La fragilità del costone dei Maronti ha trovato ulteriore conferma nei giorni scorsi e il sindaco di Barano Dionigi Gaudioso è stato costretto ad adottare una ennesima ordinanza, stavolta per la “esecuzione dei necessari interventi di messa in sicurezza e ripristino del costone crollato e delle opere di contenimento esistenti in precaria condizione di stabilità sul litorale dei Maronti”.
L’11 febbraio il tecnico comunale nel corso di un sopralluogo aveva accertato che il costone, «precisamente il tratto successivo al Ristorante denominato “Pallone”, dove insisteva il fabbricato risulta ulteriormente franato verso l’arenile a seguito degli eventi meteorici avversi delle scorse settimane… In particolare, si è verificato il crollo della porzione di massetto rimasta in sito e allo stato attuale ci sono altri tratti dello stesso e alcuni cordoli in c.a. rimasti in bilico».
Il tratto di costone interessato dal cedimento era stato già precedentemente interessato da Ordinanza Sindacale adottata a febbraio 2024. La relazione prosegue: «Alla luce di quanto evidenziato, occorre predisporre apposito provvedimento di interdizione dell’area sottostante, dell’arenile e dell’area a monte, in quanto si è determinato una situazione di pericolo per la pubblica e privata incolumità. Infine occorre ordinare ai proprietari, di provvedere alla messa in sicurezza sia del costone dove insistono le i muri di contenimento in precaria condizione di stabilita, in quanto in caso di ulteriori eventi meteorici avversi, potrebbero cadere sull’area sottostante e sull’arenile dei Maronti».
Il primo cittadino evidenzia che dunque «allo stato, la situazione testé descritta è causa di potenziali rischi per la sicurezza, pubblica e privata, in relazione ad ulteriori eventuali cedimenti del predetto costone e delle opere di contenimento esistenti in precaria condizione di stabilità». Di qui l’ordinanza sindacale urgente che impone alla proprietaria del fondo «di provvedere ad horas all’esecuzione dei necessari interventi di messa in sicurezza e ripristino del costone crollato e delle opere di contenimento esistenti in precaria condizione di stabilità». Nonché l’interdizione dell’area sottostante il costone crollato e la rimozione del materiale a valle».