La bagarre per la gestione della Biblioteca Antoniana e della Torre di Michelangelo si infiamma. Due beni del comune di Ischia, dedicati al disinteresse e al “lento morire” che, ora iniziano ad entrare nella fase della battaglia giudiziaria per la gestione dei due beni comunali.
Mentre per la Torre di Guevara il comune di Ischia non è mai riuscito ad avviare un serio programma di sfruttamento del bene affacciato sul Castello Aragonese ma che, invece, offre potenzialità di alto richiamo turistico, culturale e simbolico, per la Biblioteca Antoniana il recente passato non può essere dimenticato.
La struttura comunale di Rampe Sant’Antonio torna alla luce sotto il sindaco Peppe Brandi che inizia e completa i lavori di ristrutturazione. Saranno Luigi Telese con Gianni Vuoso e Lina D’Onofrio ad inaugurare la nuova struttura. La Biblioteca torna a vivere e dopo la gestione della dottore D’Onofrio (telesiana doc che si mette contro Giosi Ferrandino e che dopo chiederà un ottimo ristoro al Comune di Ischia per le prestazioni svolte) si passa a Lucia Annicelli. Periodo di gestione più breve il suo, ma certamente intenso. Ben presto anche la dottoressa Annicelli deve lasciare la Biblioteca Comunale Antoniana e, per la struttura della Mandra inizia il periodo del degrado e dell’abbandono. Senza entrare nel merito di chi e come, si arriva a marzo 2014 quando la Genesis, il 19 marzo, sottoscrive il Disciplinare per l’attuazione del progetto inerente la gestione della Biblioteca Comunale Antoniana e della Torre di Michelangelo e il 15 aprile pubblica “l’Avviso pubblico per la selezione di partner nella gestione della Biblioteca Comunale e della Torre di Michelangelo”.
Un passaggio importante per le due strutture di pregio del Comune guidato da Giosi Ferrandino che, stando a quando ha comunicato l’amministratore delegato della Genesis sono state affidate alla Cooperativa Sociale Multiservice Forio che fu fondata dall’ex assessore potente e panzese Nicola Monti e che, attualmente, fa riferimento al consigliere comunale (senza timore di smentita meno potente e capace del Monti) di Forio, Stani Verde.
Un’aggiudicazione che non va giù, però, a Celestino Vuoso (cognato di Silvano Arcamone, capo dell’UTC del Comune di Ischia) e presidente della Fondazione Opera Pia Iacono Conte Avellino.
Non va giù assolutamente, al coriaceo imprenditore filo Giosi che, ieri mattina, ha diffidato il sindaco di Ischia e il presidente della Genesis ad annullare in autotutela l’aggiudicazione del bando pubblico perché inficiata da “gravi irregolarità” e perché, secondo la diffida (la diffida è pubblicata integralmente nel box a lato) presentata da Vuoso il progetto presentato dai foriani (certamente più pericolosi in quanto a casta, rispetto a Vuoso) non rispecchia quanto espressamente citato nell’avviso pubblico per l’affidamento.
Una diffida e messa in mora che è preludio di un ricorso alla Magistratura civile ed è il primo vero guanto di sfida tra Celestino Vuoso e Stani Verde. Secondo Vuoso, infatti, Achille Iroso, il presidente della Genesis ha violato principi di derivazione comunitaria e costantemente applicati dalla Corte di giustizia europea di concorrenza, di parità di trattamento, di trasparenza, di non discriminazione, di mutuo riconoscimento e proporzionalità”.
Chissà se nella sua diffida Vuoso faceva anche riferimento alla cena pre elettorale nel ristorante al Cuotto o all’incontro nella Sala Bingo tra il Sindaco e il consigliere Verde, ma questo è un dettaglio di gossip politici, qui parliamo di evidenze e di atti pubblici.
Celestino alza la barra della giustizia e attacca Stani Verde anche perché Celestino, a differenza di Stani Verde ha già “versato il suo obolo” particolare.
Un obolo gustoso che troviamo conservato nella delibera di giunta municipale numero 58 del 17 aprile 2014 dove la giunta del Comune di Ischia al completo (Giosi Ferrandino, Sandro Iannotta, Marianna Boccanfuso, Carmine Barile, Giosuè Mazzella e Isidoro Di Meglio) approvano il “comodato d’uso gratuito relativo ad aule site presso l’ex Scuola Materna “Mons. Domenico Caruso” di proprietà della Fondazione Opera Pia Iacono Avellino Conte di Celestino Vuoso.
Un comodato gratuito che, però, prevede una clausola al suo interno di tutto gusto: “condizione che il Comune di Ischia metta a disposizione della Fondazione medesima ad uso gratuito la Torre di Guevara e la Biblioteca Antoniana per convegni, incontri, riunioni, manifestazioni, per attivitá culturali ma anche ricreative…, divulgative che l’Associazione, anche in collaborazione con altri soggetti giuridici, organizzerà nell’anno anzidetto (anno scolastico 2014-2015, ndr), sempre concordando con il Comune le relative date per le evenutali manifestazioni”.
E qui casca l’asino. La giunta di Ischia il 17 aprile 2014 approva il comodato d’uso gratuito di alcune aule di proprietà della Fondazione in cambio della uso gratuito della Biblioteca e della Torre di Guevara, quando il 15 aprile, due giorni prima, la Genesis aveva pubblicato il bando per la ricerca di un partner. Bando al quale la Fondazione Opera Pia parteciperà.
Siamo maligni, ma commentando altre due date non possiamo che trovare qualche anomalia o meglio, qualche spunto per legittimi dubbi.
Sembra strano, infatti, che il 19 marzo la Genesis abbia deciso in un C.d.A. l’avvio di una procedura pubblica per la selezione di un soggetto al quale affidare le attività meglio indicate e descritte nella suddetta proposta progettuale e il 20 marzo un altro consiglio di amministrazione, quello della Fondazione Opera Pia, decida di concedere le aule al comune a titolo gratuito. Più di una coincidenza. Più di un legittimo dubbio, ma i giochi sono andati diversamente e, tra il dire il fare, si è intromesso il foriano che, come giustamente evidenzia Celestino Vuoso, si è visto aggiudicare un bando pubblico che frutta al vincitore 20 mila euro l’anno dopo che la commissione ha valutato commettendo “gravi irregolarità” e che la stessa, stando alla diffida di Vuoso, “ha disatteso diversi principi europei di trasparenza e concorrenza”.
Che colore vincerà in questa battaglia? Il Celeste ischitano o il Verde foriano? Inutile dirlo, noi tifiamo Ischia!
Il pagliaccio celeste, vorrebbe fare asso piglia tutto prima che il sindaco scappi dall’isola ma non tutti i consiglieri sono concordi anche perché’ il cognato già’ ha chiesto di essere assunto a tempo indeterminato ma quante pretese da questa famiglia di furboni. A per l’editore il celeste non è’ ischitano ma baranese, e sarebbe meglio che i propri furboni se li tenesse stretti stretti perche’ noi ischitani abbiamo già’ l’architetto…… Stamm guaiat”'””””””””