, Stanziola avrebbe praticato una “sistematica illecita gestione della cosa pubblica”, in qualità di responsabile dell’organizzazione e controllo delle attività connesse a mercati, fiere e manifestazioni nonché dirigente dell’Ufficio Tecnico Comunale.
Tra l’altro, avrebbe percepito indebitamente denaro o di altre utilità, in cambio di autorizzazioni – del tutto arbitrarie – per partecipare a fiere e mercati sul territorio del Comune di Barano d’Ischia. Avrebbe poi acquistato – mediante l’utilizzo di denaro pubblico del quale lo Stanziola disponeva in virtù del ruolo e delle funzioni esercitate – materiale utilizzato a fini privati per l’organizzazione di fiere e mercati. E avrebbe ancora rilasciato false autorizzazioni in materia edilizia ed urbanistica “in favore di soggetti che le hanno poi prodotte in giudizi civili per contrastare le legittime pretese della controparte”.
Ma a che titolo c’entra Maria Grazia Di Scala? L’ex consigliere di minoranza di Barano non sarebbe coinvolta in virtù del suo ruolo politico, ma perché difensore legale di Raffaele Piro, titolare di un albergo ai Maronti: l’indagata avrebbe commesso falso materiale nel difendere la sua posizione.
Tra gli episodi contestati a Stanziola, ce n’è uno particolarmente rilevante: avrebbe provato ad acquistare a un prezzo estremamente conveniente una struttura alberghiera, nei cui confronti aveva lui stesso emanato una ordinanza di abbattimento proprio al fine di ottenere un deprezzamento del valore del bene.
Per il giudice Pasqualina Paola Laviano non c’è «nessun dubbio in ordine all’attendibilità e alla credibilità delle dichiarazioni rese da Slama in sede di denuncia. Lo stesso infatti era intraneo al meccanismo delle bancarelle ed ha potuto descrivere in modo puntuale e preciso il modo di operare dello Stanziola all’interno di un sistema corruttivo» Ma, oltre alle tante accuse e oltre alla miseria di pane, frutta e verdura Antonio Stanziola è stato l’artefice di un vero e proprio sistema del “terrore”.
IL 30% SUI PANINI E IL SISTEMA DI INCASSO
«C’è un filmato ritraeva lo STANZIOLA Nicola Antonio che riceveva da una donna, successivamente identificata in Napolitano Antonella (risultata essere la moglie del socio di SLAMA), la somma di circa euro 300, quale 30% dell’incasso della serata. Lo STANZIOLA, ricevuti i soldi pattuiti, dopo averli contati ed aver allontanato la donna dalla cassa, ne prelevava un foglietto di colore giallo sul quale erano annotati i conteggi delle somme che lo stesso aveva richiesto. Oltre a mostrare il video, lo SLAMA riferiva che lo STANZIOLA, temendo di essere stato imbrogliato sull’incasso, per le serate successive ovvero quelle del 31 Agosto 2013 e 1 Settembre 2013, aveva disposto che presso ogni stand ci fosse una persona di sua fiducia alla cassa che aveva il compito di incassare i soldi e rilasciare ricevute non fiscali agli avventori per poi conteggiare gli incassi e, quindi, in percentuale la somma a lui spettante. Aveva, inoltre, stabilito che le bancarelle adibite alla vendita di abbigliamento e merce varia, che pure partecipavano all’evento fieristico (collocate nel vicino parcheggio di piazza Mar del Plata ove per tutta l’estate si erano svolti i mercati del venerdì sera) per i tre giorni della festa avrebbero dovuto corrispondergli ciascuna la somma di 160,00/170,00 euro a serata. Allertati dalle dichiarazioni rese sul posto dallo SLAMA, i militari, nel corso della serata, avevano modo di notare alcune anomalie presso gli stands di generi alimentari ed in particolare che l’incasso della merce non era riscosso dai titolari delle bancarelle bensì da altre persone posizionate con un tavolino ed una sedia nei pressi delle bancarelle medesime. Queste persone, tutte donne, erano sedute su sedie e tavolini di colore rosso e non indossavano abiti da lavoro (escludendo, quindi, che si trattasse di dipendenti delle ditte che gestivano gli stands della gastronomia). Altra anomalia riscontrata dai militari presenti era che lo Stanziola, a fine serata, per la precisione al termine del concerto tenuto dal cantante Tony Tammaro, era salito sul palco, vantandosi con gli spettatori di essere riuscito a portare al Testaccio un artista di quel calibro.
L’ASSOCIAZIONE FITTIZIA
Altro testimone che convince il giudice è Mario Rusciano: «Ritiene questo giudice che le dichiarazioni rese dal Rusciano costiruiscano un valido riscontro a quanto dichiarato dallo Slama in sede di denuncia. Egli infatti espressamente dichiara che l’associazione costituiva l’unico modo che gli permetteva di lavorare con la realizzazione del progetto. Ancora una volta dette dichiarazioni provengono da una delle persone offese che ha ricostruito in modo dettagliato e preciso l’operare illecito dello Stanziola. Emerge ancora una volta, il timore di future ritorsioni che lo Stanziola incute nelle persone offese e nello stesso Rusciano, il quale teme le future ripercussioni in ambito familiare e lavorativo, circostanza questa che l’ha portato a non sporgere denuncia per il timore di dover subire future ritorsioni da parte dello Stanziola»
Anche con noi lo ha fatto…la differenza che da noi soldi nn la voleva ma si prendeva merce lui e quella squallida della sorella: orologi,bottiglie di wiski invecchiate e tante altre cose antiche….che schifo ma prima o poi tutti i nodi vengono al pettine
Teresa,denuncia.
Bene hanno fatto i Carabinieri a schiaffarlo dentro, ma, consentitemi di spezzare una lancia in favore del Tenente Stanziola;lo stesso si sarà posto la seguente domanda: ma se sull’isola d’Ischia rubano tutti, perchè non lo devo fare anche io? Quindi, indi poi si invitano gli inquirenti ad allargare le indagini a 360° cioè du tutta l’Isola dei famosi ( Ischia ).
spero sia solo la punta dell’iceberg di questa storia e che vengano fuori anche tutte le altre , la gente onesta lavora , paga le tasse e non mette il piatto a tavola e la nostra politica partendo dalla piu piccola alla piu alta diventa sempre piu grassa .legge marziale e pena capitale…MAFIOSI !