Don Carlo conferma: hanno sempre buttato i soldi
“E’ stata una bellissima festa, San Giovan Giuseppe è contento, evviva Dio evviva la Madonna, evviva San Giovan Giuseppe. E quando vi concilierete tra di voi e vi metterete d’accordo me lo farete sapere io qua sto” è questa la frase di Don Carlo Candido che mi ha colpito di più. La festa “sfarzosa” o “light” è il risultato degli accordi tra i credenti del luogo. Nulla di necessario. Volendo per un attimo pensare da “folle”, nulla di preordinato e necessario per il culto del santo. La festa light, sobria e senza sparate di pose si può fare. E’ una scelta possibile. Una scelta che va bene anche al morto, ops volevo dire “idolo muto”, che si porta in processione e che si venera. Questa Carlo’s devolution mi piace. L’ex parroco di San Domenico, ci ha abituati, negli anni, a dei veri e proprio festoni. Ossa varie, giubilei ad parrocchiam e chi ne ha più ne metta e, mentre nessuno se lo aspettava, ha lanciato anche la festa del patrono sottotono. Niente luminarie, niente fuochi pirotecnici, niente lotterie varie, niente super maxi concerti, niente festicciole: solo quattro bancarelle che, volendo, illudevano i passanti. Il dato che deve venir fuori è chiaro: potete fare le feste ai santi senza strafare. Potete omaggiare i vostri santi senza fuochi pirotecnici, senza luminarie per strada. Perché? Perché se va bene al patrono (ovvero un santo più altro in grado) va bene anche per quelli di serie b, quelli delle piccole parrocchie sparse sulla nostra isola.
Bravo Don Carlo. Bravo Carlè, hai rotto un mito. Magari, dalla prossima, inizia anche a demolire qualche idolo. Vedrai, farà bene anche a te
Questo e’ il Primo anno che si e’ festeggiato San G. Giuseppe.