Gaetano Di Meglio | Essere la sola noce nel sacco non produce tanto rumore, ma chi nasce noce non può diventare un’altra cosa e, allora, continuiamo a sbattere. Ancora una volta assistiamo ad una Regione che è incapace di intervenire nel settore dei trasporti e, ancora una volta il mare è trattato come un settore di serie minori.
Ancora una volta, come se non bastasse, i nostri rappresentanti istituzionali non riescono ad incidere oltre le risposte, mai troppo particolari, contro il potere della Regione.
Mentre i sindaci chiedono di un piccolo aumento per i biglietti ordinari del 5% (sempre più caro quindi mentre il mondo viaggia a prezzi speciali e offertone a 9 euro) “La Giunta di De Luca, ha approvato due delibere che confermano l’impegno della Regione per la soluzione della crisi del CTP e il futuro dei suoi lavoratori. Con le due delibere si investono oltre 22 milioni per l’acquisto di autobus utili a far svolgere il servizio, e si finanziano le procedure che faciliteranno le assunzioni da parte delle aziende regionali AIR e EAV”.
Non bastano i 670 milioni di euro l’anno che si investono su ferro e gomma, dobbiamo leggere che la Regione investe ULTERIORI 22 milioni di euro per salvare la CTP!
E i nostri marittimi? E perché mai NON dovremmo avere una flotta nuova di aliscafi e traghetti al pari di bus e treni. 22 milioni di euro per l’acquisto di autobus. Perché non 22 milioni di euro per l’acquisto di navi e aliscafi?
Ma il nostro appello va agli armatori. Armatori che, volendo, dovrebbero essere nemici, eppure, quando leggi che “”La Giunta regionale ha approvato due atti indispensabili per completare il salvataggio e l’assorbimento dei lavoratori del CTP, azienda ormai fallita. È un impegno straordinario quello che assume la Regione per tutelare centinaia di lavoratori e per riavviare un servizio di trasporto pubblico, da anni quasi inesistente, nell’area nord di Napoli e in tutti i territori dell’area metropolitana” ti viene la rabbia!
Perché, sulle vie del mare la Regione assicura un servizio di trasporto pubblico che potrebbe essere raccontato con un aggettivo diverso da “inesistente”?
Ma perché la Regione è “esistente” sulle vie del mare? La Regione riesce solo a fare brutte figure, a rendere indecente e orribile la nostra continuità territoriale e non si registra un’azione positiva da anni.
Ma per quanto tempo dovremmo continuare a stare zitti? Per questo l’appello agli armatori non è quello di minacciare l’aumento dei biglietti, ma di sbarcare tutti i marittimi e di bloccare i collegamenti a perdere (un po’ quello che già fanno quando è invero o quando piace a loro) ma, questa volta, per creare un fronte comune dal quale la Regione non potrebbe sviare.
Azzerare il settore, proteggere i lavoratori e costruire un nuovo servizio di trasporto pubblico che non sia “inesistente” ma che, invece, inizi ad essere ESISTENTE! Efficace, adatto a comunità che meritano rispetto e dignità!
E’ di queste ore la notizia dell’ingresso della MSC in Tirrenia e dell’accordo tra le famiglie Aponte e Onorato. Una buona notizia per molti marittimi isolani (di Ischia e di Procida) che, però, ci riporta un dato importante per leggere meglio il settore dei trasporti marittimi: “Il debito di “Compagnia Italiana di navigazione nei confronti di Tirrenia in Amministrazione Straordinaria è pari a 180 milioni di euro”. L’EAV ne aveva 600 di milioni di debito. E noi continuiamo a pensare che il settore privato possa auto sostenersi. Può autosostenersi se a pagare continuano ad essere i cittadini e i turisti. E non è una questione del costo dei biglietti (che per gli ordinari è una vera e propria oscenità!) ma con disservizi su disservizi.
Perché costa così tanto il trasporto pubblico? Perché il pubblico può permettersi si viaggiare a vuoto (ad esempio i bus o i treni EAV circolano anche con 1, 2 o ZERO passeggeri)? Perché, appunto, è un servizio pubblico. E quando questo servizio viene affidato al privato, giustamente, si creano le corse sospese, gli scali saltati, le navi vecchie e tutte le altre manovre “creative” degli armatori.
Quando inizieremo a chiedere altro? Quando inizieremo a battere i pugni sul tavolo facendo leva sull’attualità e non sulle scemenze suggerite ai sindaci dai soliti soloni idioti?
Ischia resta a guardare e Procida porta a casa un finanziamento di 3,2 milioni di euro per una corsa in aliscafo la sera e, nel silenzio di tutti tranne noi, la regione ne spende solo 870 mila.
E gli altri milioni? E le altre corse?
Una doppia corsa in nave traghetto costa, stando alle gare regionali (con prezzi neanche appetibili per il mercato ma sono meglio di niente) costa circa un milione e mezzo per 2 anni. Vuoi vedere che con 22 milioni di euro possiamo fare tante altre cose?
p.s. evito, per decenza, di trattare altri argomenti: bando CISI per i trasporti speciali; la richiesta di risarcimento danni al cartello degli armatori a privati dopo la multa dell’AGCOM; le strutture di accoglienza sul territorio; la questione porti e sicurezza; i soldi sprecati per le vie del mare con linee inutili e che dovrebbero portarci via altri turisti; lo scandalo dello scalo di Procida; la vergogna dell’aliscafo per 4 studenti e non per 90… e mi fermo per decenza.