Ida Trofa | Il nodo dei condoni resta il tema dei temi. Non solo in ordine al Sisma del 2017, ma nella risoluzione di una questione di definizione atavica. Gli uffici del Cratere provano a dare un’accelerata sulle procedure usando le “autocertificazioni”.
Contestualmente, urgono misure di garanzia e tutela delle procedure e da qui la, recente, istruzione dell’istituto dei controlli a campione sui procedimenti che riguardano le tre leggi di condono. Abbiamo chiesto all’architetto Luigi Mennella, di fare il punto sulla situazione dopo che per anni si è battuto in seno al consiglio comunale affinché il controllo delle autocertificazioni divenisse realtà anche. Con il barbuto architetto non mancano le puntuali contestazioni all’operato dei solerti funzionari e degli uffici comunali… anzi si leggono a tomi…
Controlli a campione al 10% e dieci anni dopo la definizione delle linee di indirizzo per l’applicazione dell’istituto della “procedura semplificata” alle istanze di condono edilizio non ancora definite con rilascio di provvedimento formale, prevedendo un modello procedimentale che deve essere utilizzato da tutti i soggetti legittimati ad ottenere il rilascio del titolo in sanatoria. Finalmente?
“Finalmente. Sono tre anni, almeno, che chiedo che tutte le autocertificazioni devono essere controllate come prevede la legge. L’ho inserito anche nelle delibere del consiglio comunale. Ho fatto diverse diffide in tal senso. Finalmente anche il comune di Casamicciola Terme si è dotato di procedure che ritengo indispensabili per poter dare la certezza del diritto ai cittadini di Casamicciola Terme”.
Alla stregua di quanto già deciso nel recente passato il dirigente del settore tecnico Mimmo Baldino ha ritenuto indispensabile “procedere ad un controllo a campione per una piccola percentuale delle pratiche di sanatoria rilasciate sulla scorta della cosiddetta “procedura semplificata” e per effettuare la verifica delle autodichiarazioni rese”. Ci sarà un sorteggio pubblico e poi?
“Ritengo che questo sia un primo passo. Suggerisco altresì di intensificare e prevedere controlli massivi alle attività produttive e commerciali. In particolare, le strutture turistico ricettive dovrebbero essere controllate del tutto, e non a campione, visto il numero esiguo di pratiche, rispetto alle 3000 pratiche di condono circa, giacenti agli atti dell’Ufficio Tecnico Comunale. E questo per una maggiore tutela rispetto al privato cittadino atteso che si trae un profitto dallo sfruttamento dell’immobile abusivo poi condonato. Lo ritengo doveroso. La cosa grave è che, utilizzando solo le autocertificazioni, senza i controlli, fino ad oggi venivano stabiliti, in modo empirico, parametri diversi, per le approvazioni, forse secondo le amicizie dei detentori di turno del potere”.
Ci spieghi meglio.
“Spesso alcuni pseudo imprenditori, agendo sottotraccia, e per evitare i riflettori delle autorità preposte ai controlli necessari, usano intestare le pratiche relative ai condoni in nome di persone singole e non all’impresa. Anche se intestate a singoli cittadini privati per aggirare l’ostacolo ed evitare il controllo alla struttura ricettiva che invece beneficia di quel condono e poi andrà a trarre profitto finalizzando l’intero iter. Non è giusto per chi invece rispetta le regole, non lo è per i cittadini che si battono per la casa di prima necessità”
Fatta la norma trovato l’inganno?
“Valuto, comunque, di buon occhio il provvedimento, ma va ampliato. Anche perché l’ho suggerito io. Ma vanno apportati correttivi in tal senso ed anche per evitare che i furbetti delle pratiche la passino liscia, comunque, evitando i sorteggi. Il paese è piccolo ci conosciamo e sappiamo bene come vano certi andazzi”.
Tante ombre e poche luci. Perché proprio ora, la decisone di avviare i controlli?
“Sono convinto che l’ing Michele Maria Baldino abbia sottoscritto la determina n. 286 del 5 maggio 2022 perché preoccupato per le tante forzature, e forse e qualcosa di più che sono state evidenziate in una specifica segnalazione alle autorità preposte, per la pratica intestata al signor Nicola Lombardi, amministratore della società Gran Paradiso snc. Infatti, ho depositato ben due diffide alla revoca dei procedimenti poco chiari istruiti ed approvati, relativi a condono edilizio reso in favore dell’imprenditore. Baldino invece di avviare la procedura di revoca ha pensato di aggirare l’ostacolo avviando una procedura di accesso agli atti e comunicando le mie diffide alla parte interessata, senza tener conto che il mio intervento, teso ad interesse collettivo e che qualcuno invece vorrebbe far passare per accanimento puntuale contro un bravo imprenditore. Lo stesso trattamento di favore riservato a Lombardi dovrebbe essere riservato a tutti i cittadini di Casamicciola, perché tutti devono aver accesso alle medesime agevolazioni e tutela di legge. Invece mi pare che non sia così. Il mio intervento muove nell’ambito dell’espletamento del mandato elettivo a cui sono stato demandato”
Ci faccia capire meglio…
“Il controllo a campione deve essere effettuato esclusivamente rilevando gli atti di ufficio e le banche dati. Ove mai presso gli uffici non esista la documentazione nei famigerati uffici tecnici, che già è stata fatta scomparire, solo allora è giusto prendere atto della documentazione fornito dalla parte. Ma con opportune verifiche, non assumendo pedissequamente tutto ciò che la parte propina. È un obbligo istituzionale. Invece ho avuto modo di appurare che non è così. Si confezionando paccotti e paccottiglie quando conviene”.
Devono parlare gli atti non le dichiarazioni di parte?
