Contenziosi a pioggia per il Comune di Barano, che si ritrova impelagato in una causa civile per l’occupazione di un suolo “rivendicato” dai proprietari Aniello e Teresa Di Scala. La lite è giunta già al secondo grado di giudizio e la Corte di Appello di Napoli ha emesso una sentenza sfavorevole all’Ente. Ma l’Amministrazione comunale non ci sta e intende ricorrere in Cassazione per la riforma di quella pronuncia.
Come riportato nella delibera approvata dalla Giunta, la recente sentenza «accoglie in parte l’appello e per l’effetto, in riforma della sentenza appellata, condanna il Comune-parte appellata alla restituzione in favore della parte appellante del suindicato suolo di proprietà di questa ultima e di cui in citazione, già occupato dal medesimo Comune e al ripristino dello status quo ante».
Ancora «condanna la parte appellata a rifondere in favore della parte appellante le spese di lite di entrambi i gradi di giudizio nella misura dei due terzi, che liquida per il giudizio di primo grado nella somma di euro 2.700 per compenso, oltre spese generali al 15%, Iva e Cpa se dovute come per legge e quelle del presente grado di giudizio, che liquida nella somma di euro 43,18 per spese vive e in quella di euro 3.400,00 per compenso, oltre spese generali al 15%, Iva e Cpa se dovute come per legge, con distrazione in favore del procuratore anticipatario avv. Giuseppe Di Meglio, dichiara compensato il residuo terzo». Le spese della consulenza tecnica unica sono state invece poste «a carico della parte appellante nella misura del 15% e a carico della parte appellata nella misura dell’85%».
Contro questa decisione verrà dunque proposto ricorso in Cassazione e la difesa del Comune di Barano è stata affidata all’avv. Giuseppe Morgera con studio a Ischia, stabilendo un compenso forfettario di 1.500 euro oltre Iva, Cpa e spese.