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Attacco abnorme? Macché! | #4WD

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Daily 4ward di Davide Conte del 20 ottobre 2024



Il PD ha definito le dichiarazioni del Guardasigilli Nordio “un attacco abnorme alla Magistratura”, chiedendone le dimissioni. E’ questo il punto nodale della differenza di pensiero tra chi è oggi al Governo e chi, dai banchi dell’opposizione e forte di più o meno un ventennio di potere “abusivo” conferito da inciuci di aula e di palazzo, oggi avrebbe la pretesa di farci credere di disporre della verità assoluta e dei rimedi contro ogni male del Paese. Legittimo chiedersi come mai non ci sono riusciti fino ad oggi. 
Quello del Governo Meloni verso la Magistratura non è certo un semplice attacco, ma rappresenta quella svolta ad un potere del tutto intoccabile che ancora oggi ha la pretesa di avere ingerenze e ultime parole su tutto e tutti, anche sulle scelte politiche di un esecutivo legittimamente avallato dal voto del popolo sovrano.
La separazione delle carriere in magistratura -l’ho già detto e lo ripeto ancora- non potrà e non dovrà essere considerato un traguardo, ma semplicemente un nuovo punto di partenza che insieme alla riforma della giustizia riesca una volta per tutte a ridimensionare l’onnipotenza incontrastata del più efficace e neppure tanto più occulto potere vigente in Italia. Occhio per occhio, dente per dente: i dodici migranti inviati in Albania vengono riportati a Bari in motovedetta pur di avversare l’agenda politica del Governo? Bene, ecco in arrivo un bel decreto che rimetta le cose a posto e stabilisca una volta e per tutte il distinguo dei ruoli e delle competenze. Lo aspettiamo con ansia!
E come la Magistratura, anche la sinistra e i cinquestelle vanno definitivamente ridimensionati, ancor più di quanto stiano già facendo da soli grazie alle loro insanabili divergenze ed incompatibilità. E la differenza tra il metodo centrodestra a trazione Meloni e quello loro è molto semplice: il primo si basa sull’utilizzo del consenso e l’applicazione di leggi e poteri a disposizione di chi governa dopo aver regolarmente vinto le elezioni. Il secondo, invece, lavora sottobanco con certa giustizia ad orologeria, con accordi che durano lo spazio di un’elezione (talvolta meno) e con quella rievocazione di fantasmi del passato a cui ormai non crede più nessuno. Sono convinto che ce ne accorgeremo presto, a partire dalle elezioni regionali di novembre, dove già in Liguria sono convinto che la gente dimostrerà di aver capito più che bene di che pasta è fatta quella che si propone come l’alternativa dura e pura ai presunti neo-fascisti dopo la vicenda Toti.
E da ischitano, alla luce delle ultime, ennesime scaramucce che vedono protagonista lo sceriffo De Luca e il PD della Schlein e dei suoi ex delfini in regione e non solo, spero con tutto il mio cuore che prima o poi il centrodestra campano dia quel famoso e tanto atteso segnale di vita, cominciando a lavorare seriamente per dimostrare di essere all’altezza del compito e raccoglierne il testimone.

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