La relazione dei revisori dei conti di Forio, che esprimono parere sfavorevole al bilancio di previsione 2014-2016 contiene una serie di critiche all’operato del dirigente del Settore finanziario Vincenzo Rando.
La bocciatura interessa la stragrande maggioranza delle voci, dalla verifica del riequilibrio finanziario al riaccertamento straordinario dei residui attivi e passivi. Imputando in questo caso di aver reiterato l’errore: «Il Collegio dei revisori già nel parere al rendiconto dell’anno 2013 aveva rilevato l’eccessiva entità dei residui attivi e passivi rispetto agli accertamenti e agli impegni di competenza, e l’elevata anzianità degli stessi, invitando ad un’incisiva attività di riaccertamento dei residui».
Una “bacchettata” anche per il fondo di accantonamento crediti di dubbia esigibilità. Le procedure adottate non appaiono condivisibili e lo scrivono a chiare lettere.
Il collegio presieduto da Giuseppina Acampora imputa al dirigente una serie di errori e imperfezioni. Rilevando che non è stato rispettato l’obiettivo del patto di stabilità interno e accertando un “buco” di 4.426.000 euro.
Punta il dito sul raffronto tra i ricavi e i costi per il servizio di nettezza urbana, che coinciderebbero solo sulla carta: «La previsione di spesa indicata al cap. 13954 – Costo smaltimento rifiuti indifferenziati per euro 1.410.000 non risulta coincidere con la spesa riportata nel Piano finanziario per euro 1.200.000, facendo emergere un’incoerenza tra i due importi che presumibilmente potrebbe generare o una erronea previsione o un erroneo calcolo del piano finanziario».
Se la valutazione delle entrate derivanti da Imu, Tasi, Tari, Irpef e tassa di soggiorno viene giudicata corretta, per quanto riguarda il recupero dell’evasione tributaria, «non appare attendibile atteso che l’azione di recupero dell’evasione non appare suffragata dalle risultanze degli accertamenti indicati nel trend storico… Pertanto la previsione di entrata appare sovrastimata e deve essere monitorata al fine del permanere degli equilibri». Una valutazione che induce a ritenere “gonfiate” diverse voci di entrata.
Censurata anche la gestione dei beni comunali, giudicata «del tutto inadeguata e approssimativa. Le previsioni di entrata riportate in bilancio non risultano essere congrue rispetto alle potenzialità economiche che potrebbero derivare da una gestione efficiente ed efficace».
Di qui la scontata bocciatura: «Sulla base di quanto in precedenza evidenziato, alla luce di tutti i rilievi e delle considerazioni su esposte e qui richiamate, il collegio dei revisori, non rilevando congruità, coerenza e attendibilità contabile delle previsioni esposte nella proposta di bilancio di previsione 2014-2016 e dei documenti ad esso allegati, esprime in merito il proprio parere sfavorevole; nel contempo invita il consiglio comunale e la giunta a tener presenti le osservazioni formulate nell’ambito della presente relazione, al fine di assicurare l’attendibilità delle impostazioni adottate e migliorare l’efficienza, la produttività e l’economicità della gestione dell’Ente».