Pancrazio Arcamone ci aiuta a commentare questo campionato del Barano: erano partiti con il vento in poppa, poi è arrivata la buriana e ad oggi il Barano e quartultimo, terzultimo in fondo alla classifica, senza forse neanche la forza di reagire. Come la vedi e secondo te cosa non è andato?
Ma secondo me a Barano c’è molta improvvisazione. Credo che da quando è uscito di scena il professore Gaudioso, che ha dato lustro al Barano insieme a tanti altri, non ci dimentichiamo di Benito Buono, il Barano è finito sempre nelle mani sbagliate. Io credo che allo stato attuale Massimo Buono lasci molto a desiderare.
E non è la prima volta, anche l’anno scorso ha commesso tutta una serie di errori apparentemente incomprensibili, ma io ho una mia spiegazione in merito, credo che a Massimo Buono interessi poco e niente del Barano in quanto prima squadra, a lui interessa solo ed esclusivamente il settore giovanile, questa è una cosa che gli fa anche onore perché l’ha organizzato benissimo, è affiliato con il Monza, sta avendo delle grossissime soddisfazioni ma la prima squadra, il Barano calcio che rappresenta la realtà calcistica storica dell’isola d’Ischia, che è una delle più vecchie società della Campania, non può morire in questo modo; si è partito con una squadra che sembrava apparentemente in grado di fare chissà che cosa poi di punto in bianco è successo di tutto e di più.
Certo, Ciro Mennella è stato cambiato, secondo me ha le sue responsabilità in merito, però trovo sia un controsenso mandare via un allenatore che era partito con il piede giusto poi al primo inciampo è stato mandato via e si sta proseguendo con la regola del tre, il Barano perde tre a zero e sistematicamente nei primi minuti, prima di scendere in campo dallo spogliatoio già ha preso uno o due gol, qualcosa non va, andrebbe rivisto il tutto. Si doveva fare qualche cosa anche per dare qualche puntello, lì in avanti il Barano praticamente è morto. Allo stato attuale il Barano è composto da ottimi ragazzi, io ho una grandissima ammirazione per un ragazzo che si chiama Trofa ma ci sono anche altri ragazzi in gamba.
Però tieni presente una cosa caro direttore, che quando i ragazzi sono in una fascia d’età molto bassa, praticamente quando scendono in mezzo al campo sono angosciati perché per loro è una Coppa dei Campioni. Quando ero piccolo giocavo nell’Isclana e la domenica quando dovevo scendere in campo sembrava che dovessi andare a fare la Coppa dei Campioni. Questo per dire che i ragazzi sono psicologicamente fragili qualsiasi cosa va male diventerà una tragedia. Pertanto, vista la mancanza di reazione ogni errore può trasformarsi in sconfitta.
Altra domanda, altro giro. Vogliamo analizzare insieme il campionato del Forio? Forio è un’altra incomprensibile.
A Forio, intanto, hanno avuto la fortuna di avere un grandissimo personaggio che ha amato, ed è stata una manna dal cielo che non ha badato a spese, lui ci ha messo di tutto di più, ha allestito una grande squadra, l’ha modificata. Ha fatto una squadra che ha le carte in regola per poter disputare il campionato medio alta classifica.
Certo, possiamo dire che non segnano, che non fanno, che non va ma anche l’Ischia segna e sbaglia dieci occasioni da gol però tre li fa, lì è qualcosa non quadra, è una squadra che è stata costruita bene, forse dovrebbe migliorare da un punto di vista del gioco credo che anche a Forio si è fatto lo stesso errore di Barano al primo intoppo, si è mandato via l’allenatore. Fatto sta che comunque con Iervolino, a cui va tutta la mia stima, certamente le cose non sono cambiate, anzi in linea di massima sono sulla stessa lunghezza d’onda, pertanto credo che si sia agito con troppa superficialità.