“Premesso che l’Istituto di credito Monte dei Paschi di Siena – filiale di Barano d’Ischia –
espleta il servizio di Tesoreria per conto di questo Comune” inizia così la delibera del comune di Barano d’Ischia e, proprio con il monte dei Paschi di Siena proviamo a capire cos’è l’anticipazione di tesoreria.
“L’anticipazione di tesoreria – si legge sul sito della banca – ha lo scopo di fronteggiare lo sfasamento temporale che può verificarsi nei flussi delle spese rispetto a quello delle entrate. Non deve rappresentare una risorsa aggiuntiva per l’Ente in quanto si tratta di un affidamento destinato a garantire l’elasticità di cassa necessaria per lo svolgimento dell’attività ordinaria. La natura dell’affidamento esige che l’importo sia commisurato alla previsione di entrata dell’Ente e rapportato all’ammontare delle entrate ordinarie. L’anticipazione di tesoreria è un’operazione che inerisce strettamente con la funzione del tesoriere in quanto la normativa vigente ne statuisce l’obbligo di concessione, disciplinandone l’erogazione” .
Un istituto, così lo chiamano, che serve ai comuni ad avere liquidità per poter eseguire pagamenti gestire l’ente in attesa di incassare i tributi comunali o ricevere i tanto famosi e decantati “trasferimenti statali”.
Come abbiamo letto, l’anticipazione di cassa o di tesoreria si calcola sui i 3/12 degli incassi certi dell’anno precedente e, nel nostro caso, si parla del 2013. Mentre anche gli altri comuni dell’Isola si appresteranno ad attivarsi, vediamo quello che hanno fatto Forio e Barano.
Il comune amministrato da Paolino Buono, in forza delle entrate accertate sui primi tre titoli del Rendiconto 2013 (approvato ed esecutivo ai sensi di legge) che ammontano a complessivi € 6.041.665 ha richiesto all’istituto bancario l’ancipazione di € 1.510.416. Un milione e mezzo di euro a disposizione dell’ente locale che ne può “l’utilizzo – come recita la legge -, in termini di cassa, di entrate aventi specifica destinazione per il finanziamento di spese correnti, anche se provenienti dall’assunzione di mutui con istituti diversi dalla Cassa depositi e prestiti, per un importo non superiore all’anticipaziobe di tesoreria disponibile ai sensi dell’art. 222”. La delibera di giunta continua “ritenuto necessario doversi avvalere della facoltà di utilizzare in termini di cassa le entrate a specifica destinazione per il pagamento delle spese correnti nei limiti e con le modalità di cui all’art. 222 del D.Lgs. 267/00 per un importo non superiore all’anticipazione di Tesoreria”. Un’anticipazione di danaro fresco che, invece, all’ombra del Torrione, sale di importanza. Francesco Del Deo, su richiesta di Enzo Rando, infatti, ha richiesto Euro 4.395.156. I 3/12 delle entrate certe del 2013, ovvero, 17.580.625. Una manovra, che sembra obbligata e che sia Barano che Forio, pagheranno in termini di interessi e di costi reali alle relative tesorerie.
Si avvicina il 2015 e servono i soldi…