giovedì, Gennaio 16, 2025

Arrestato per resistenza, è tornato libero. Non accolto il patteggiamento, pena troppo alta

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Paolo Mosè | Diciannovenne ubriaco rifiuta di mostrare i documenti ai carabinieri e poi reagisce scagliandosi contro. Il giovanotto, M.S., è stato arrestato per resistenza e minaccia a pubblico ufficiale. Condotto dinanzi al giudice, l’arresto dei carabinieri è stato convalidato e le parti avevano concluso con un patteggiamento a otto mesi di reclusione. Per la verità il giudice non si è mostrato affatto d’accordo ed ha emesso una ordinanza con la quale ha dichiarato che la pena concordata è troppo alta rispetto all’episodio ed ha rimesso gli atti al giudice coordinatore, affinché decida a chi assegnare il fascicolo. In quella sede le parti potrebbero nuovamente giungere ad un accordo, questa volta al ribasso.

Nel frattempo l’avv. Antonio Iacono di Lacco Ameno ha ottenuto dal giudice la liberazione del proprio assistito. Il giovanotto, tra l’altro, ha qualche piccolo precedente che risale a qualche anno fa. Roba da poco. Non ha ravvisato in questa fase che il giovane possa reiterare la medesima condotta criminosa, essendo l’episodio del tutto circoscritto ad una casualità: l’aver alzato troppo il gomito ed aver perso letteralmente il controllo di se stesso.

Ciò è avvenuto nella serata di domenica scorsa sulla famosa Riva Destra, in prossimità di un ritrovo per giovani ove viene sprigionata la musica di ultimo successo e che fa tanto bene alle orecchie di chi ama frequentare le discoteche. I carabinieri hanno svolto un’attività di prevenzione per evitare che la movida settembrina potesse eccedere nelle sue manifestazioni, che nel passato sono state la causa di risse o di fatti di sangue brutti. Un controllo normale, come ne sono stati fatti diversi quella sera stessa. Il diciannovenne di colore, però, residente da molti anni a Forio, non ha apprezzato di essere stato disturbato durante il divertimento.

Rifiutandosi categoricamente di sottoporsi alla identificazione, che avviene consegnando un documento di riconoscimento valido. Non contento, avrebbe, secondo gli inquirenti, reagito in malo modo. Prima spintonando e poi aggredendo gli uomini della Benemerita. I quali hanno dovuto faticare non poco per riportarlo alla calma, farlo ragionare. Si sono accorti, però, che M.S. aveva bevuto abbastanza prima di imbattersi nei controlli ed era incapace di controllare gli istinti aggressivi che gli sono costati dapprima l’essere rinchiuso in una camera di sicurezza, come stabilito dal pubblico ministero di turno agli affari penali, e poi il trasferimento al centro direzionale per essere giudicato con rito per direttissima. Processo conclusosi senza una decisione. Rinviando ogni trattazione alle prossime settimane, affinché venga assegnato un nuovo giudice.

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