Tra tanti ricordi, gradevoli ed emozionanti, è stato l’unico a guardare al futuro. Bruno Basentini ha approfittato della cerimonia inaugurale de “gliannidellastoria” per riproporre l’idea già espressa nel 2006 alla sala Poa. Il presidente della vittoria del 2006 chiede al Comune di Ischia la cessione dello stadio Mazzella e del vicino parcheggio per condurre l’Ischia sin nella massima serie. Lui è pronto a rimettersi in gioco, purchè si ragioni in termini di investimenti. I tempi del mero divertimento sono ormai alle spalle. L’Ischia Isolaverde ha vissuto un’annata amara, conclusasi con l’unico epilogo forse possibile: la retrocessione. “La gente che non vive e non ha vissuto l’isola ed i suoi interessi, non se ne frega nulla del nostro territorio. Si vedeva anche dalle interviste che era gente già morta. La squadra, di conseguenza, non poteva che morire”. Sono esattamente dieci anni dalla vittoria del campionato di Eccellenza. Lei era il Presidente di quella Ischia che in campo esprimeva valori come Buonocore, Capuozzo, Tomeo e tanti altri.
Che effetto le fa vedere oggi la realtà gialloblù ridotta così?
“Sicuramente l’Ischia con quella squadra là sarebbe arrivata a metà classifica o ancora più su, perché era una realtà composta da persone con voglia di emergere e di vivere il calcio ad Ischia. All’epoca il Presidente aveva ricominciato perché voleva vincere e portare l’Ischia lontano
dall’Eccellenza. Ai calciatori non veniva fatto mancare nulla”.
Dall’alto della sua esperienza, calcistica e manageriale, adesso che futuro prevede per i gialloblù?
“Il futuro è esattamente quanto io ho affermato nel 2006 nella sala Poa. Il Comune metta in vendita, tramite un’asta, il campo sportivo così come il parcheggio intorno alla struttura sportiva, noi saremmo disposti ad acquistare. Il calcio non è più divertimento, ma è un investimento. Solo con un investimento, con il ritorno consequenziale, si può fare calcio sull’isola. In tal modo nell’arco di 4-5 anni si potrebbe portare l’Ischia in serie A. Nella massima serie ci è giunto il Frosinone, il Carpi oppure il Chievo. Allora perché non noi, che abbiamo 350 alberghi ed un’attività turistica invidiabile? Così facendo il turismo dell’isola potrebbe soltanto migliorare, sviluppandosi nell’arco dei dodici mesi annuale. Ogni venerdì precedente le gare esterne si potrebbe svolgere l’Ischia day facendo girare il nome dell’isola anche nella varie realtà affrontate”.
La sua idea in parte l’ha ripresa Lello Carlino che, nel 2012, propose una Cittadella dello Sport o un centro sportivo.
“Io lo dissi nel 2006. La proposta dell’epoca fu seria, esattamente come lo è oggi. Ma nessuna ci ascolta”.
Non crede che tre anni fa si è sprecato un momento favorevole per costruire qualcosa nel mondo Ischia Calcio? All’epoca, per un paio di anni, la politica è stata molto sensibile al mondo pallonaro gialloblù.
“E’ stata una questione di posizionamento politico di persone che non amano l’isola. Non possiamo più essere rappresentati da persone non competenti che non vivono il turismo come l’unica essenza di vita. Noi albergatori siamo la banca dell’isola di Ischia. Nessuno di noi può rappresentare una categoria così importante, dobbiamo scegliere un professionista serio che abbia come unico interesse l’isola di Ischia”.
Lei teme un altro 1998? (anno del fallimento dell’Ischia)
“Sicuramente. L’isola può salvarsi solo se comprendiamo che non possiamo essere rappresentati da persone che non conoscono nulla e restano sdraiati sui tavoli dei Consigli Comunali”.
Sarebbe bello se dopo un’annata così, nella quale il sentimento di ischitanità è stato fortemente calpestato, giunga una risposta forte proprio dalla nostra isola. Secondo lei è possibile al omento unire le forze, mettendo da parte le ataviche contrapposizioni?
“No. Non c’ è maturità neppure tra noi imprenditori, altrimenti avremmo creato una classe dirigente, nella quale avremmo dato vita ad una associazione con gli attributi. Noi siamo la banca ell’isola, perché rischiamo tutti i giorni e produciamo ricchezza. Non vogliamo essere portati sull’altare. Ma basta invidie, così come settori distanti tra loro”.
Mettiamo da parte per un attimo le amarezze vissute in questa stagione. Rivedere oggi nella prima giornata de “Gliannidellastoria” i protagonisti dell’Ischia del passato che effetto le fa?
“Per molti è un ricordo, per me è realtà. Io non vivo di ricordi, inizierei di nuovo già domattina, perché dopo aver vissuto giorni bellissimi, il ritorno sarebbe eccezionale. Ma ribadisco: oggi non si può pensare solo di divertirsi, bisogna parlare di investimenti, come prima ho proposto l’idea dell’acquisizione dello stadio. Un aneddoto del passato? No, a me interessava aver portato il nome dell’Ischia in alto. Non le persone”.
[foto giovan giuseppe lubrano]
Vuoi il mazzella e il parcheggio? Vai.a.investire in terraferma, gli isolani sono stanchi di.subire soprusi da parte degli sciacalli come te. Quell’area fu espropriata per pubblica utilità, non per consentire a.imprenditori da 4soldi di appropriarsene. Una volta con i prodotti di quelle terre ci mangiavano intere famiglie!
Paga prima i tuoi dipendenti….
