Vestiti zuppi, volti segnati dalla paura, piedi scalzi o avvolti in stracci. Quando sono sbarcati nel porto di Crotone dopo 14 ore di navigazione, molti dei 130 migranti soccorsi nel Mar Ionio dalla CP 303 della Guardia Costiera di Ischia, in missione a Crotone dal 21 dicembre, erano in condizioni critiche. Tra loro 27 donne e 30 minori, di cui sei non accompagnati, ridotti allo stremo dopo giorni in mare aperto. Alcuni senza scarpe, altri con i vestiti bagnati e appesantiti dall’acqua salata, tremavano dal freddo. Una donna incinta e un uomo con disabilità sono stati ricoverati subito in ospedale, mentre tutti gli altri, in stato di ipotermia lieve, sono stati assistiti dai sanitari e trasferiti nel Centro di Accoglienza di Isola Capo Rizzuto.
Erano partiti dalle coste della Turchia il 30 gennaio, stipati su un vecchio peschereccio, sperando di raggiungere l’Europa. Ma la loro traversata è diventata un incubo quando il mare si è ingrossato e le onde hanno iniziato a minacciare la stabilità dell’imbarcazione. Domenica 2 febbraio, dopo ore di deriva, il segnale di soccorso lanciato via telefono satellitare è stato raccolto dalla Guardia Costiera italiana.
L’equipaggio della Capitaneria di Porto di Ischia in prima linea nel soccorso
A rispondere all’SOS sono state due motovedette: la CP303 della Capitaneria di Porto di Ischia, attualmente in missione a Crotone dal 21 dicembre 2024, e la CP321 della Guardia Costiera di Crotone. A bordo della CP303 c’era un equipaggio esperto, guidato dal 1° LGT Alessandro Mele, con il 2° C. Aiutante Vincenzo Esposito, il 2° C. Antonio Grimaldi, lo Sc. Aiutante Emiliano Cannavò e lo Sc. 1^ Cl. Raffaele Mirabella. Sfidando il mare forza 5, raffiche di vento fino a 45 nodi e onde di sei metri, l’unità della Guardia Costiera di Ischia ha raggiunto l’imbarcazione in difficoltà poco dopo mezzogiorno. Il salvataggio si è rivelato estremamente complesso: il peschereccio era instabile, i migranti spaventati e le condizioni del mare proibitive. Con l’aiuto di una nave mercantile dirottata nell’area, il personale della Guardia Costiera ha effettuato il trasbordo delle 130 persone sulla CP303. L’operazione si è svolta in condizioni critiche, tra le onde che minacciavano di ribaltare le imbarcazioni.
La traversata verso Crotone e l’arrivo in porto
Completato il salvataggio, la CP303 ha fatto rotta verso Crotone, affrontando sette ore di navigazione sotto una tempesta che si stava abbattendo sulle coste calabresi. Durante il viaggio, i migranti hanno ricevuto assistenza medica immediata grazie al personale sanitario del Corpo Italiano di Soccorso dell’Ordine di Malta e dell’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni. Allo sbarco, ad attenderli c’erano i volontari della Croce Rossa, della Protezione Civile Regionale e della Misericordia, che hanno fornito coperte, indumenti asciutti e cure mediche. Dopo le operazioni di identificazione a cura dell’Ufficio Immigrazione della Questura di Crotone, i migranti sono stati trasferiti nel Centro di Accoglienza di Isola Capo Rizzuto.
Un’operazione segnata dal coraggio e dalla professionalità dell’equipaggio di Ischia
Questa missione ha messo in risalto il coraggio e la preparazione del personale della CP303, che – pur essendo in missione temporanea – ha affrontato uno degli interventi più difficili degli ultimi mesi. Grazie alla professionalità del Comandante Alessandro Mele e del suo equipaggio, 130 vite sono state salvate, dimostrando ancora una volta il ruolo cruciale della Guardia Costiera italiana nelle operazioni di soccorso nel Mediterraneo.