Il Comune di Barano sottoscrive una convenzione con il Ministero della Giustizia tramite Tribunale di Napoli per lo svolgimento di lavoro di pubblica utilità da parte di soggetti condannati o messi alla prova, come previsto dalle norme vigenti. Una misura che consente di “riabilitarsi” operando a favore della comunità. In determinati casi, infatti è previsto di subordinare la sospensione condizionale della pena alla prestazione di attività non retribuita a favore della collettività, come anche di sostituire la pena detentiva e pecuniaria in lavoro di pubblica utilità. Possibilità concessa anche nel caso della messa alla prova. Ovviamente per determinati reati e pene non elevate, quali delitti colposi per violazione al Codice della Strada, scommesse clandestine, discriminazione e violenza razziale.
In questi casi il giudice, su istanza dell’imputato, richiede all’Ufficio per l’esecuzione penale esterna di predisporre con l’imputato il Programma di Trattamento. In sintesi, i lavori di pubblica utilità saranno svolti nell’ambito dell’assistenza sociale e sociosanitaria, protezione civile, tutela del patrimonio ambientale e culturale, salvaguardia del patrimonio boschivo o forestale, prevenzione del randagismo degli animali, manutenzione e decoro di ospedali e case di cura o di beni del demanio e del patrimonio pubblico o altre prestazioni pertinenti la specifica professionalità e competenze.
Il numero di unità massime ammesse contemporaneamente è di 12. La Giunta ha dunque deliberato di aderire alla proposta del Tribunale di Napoli condividendo «gli obiettivi di rieducazione perseguiti dal legislatore». E’ stata dunque approvata la convenzione con il Ministero della Giustizia, che avrà durata di quattro anni con rinnovo tacito salvo diversa decisione. La Giunta ha anche nominato rup il responsabile del Settore I.