Ischia sta diventando un posto di merda proprio x la mentalità gretta che hanno persone come i due che mi hanno preceduto. Secondo voi chi va a buttare i soldi x far “divertire” 500 (!?) persone la domenica? Purtroppo non cresceremo mai. Andate in “terraferma” a vedere come si ragiona, per aprire il vostro cervello (sempre se lo avete…s’intende). W Basentini
Con tutto il rispetto, io tengo all’ischia calcio. Ciò che non condivido è il modo di fare di queste persone che vendono fumo promettendo e sbandierando mille cose. E voi, polli tifosi ci credete pure tanto alla fine siete tutti della stessa pasta. Quando l’Ischia ottenne la promozione avete fatto la sfilata e montato degli striscioni gialli e blu agli alberi dal porto a ischia ponte. Vi rendete conto che quegli striscioni furono strappati e le plastiche sono ancora appese ai tronchi dei pini? Abbiate rispetto per tutti, anche per chi dell’Ischia Calcio se ne sbatte. A Ischia ci sono molti altri problemi da risolvere, sicuramente più importanti. Chiediti perché il sig. Basentini non ha chiesto al Comune la disponibilità a gestire la piscina comunale. Probabilmente lì non avrebbe avuto lo stesso ritorno economico, peccato che in quella struttura ci andavano anche persone con disabilitá. Ascolta me, un’isola senza Ischia calcio può sopravvivere, un’Ischia calcio senza l’isola e nell’interesse di pochi no…
W basentini?? Ma davvero fai??..lo sai che il signor basentini nn paga di dipendenti da 2 anni quasi?? Non credo propio che se eri un dipendente scrivevi w basentini
Carissimo Presidente la gente si muore di fame e lei pensa all’Ischia? Ma con che coraggio? Siamo al ridicolo. Paghi poi può pensare ad altro
Carissimo Gennaro vieni un po’ a vedere come sta la gente che lavora presso di lui vedrai se poi dirai w Basentini ti saluto
DOTT BASENTINI MI CONSENTA ; LEI HA RAGIONE QUANDO ASSERISCE CHE LA SUA CATEGORIA E’ COME SE FOSSE ” LA BANCA D ‘ISCHIA ” PER GLI ISOLANI – MA DOVEVA PROSEGUIRE DICENDO “COME LO SONO STATE -LA BANCA MARCHE-LA BANCA POPOLARE DELL ETRURIA E DEL LAZIO-LA CASSA DI RISPARMIO DI FERRARA-CARCHIETI -ETCCC ETCC PER QUELLA GENTE DEL LUOGO.
OGNUNO DI VOI “SOCI” SE LASCIATE -LE VOSTRE TASCHE SARANNO PIENE DI MILIONCINI- LASCIANDO DIETRO LE SPALLE DISTRUZIONE DI MASSA E PURTROPPO ANCHE LE ISTITUZIONI SONO DALLE VS PARTI (PROCESSI A TEMPO INDETERMINATI CON LA CERTEZZA DI NON PAGARE DA PARTE VOSTRA ) . PER LA PREGHEREI DI NON OFFENDERE LA GENTE CHE LAVORA PER PORTARE UN TOZZO DI PANE A CASA NE ABBIA RISPETTO
DA SPORTIVO O TIFOSO LEI E’ LIBERO DI ESTERNARE L ‘ ARIA DEI SUOI POLMONI.
1-L’imprenditore fa il suo mestiere;se vede un’occasione per investire i suoi soldi,magari guadagnando anche un poco di applausi,prepara un progetto e impegna le sue capacità.
2-Il responsabile del bene pubblico,se sente che il suo mandato sta per scadere e che magari questa è l’ultima occasione per guadagnarci qualcosa,può trovare conveniente la proposta dell’imprenditore;anzi,può anche suggerire all’imprenditore quale può essere l’occasione giusta.
3-Gettata la lenza,qualcuno abboccherà (sembra che qualcuno l’abbia già fatto);siamo ancora in una fase di studio :se va male,l’idea era solo dell’imprenditore.Che non ci avrà rimesso niente,a parte un poco di prestigio.
CERTAMENTE CHI DECIDE DI SUICIDARSI PUO SCEGLIERE QUALSIASI ARMA O MODO PER POTERLO FARE -PARLANDO DI IMPRENDITORE VALE FARE PRIMA UN RIFLESSIONE E VEDERE CHI E’ L IMPRENDITORE .QUALI SONO I SUOI TITOLI E CHI SONO I SUOI CREDITORI PRINCIPALMENTE E QUALE CAPITALE HA DISPONIBILE PER POTERLO FARE- TUTTI SONO IMPRENDITORI DI SE STESSI QUESTO E’ INDUBBIO.SPECIALMENTE SE SI DEFINISCONO ” BANCHE D ISCHIA ” MEGLIO TENERE I SOLDI CHI HA LA FORTUNA DI AVERLI NASCOSTI SOTTO IL MATERASSO-PURTROPPO QUESTI TIPI DI IMPRENDITORI FANNO FALLIRE ALTRI IMPRENDITORI CHE HANNO AVUTO LA DISGRAZIA DI FORNIRE QUALSIASI SERVIZI
O MATERIALE O LA STESSA MANODOPERA .A ISCHIA PURTROPPO CE NE SONO TANTI IMPRENDITORI GUARDATEVI ATTORNO E SICURO CHE GIA LI CONOSCETE.
La cosa brutta è quella delle istituzioni che non intervengono. Perchè si permette l’apertura di una attività se non paga i dipendenti da 2 anni? Sindaco Pascale svegliati e controlla se le attività del tuo comune rispettano le leggi.