Le articolazioni doloranti possono essere un segno distintivo dell’artrite reumatoide, in cui il rivestimento delle articolazioni si gonfia, invade i tessuti circostanti e produce sostanze chimiche che attaccano e distruggono la superficie articolare. Anche se tutte le persone possono potenzialmente essere colpite da tale fenomeno, la condizione di norma inizia nella mezza età interessando le articolazioni su entrambi i lati del corpo nelle mani e nei piedi, così come i fianchi, le ginocchia e i gomiti. Senza un trattamento adeguato e tempestivo, l’artrite reumatoide può diventare una condizione cronica e invalidante.
Ma quali sono le cause dell’artrite reumatoide E in che modo poter far fronte a questa condizione così fastidiosa e, purtroppo, a volte dolorosa?
Cosa causa l’artrite reumatoide?
Anche se superficialmente qualcuno continua a ritenerlo, quel che è noto e ben riportato da MediciOnline è che l’artrite reumatoide non è una malattia ereditaria: i ricercatori ritengono invece che possa essere genetica, ovvero che alcune persone abbiano geni che le rendono suscettibili alla malattia.
Ad ogni modo, anche queste persone non svilupperanno automaticamente l’artrite reumatoide perché, di norma, c’è un “fattore scatenante”, come un’infezione o un fattore ambientale, che “attiva” i geni dando il via a questa condizione.
Nel momento in cui il nostro organismo diviene esposto a questo fattore scatenante, il sistema immunitario risponde in modo inappropriato. Di fatti, invece di proteggere l’articolazione, il sistema immunitario inizia a produrre sostanze che attaccano l’articolazione stessa, favorendo così lo sviluppo dell’artrite reumatoide.
Come rendersi conto se si soffre di artrite reumatoide
L’artrite reumatoide è generalmente riconoscibile per una lunga serie di sintomi, in parte “condivisi” con altre malattie e condizioni di disagio, come dolore, rigidità mattutina, gonfiore e contratture dell’articolazione.
In alcuni casi, i sintomi possono riguardare tutto il corpo, come febbre, perdita di appetito e diminuzione di energia, così come anemia.
Come si diagnostica l’artrite reumatoide
L’artrite reumatoide viene diagnosticata attraverso l‘anamnesi e l’esame fisico. Alcune delle condizioni che il medico cerca al fine di confermare le proprie supposizioni sono il gonfiore e il calore intorno all’articolazione, la percezione di movimenti dolorosi da parte del paziente, noduli sotto la pelle, deformità articolari e contratture articolari.
In seguito a ciò, può essere richiesto anche un esame del sangue, che potrebbe rivelare un anticorpo, fattore reumatoide. I raggi X potrebbero poi aiutare a mostrare la progressione della malattia.
Come si tratta l’artrite reumatoide
Anche se non esiste una vera e propria cura per l’artrite reumatoide, esistono comunque diverse opzioni di trattamento che possono aiutare ad alleviare i dolori articolari e a migliorare il funzionamento delle articolazioni.
È evidente che, in base a quanto sopra abbiamo avuto modo di condividere, il piano di trattamento è personalizzato in riferimento alle esigenze e allo stile di vita del paziente, coinvolgendo diversi professionisti sanitari come reumatologi, terapisti fisici, assistenti sociali, specialisti della riabilitazione e chirurghi ortopedici.
Non è poi escluso che il medico possa suggerire la somministrazione di alcuni medicinali. I farmaci utilizzati per controllare l’artrite reumatoide rientrano in due categorie principali: quelli che alleviano i sintomi e quelli che hanno il potenziale di modificare il decorso della malattia. Spesso sono usati insieme, con una conseguente integrazione tra ibuprofene, per aiutare a ridurre il dolore e l’infiammazione dell’artrite reumatoide, e metotressato e sulfasalazina, per cercare di contenere il decorso della malattia.
I ricercatori stanno anche lavorando su agenti biologici che possono interrompere il progresso della patologia, prendendo di mira sostanze chimiche specifiche nel corpo per evitare che agiscano sulle articolazioni.
Ricordiamo infine che l’esercizio fisico è una parte importante di un programma di trattamento. Il medico e il fisioterapista possono lavorare con i pazienti per sviluppare un programma di esercizio che aiuta a rafforzare le articolazioni senza stressarle.
Fonti: https://www.medicionline.it/