“In sostanza, per una buona pratica amministrativa, in queste procedure che tanto incidono sul territorio, devono essere fondanti i documenti e gli atti pubblici presenti in archivio e presso gli enti preposti alla tutela ed al controllo del territorio, non ci si può basare solo sulle dichiarazioni di parte e le autocertificazioni. Mi auguro che al di la del sorteggio, l’ing. Michele Maria Baldino effettui il controllo su tutte strutture ricettive, iniziando dall’Hotel Gran Paradiso che è l’emblema di un certo andazzo e non solo sulle case dei poveri cristi, cittadini vessati continuamente perché senza sponde politiche. A differenza di quanto sostiene l’ing. Baldino secondo giurisprudenza granitica, in caso di istanza di sanatoria, ricade sull’istante l’onere della prova dell’esistenza dei presupposti per il rilascio del provvedimento di sanatoria. La prova circa la consistenza delle opere è nella disponibilità dell’interessato e non della P.A., dato che solo l’interessato può fornire gli inconfutabili atti, documenti o gli elementi probatori che siano in grado di radicare la ragionevole certezza dell’addotta sanabilità del manufatto”.
Insomma, c’è un po’ di confusone di ruoli tra controllore e controllato?
“Esatto. Spesso esiste, una profonda discrasia, tra la documentazione agli atti, con quanto autocertificato. Al comune pensano che basti scaricare tutto sul provato e rimpallarsi le competenze e le responsabilità. Non è così. Per dipanare una tale grave problematica era ed è quanto mai necessario che l’UTC predisponga la scheda storica che in questo caso deve collimare anche con quella urbanistica dell’intero fabbricato, quale supplemento di istruttoria, anche per evidenziare le discrasie ed i falsi sia nell’autocertificazione, sia nelle relazioni e dichiarazione del tecnico incaricato che, nell’intera progettazione. Ogni pratica deve avere la scheda storica del fabbricato che deve collimare con quella urbanistica con allegati tutti i condoni presentati. La commissione paesaggio deve prendere in esame queste cose, ne deve discutere avendo come base una opportuna documentazione. Non così come si sta facendo finora”.
Iniziativa perfettibile, come?
“Ha richiesto, più volte, nelle sedute del Consiglio Comunale di Casamicciola Terme, di votare un deliberato univoco, condiviso e concordato, di indirizzo politico, sulle problematiche del condono edilizio ed in particolare su quanto previsto dalle leggi n. 47/85 e n. 724/94.“Ratio” del voto su tale problematica doveva essere quella di dare la certezza del diritto a quei cittadini che hanno presentato, nel Comune di Casamicciola Terme, domanda di condono edilizio ai sensi delle già citate leggi. La richiesta, reiterata più volte, anche nella precedente consiliatura 2014-2019, non ha mai sortito gli effetti desiderati, tranne quello di una superficiale concordia espressa da tutti gli altri gruppi di maggioranza e minoranza. Il sottoscritto ha sempre precisato che il deliberato da votare, essendo esclusivamente di indirizzo politico, certamente, non avrebbe potuto prevedere l’approvazione tecnica in Consiglio Comunale delle circa 3 mila pratiche di condono che da più di 35 anni si sono ammuffite negli armadi comunali. Doveva e poteva contenere gli indirizzi, affinché gli uffici preposti potessero dare corso, celermente, all’approvazione, complessiva, anche in modo semplificato, delle pratiche di condono, con il relativo invio unitario agli uffici della Soprintendenza di Napoli. Elementi caratterizzanti per l’approvazione delle istanze di condono, avrebbero potuto essere, tra l’altro, le schede catastali, anche, per avere la certezza dell’esistenza dell’immobile e del periodo di realizzazione dell’abuso e, comunque, una scheda storica del fabbricato.
Considerando, poi, i 35 anni trascorsi dalla presentazione delle istanze di condono di cui alla legge 47/85 e dei 25 anni trascorsi dalla presentazione delle istanze di condono di cui alla legge 724/94, tutti gli oneri di urbanizzazione, i costi di costruzione ed il danno paesaggistico circa gli immobili realizzati abusivamente, sono da ritenersi totalmente prescritti ed il titolo abilitativo finale in sanatoria dovrebbe essere rilasciato, senza alcun onere da parte dei cittadini richiedenti. Considerato anche il particolare momento storico e principalmente il fatto che l’intera economia del nostro Comune, già al crepuscolo per l’inefficienza totale degli attuali amministratori, anche nella programmazione, si è disintegrata totalmente. Il pagamento del solo costo dell’istruttoria permetterebbe, sicuramente, il rilascio di circa il 90% delle pratiche accantonate negli anni, tenendo conto che comunque esiste un 5% di pratiche a cui non sarà mai possibile rilasciare il titolo abilitativo in sanatoria per una serie di problematiche irrisolvibili. Circa l’autocertificazione, utilizzata anche per le pratiche di condono edilizio, la possibilità dell’utilizzo della stessa è fuori dubbio, ammessa e specificata in più leggi della Repubblica, sicuramente legale e legittima, ma, comunque bisognevole di eventuali controlli, anche a campione, controlli, che renderebbero, sicuramente, meno gravoso il compito della Commissione per il Paesaggio, in uno alla scheda storica dell’immobile. L’assenza di una scheda urbanistica, anche negativa e/o di una scheda storica, certamente, non elimina le incertezze e permette eventuali tentativi estorsivi, elettorali, del politico scorretto di turno. Le verifiche, anche a campione, permettono il rilascio di un titolo abilitativo in sanatoria, tale da reggere a qualsiasi controllo, sia sulla sua legalità che sulla sua legittimità, fatto sempre salvo il diritto dei terzi; con questi dettagli, piccoli ma importanti, potremmo dare la certezza del diritto alla maggior parte dei nostri cittadini, certezza da tempo agognata”