venerdì, Settembre 20, 2024

Assoforense Ischia, l’ora della verità. Sarà Alberto Morelli o Francesco Cellammare?

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Esito scontato per il direttivo, con sei candidati per sei posti. Aperto il confronto per la massima carica. Alberto Morelli: «La mia candidatura è l’esito naturale di un percorso ventennale in seno all’Assoforense. Credo che per la stabilizzazione siamo ormai vicini all’obiettivo». Francesco Cellammare: «Reputo mio dovere continuare il lavoro che con tanta passione e impegno ho portato avanti insieme ai colleghi e al direttivo per arrivare al provvedimento legislativo di istituzionalizzazione del Tribunale isolano»

Francesco Ferrandino | Ci siamo. Stasera l’Assoforense isolana avrà il suo nuovo consiglio direttivo. Per la verità, con sei candidati per sei posti disponibili, l’esito è già scritto: gli avvocati Cristiano Rossetti, Pasquale Pacifico, Raffaele Pesce, Imma Capuano, Carmine Passaro e Vito Manna formeranno il nuovo direttivo. Dunque nessuna sorpresa possibile. Unica variabile incognita è il nome del presidente, carica che sarà contesa nel voto di oggi tra due candidati: Alberto Morelli e Francesco Cellammare.
Nelle valutazioni della vigilia sono in molti ad assegnare i favori del pronostico al primo, ma il secondo – già a lungo presidente dell’associazione – non parte battuto. «Nel solco di tutto quanto ho fatto in questi anni, prima come segretario, poi come presidente, poi ancora come segretario, ho ritenuto di dover chiedere ai colleghi se ritenevano opportuna la mia candidatura», ha spiegato l’attuale segretario uscente: «La mia candidatura non nasce da Francesco Cellammare, ma nasce dalla base, come sempre. Quindi l’ho presentata e credo di aver fatto bene, perché è meglio così piuttosto che avere un’elezione senza candidati: credo nella democrazia, quindi le elezioni si fanno con almeno due candidati. Ho ritenuto fosse mio preciso dovere continuare quel lavoro che con tanta passione e impegno ho portato avanti insieme al direttivo e agli altri colleghi per arrivare a quel benedetto provvedimento legislativo, che tanto auspichiamo, di istituzionalizzazione di un vero e proprio Tribunale delle isole di Ischia e Procida. Infatti il mio sogno è quello di avere un Tribunale dell’arcipelago campano composto dalle due isole: difficile ma non irrealizzabile».

Cellammare ha poi ricordato un altro suo obiettivo importante, anche dal punto di vista logistico: «Come ho già detto tante volte, spero di riuscire a realizzare la dematerializzazione dell’archivio cartaceo del tribunale di Ischia, in modo tale da realizzare ampi spazi nel piano seminterrato ove allocare anche le aule di giustizia, un’eventuale aula telematica per conferenze e convegni per l’Associazione forense, cose che non riuscii a fare in quanto il mio mandato di presidente era in scadenza, quando alla guida del Tribunale di Napoli c’era Ettore Ferrara».

CONTESTO POLITICO FAVOREVOLE
E sul funzionamento della giustizia a Ischia ribadisce: «Dobbiamo batterci soprattutto per la riorganizzazione dell’ufficio giudiziario, visto che oggi diverse anomalie impediscono il celere svolgimento dell’attività giudiziaria, a danno dei cittadini oltre che degli avvocati. Abbiamo bisogno che i magistrati rimangano sull’isola almeno tre anni, in quanto i continui avvicendamenti danneggiano la regolarità dello svolgimento dei procedimenti, e soprattutto la celerità».
Secondo Cellammare, le condizioni adesso ci sono: «Credo che mai come adesso il contesto politico nazionale sia favorevole. Purtroppo noi abbiamo perso tempo, prima con la modifica dello Statuto, poi con le elezioni che potevano essere evitate proseguendo il lavoro con l’attuale direttivo, per arrivare a un provvedimento legislativo, se non di stabilizzazione, almeno di proroga. Abbiamo saputo che il governo sembra interessato a riaprire i piccoli tribunali: forse, andava fatto uno sforzo maggiore invece di farci distrarre da questioni interne, per incalzare i vertici ministeriali sui nostri problemi. Adesso i tempi sono strettissimi: nei prossimi due mesi tutto sarà fermo, a settembre dovremo rincorrere i nostri interlocutori, e a ottobre faranno la legge finanziaria.

