domenica, Dicembre 22, 2024

Avv. Lello Pesce: «Solo chi è iscritto all’Assoforense deve avere diritto di voto e di parola»

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Il componente del Direttivo illustra la bozza del nuovo Statuto

Avvocato Pesce, l’assemblea dell’Assoforense si è conclusa con la presentazione del testo del nuovo Statuto associativo, un lavoro non facile, ma gli avvocati hanno anche “promosso” il vostro lavoro come direttivo nel mandato triennale appena concluso, al punto che diversi colleghi chiedono la vostra riconferma fino alla fine del 2023.
«Non le nascondo che sia il deliberato odierno dell’assemblea che l’incarico che mi ha affidato il presidente riguardante la redazione della bozza del nuovo statuto sono stati, seppur gravosi, comunque veramente gratificanti, soprattutto per quanto riguarda la redazione del nuovo statuto. Si tratta di un compito che mi è stato affidato all’inizio del mandato di questo direttivo: io e altri nove colleghi, abbiamo lavorato alacremente perché lo statuto fosse sostanzialmente adeguato al terzo millennio, a quelle che sono le prospettive attuali.

È chiaro che noi ci auguriamo che il lavoro fatto fino a oggi non venga poi vanificato da un eventuale voto negativo dell’assemblea – a cui spetta sempre e comunque l’ultima parola – la quale potrebbe anche ritenere che il lavoro non sia degno di essere approvato.

Ciò detto, ritengo, comunque che il lavoro sia stato compiuto in maniera egregia, e in particolare ritengo che l’aver puntualizzato che soltanto gli iscritti all’associazione abbiano diritto di parola, ma ancor di più abbiano diritto di voto, sia un passo in avanti che garantisca la serietà e quindi la funzionalità dell’associazione stessa, perché che possano intervenire, possano parlare soggetti che non hanno mai avuto il coraggio di metterci la faccia e iscriversi all’associazione, è qualcosa che secondo me deve finire, e proprio in questa direzione, con l’aiuto dei colleghi che mi hanno supportato su questo punto, abbiamo deciso di andare.

Lei è un componente del direttivo che ha lavorato per l’obiettivo importantissimo del mantenimento della Sezione distaccata e della sua stabilizzazione, però se da un lato siamo felici di questo risultato dall’altro lato dobbiamo ammettere che qualcosa va “aggiustato”.
«Le cose da aggiustare sono ancora tantissime. L’eventuale stabilizzazione è soltanto il primo passo che poi ci consentirà di combattere fino alla fine per ottenere una Sezione che effettivamente sia in grado di lavorare e che possa garantire agli utenti di avere soddisfazione.

È chiaro che fino a quando noi continueremo soltanto con queste proroghe, dal presidente Garzo e dagli altri vertici ci sentiremo sempre dire: “Voi già siete fortunati che non abbiamo chiuso la Sezione, più di questo non vi possiamo dare”. Con la stabilizzazione finirà questa sorta di ricatto che stiamo subendo quotidianamente, e quindi a quel punto avremo una maggiore forza per poter combattere».

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