Agnese Iovino, il commissario dell’Asl Napoli 2 Nord, usa la calcolatrice. E risponde alle pesantissime accuse di Vincenzo De Luca esaltando la sua gestione e gli effetti benefici della cosiddetta spending review.
«Da Monteruscello – aveva tuonato il governatore – mi arrivano notizie da brividi e mi fermo qui. Rinnovo il mio avvertimento a tutti coloro che hanno posizioni di responsabilità e di gestione e che pensano in queste settimane di tentare l’assalto alla diligenza: fate attenzione. se troveremo una sola virgola fuori posto ci rivolgeremo alla Procura e alla Corte dei Conti, non faremo sconti a nessuno».
Neanche ventiquattrore dopo, la “velina” dell’Asl Napoli 2 Nord. Ischia è, certo, un nervo scoperto e lo si legge tra le righe. «A fine anno l’ASL Napoli 2 Nord potrà vantare un risparmio di oltre 20 milioni di euro, in virtù di azioni indirizzate a qualificare la spesa. I principi che hanno guidato tale attività sono stati il rispetto rigoroso delle norme circa i tetti di spesa e la verifica dell’appropriatezza delle cure. La revisione dei costi effettuata, infatti, non è stata realizzata attraverso tagli lineari ma valutando quali costi era possibile ridurre senza intaccare il livello di assistenza ai pazienti». Appunto. Il livello di assistenza dei pazienti, però, è stato intaccato eccome. E la Salute Mentale non è la punta di un iceberg sommerso: Ischia sta perdendo la Sir e la complessa eredità di Giuseppe Ferraro, già direttore generale della nostra Asl, è stata gestita dalla Iovino con sconcertante freddezza. Un bando per l’individuazione di una nuova Sir di cui non v’è notizia e, anzi, la materializzazione di una riallocazione dei pazienti (nelle comunità alloggio, pare siano “guariti”) e degli operatori sanitari. Scompaiono alcune delle lodevoli attività organizzate sul territorio per la riabilitazione dei pazienti psichiatrici. Ma – dice la Iovino – non sarebbe stato intaccato il livello di assistenza ai pazienti.
Il report di Monteruscello parla, in particolare, nell’ambito delle attività di Radioterapia effettuate da centri convenzionati con l’Azienda, per il quale – si legge nella nota – è previsto un risparmio sull’intero anno di circa 10 milioni di Euro, grazie a un’accurata rimodulazione tariffaria effettuata nei primi 4 mesi del 2015. Altro consistente risparmio – prosegue la Iovino – è previsto nell’ambito delle indagini genetiche indirizzate a donne in gravidanza, effettuate da centri convenzionati. L’Azienda con proprio atto aveva impegnato annualmente circa 350.000,00€ per tali attività, ma nel solo 2014 tale costo è lievitato a circa 3 milioni di Euro. Il Commissario Straordinario, con azioni di indirizzo, ha riportato tale voce di costo al budget inizialmente previsto ottenendo, anche in questo caso, una riduzione dei costi di 2.650.000,00 di Euro.
Numeri freddi che diventano storie e volti (trepidanti) quando si tocca la questione più calda, quella della Salute Mentale. La Iovino preferisce non parlare espressamente dell’isola d’Ischia: chissà che non abbia il timore che le si risponda tirando in ballo le peculiarità di un territorio insulare, e che dunque necessiterebbe di un’attenzione maggiore, non certo di patire le conseguenze brutali della scure della spending review.
Un’attenta valutazione delle condizioni dei pazienti psichiatrici ospitati presso una Struttura Intermedia Residenziale dell’ASL, effettuata da una Commissione Tecnica ad hoc – si legge nella nota diramata ai media dall’Asl Napoli 2 Nord – ha evidenziato bisogni sanitari di minore intensità.
“Bisogni sanitari di minore intensità”: ma quanto è irrimediabilmente fredda questa espressione di fronte alle storie di Elena e Giovan Giuseppe, che fino a qualche settimana fa recitavano e coltivavano l’orto, per riabilitarsi alla vita e alla società, dopo aver dribblato le insidie della malattia mentale? Con risultati ritenuti significativi da medici e operatori sanitari. Ivi compresa la splendida storia di integrazione di Villa Orizzonte, la Sir soppressa poco più di un anno fa. Perché costava, naturalmente. Ma ancora: i bisogni sanitari di minore intensità, come li definisce l’Asl, fotografano la situazione di oggi, 4 settembre 2015, o – come sarebbe opportuno – il fabbisogno di un territorio complesso, nel quale trovano ahinoi un humus particolarmente fertile malattie mentali e disagi psichici, in cui – maledizione – raccontiamo suicidi uno dopo l’altro, ragazzine morte d’anoressia, cervelli in tilt e devianze d’ogni genere?
“Grazie a tale intervento – gonfia però il petto la Iovino – è stato possibile ridurre il carico dei servizi sociosanitari su tali pazienti e ridistribuirlo sui Presidi Ospedalieri dell’Azienda”. E in questo modo 20 operatori sociosanitari sono andati ad assicurare le proprie prestazioni presso gli ospedali dell’ASL (da Ischia alla terraferma, anche), mentre l’Azienda ha ottenuto un risparmio per l’acquisto di servizi di varia natura di circa 900.000,00€. Tale riduzione di costo diventa ancora più consistente se si considera che gli oneri contrattuali rimodulati relativi alla SIR impegnavano l’ASL fino al 2017.
Al fine di supportare e dare continuità a tali azioni di revisioni dei costi, sono state attivate 3 specifiche Commissioni Tecniche aziendali volte a valutare l’appropriatezza delle cure negli ambiti della Radioterapia, della Salute Mentale e delle Analisi genetiche di laboratorio.
Comprendano realmente, queste commissioni, le specificità dell’isola, che – proprio in virtù del suo territorio insulare – non può essere scientificamente assimilato alla terraferma.
“L’attenta revisione delle spese imposta dal Commissario Straordinario – chiosa l’Asl – si è indirizzata anche ai costi di riparazione e manutenzione delle strutture aziendali; in tale ambito nel solo 2015 sono previsti risparmi di oltre 6,5 milioni di euro. “I risultati del lavoro svolto in questi mesi – dichiara la Iovino, e sa tanto di risposta indiretta a De Luca (che non si accontenterà, speriamo) – testimoniano che è possibile garantire buoni livelli di assistenza sanitaria ai cittadini, riducendo i costi di gestione attraverso un’accurata valutazione di ciò che davvero è utile per i pazienti”. Troppo facile: fu lo stesso De Luca, del resto, ad ammettere che l’assistenza sanitaria non si fa calcolatrice alla mano. E’ un’impresa che perde, per definizione. E non casualmente, a fronte delle entusiastiche dichiarazioni della Iovino, Lello Topo – presidente della commissione regionale che si occupa di problemi sanitari e che si è riunita proprio ieri, alle 12 – dichiarava: «La sanità è un diritto garantito ai cittadini per tutto l’anno. Non dovrà più accadere che al rientro dalle vacanze gli utenti saranno costretti a pagare prestazioni mediche anche molto costose. Intervenga il presidente De Luca». Non finisce qui, a quanto pare.
Ricordiamo alla Iovino che il suo predecessore è indagato per peculato per una cifra consistente alla metà del risparmio conseguito. Dirigenti corrotti e conseguenti tagli sulla pelle degli utenti. Chi è sorpreso a rubare anche tre euro alla PA dovrebbe essere condannato a venti anni di carcere. Ah! No.Poi siamo giustizialisti, dicono i berlusconiani.
tre commissioni di studio…. quanto costano?