In questo periodo così delicato ho chiesto ai colleghi di ragionare sulla persona che meglio può garantire il raggiungimento dell’obiettivo comune in quel ruolo: io l’ho già ricoperto, ho esperienza, rapporti istituzionali che mi sono faticosamente creato negli anni. Oltre all’obiettivo primario del mantenimento del tribunale, va garantito il funzionamento del presidio giudiziario mediante una capillare riorganizzazione degli uffici giudiziari, con un ufficio di Tribunale per le isole indipendente. Inoltre occorrono più giudici di pace rispetto ai tre attuali, proponendo un premio di produzione per la qualità e quantità dei provvedimenti emessi».

CONFRONTO DURO MA LEALE
Sull’altro fronte, il “rivale” Alberto Morelli ha così delineato la sua candidatura: «Il mio percorso in seno all’Assoforense parte dal 2003, quindi passando attraverso quattro consiliature. Sono vent’anni che lottiamo per una giustizia stabile sull’isola, e questo percorso in maniera quasi naturale mi ha portato alla candidatura. Siamo un gruppo di amici, a partire da una buona parte del direttivo, che inizialmente era compatto, poi qualcuno ha cambiato idea, proponendo la mia candidatura, e io ho dato la mia disponibilità. Il gruppo si è poi allargato, e sono sicuro di essere sostenuto da un buon numero di colleghi, con i quali c’è un rapporto che va al di là del semplice lavoro».
Secondo Morelli, la quantità dell’organico degli uffici non è una discriminante fondamentale: «Con i nuovi sistemi e le apparecchiature per il processo telematico, io penso che anche con ridotte risorse umane, ovviamente capaci e qualificate, la sede giudiziaria potrà funzionare bene. L’importante è ottenere la stabilizzazione.

I giudici assegnati dovranno rimanere a tempo pieno almeno per un paio d’anni, altrimenti con gli attuali tempi ridotti di rotazione la macchina della giustizia si blocca. Sembra che il presidente del Tribunale si sia convinto che esista la volontà politica di mantenere la sede giudiziaria. Tra una settimana il sottosegretario alla Giustizia dovrebbe tornare a Ischia: il discorso dunque proseguirà per trovare un punto d’intesa in funzione della svolta normativa da tutti auspicata. A quel punto il più sarà fatto». Adesso però è il momento del confronto con l’altro candidato “superstite”: «Tornando alle elezioni di oggi, c’erano altre candidature potenziali che però sono rientrate e sono rimaste soltanto la mia e quella di Francesco Cellammare, con cui ho condiviso gran parte di questo cammino ventennale. Sarà un confronto duro ma leale. Gli altri consiglieri che saranno eletti sapranno comunque garantire sicuramente una grande coesione all’interno dell’associazione: si tratta di persone valide, esperte ma anche giovani, un giusto mix per ridare unità alla categoria forense. Una squadra molto forte, alla quale sin da ora va il mio in bocca al lupo», ha concluso l’avvocato Morelli.

SI VOTA FINO ALLE 19
Per la carica di componente della commissione di garanzia, sono candidati gli avvocati Antonio Iacono, Luciano Venia e Alberto Barbieri. Le votazioni saranno aperte fino alle 19.00. Se tutti gli iscritti avranno già votato, lo scrutinio potrebbe teoricamente iniziare anche prima di tale ora. In ogni caso, poco dopo quell’orario si conoscerà il nome del nuovo presidente che succederà all’avvocato Gianpaolo Buono, il quale nell’assemblea di marzo fu irremovibile: basta con la proroga della carica ed elezioni subito, che vennero fissate appunto per la giornata odierna. Per gli eletti, arriverà subito il momento di mettersi al lavoro per “affilare le armi”, perfezionare le strategie e portare avanti la battaglia nelle sedi istituzionali dopo la pausa estiva.

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