mercoledì, Gennaio 1, 2025

BRUTTE FESTE PER DEMOLIZIONI. Savio: “De Luca si batta per le case di necessità come per la sua elezione”

Gli ultimi articoli

Sfidando i grandi eventi della giornata, quelli sacri a Forio e quelli pagani a Ischia, in oltre 100 hanno fatto sentire la propria voce contro la tragedia delle demolizioni delle prime case di necessità sull’isola d’Ischia.

Sfidando i grandi eventi della giornata, quelli sacri a Forio e quelli pagani a Ischia, in oltre 100 hanno fatto sentire la propria voce contro la tragedia delle demolizioni delle prime case di necessità sull’isola d’Ischia. Una parte del popolo di Ischia che si trova a fare i conti, in particolare, con l’esecuzione delle demolizioni da parte della Procura di Napoli e l’applicazione delle RESA. Una problematica che non si riesce a risolvere e che vive, in particolare, sotto la scure della natura stessa della demolizione. Una pena accessoria alla condanna comminata all’abusivista che non va in prescrizione. E’ questo il succo della vicenda al quale va aggiunto anche il nuovo orientamento giurisprudenziale del “reato in continuità”. Una ulteriore difficoltà, confermata da diverse sentenze della Cassazione che ha già reso carta straccia diverse sanatorie rilasciate dai comuni e disapplicate della giustizia penale.

Certo, il problema è molto più ampio, tuttavia il nocciolo resta politico. Una politica che non riesce a liberarsi dal peso della parola “condono” e che, è evidente, blocca ogni tipo di ragionamento. In questi anni abbiamo raccontato tutte le diverse opzioni sul tavolo ma resta l’amarezza della battaglia persa e della recrudescenza del fenomeno amplificata negli ultimi anni.
Dopo il Covid, la macchina delle demolizioni ha ripreso con rinnovato vigore il suo agire e sull’isola (ma anche altrove) sono piovute diverse centinaia di nuove RESA da eseguire e il dramma delle demolizioni delle prime case di necessità è ritornato ad essere attuale.
Se è vero che la Magistratura, di cui abbiamo il massimo rispetto, applica la Legge è anche vero che la Politica scrive la legge. O, almeno, dovrebbe. E torniamo al punto di partenza: è la politica che ha il dovere di fermare questa tragedia sociale. E’ la politica che dovrebbe dare segnali di cambiamento e di reazione. Segnali che, però, fino ad oggi non sono mai arrivati.

SAVIO: DE LUCA SI BATTA PER LE CASE DI NECESSITA’ COME PER LA SUA ELEZIONE

Ischia torna in piazza contro gli abbattimenti, una piaga che da anni non vede una soluzione. Commentiamo con Gennaro Savio il senso della manifesta al termine del sit in di protesta. Chi protesta come noi, sa che purtroppo si parte in pochi per raggiungere un obiettivo che interessa tanti. Manca ancora la libertà di protestare e di gridare contro un governo che non ne vuole sapere di salvare le prime case?
“In Italia, nel sistema capitalistico, non esiste la vera libertà. I cittadini molte volte hanno paura di rivendicare i propri sacrosanti diritti, quelli più elementari, quelli possono dare la possibilità a tutti di vivere in maniera dignitosa. Questa sera (ieri, ndr) c’è stata una presenza abbastanza numerosa o relativamente numerosa come la vogliamo definire ed è un incoraggiamento a riprendere questa battaglia, questa lotta e preparare già una prossima manifestazione. La situazione è tragica e ormai siamo arrivati a un punto di non ritorno. Devono essere migliaia le sentenze da eseguire, dunque migliaia di case da abbattere per migliaia e migliaia di sfollati. Lo Stato butta per strada migliaia di persone sull’isola di Ischia senza porsi il problema del diritto alla casa di questi cittadini, senza porsi il problema di dove vanno. Se la politica non interviene e ferma le ruspe per gli abbattimenti, si deve provvedere immediatamente ad elaborare dei piani di evacuazione e soprattutto realizzare gli alloggi per i cittadini che perderanno la casa a breve. A Serrara Fontana, è notizia di questi giorni, un nucleo familiare composto da una mamma e dai suoi bambini dovranno lasciare la propria casetta il prossimo 14 gennaio. Che fine farà questa donna con i suoi bambini? Viviamo veramente in una giungla? Sì, è vero che c’è in ballo il ripristino della legge, ma questo è un problema sociale immenso. Diecimila case devono andare giù senza che la politica si ponga il problema di trovare una soluzione e dare la possibilità a questi cittadini di poter continuare ad usufruire del loro diritto alla casa”.

Il diritto alla casa o comunque la battaglia contro l’abusivismo edilizio spesso viene confuso e non concepito in quella che è la sua dimensione anche perché si abbattono le case abitate dai “poveri cristi” e poi vediamo invece che l’abusivismo di speculazione, grazie ai danari che fuoriesce dalla speculazione, riesce a scamparla. Questa è la beffa nella beffa…
“La vergogna delle vergogne. Si abbattono le case dei poveri cristi e della povera gente e poi la grossa speculazione edilizia e affaristica che ha distrutto la nostra isola continua a non essere toccata. Un’altra vergogna. Io se fossi un rappresentante istituzionale a tutti i livelli, rispetto a questa situazione me ne vergognerei assolutamente. Viviamo su un’isola dove il primo abusivo, lo abbiamo visto, è lo Stato che ha distrutto mezza collina per costruire la caserma forestale nel bosco della Maddalena. E’ stato fatto un processo ma non ci sono responsabili e non ci sono colpevoli. Un povero cittadino che è stato costretto dallo Stato inadempiente perché non lo ha messo in condizione di farlo nella legalità e che ha aggiunto una stanza per sopraggiunti motivi familiari, viene abbattuto. Questo è il sistema capitalistico dell’ingiustizia sociale. Questo è il sistema capitalistico che difende gli interessi dei potenti e massacra la povera gente”.

È una contingenza che diventa ancora più preoccupante guardando da un punto di vista dei cittadini, perché abbiamo assistito pochi mesi fa quella che è stata l’intesa tra Procura, Comune e Regione al fine di finanziare ulteriori demolizioni. La Regione Campania ha messo a disposizione della Procura 2,5 milioni di euro per demolire 8 o 10 abitazioni nel circondario Isola d’Ischia e Campi Flegrei.
“Non è una battaglia solo isolana, è una battaglia che riguarda tutta la provincia di Napoli e tutta la Regione Campania. Si deve capire anche perché in Campania c’è questa recrudescenza degli abbattimenti e in altre regioni, dove c’è stato lo stesso fenomeno, non questo non avviene. I sindaci sono stati con De Luca e con il procuratore Gratteri, si sono fatti la fotografia e ci è stato detto che devono esserci delle demolizioni ma nessuno si è posto il problema di dove andrà questa gente. Abbiamo il massimo rispetto per la magistratura, altrimenti vivremmo in un paese anarchico. Il problema è politico e deve essere risolto dalla politica. I sindaci devono spingere il Parlamento, anche attraverso l’impegno di Vincenzo De Luca, il governatore della Regione Campania, a risolvere questo problema. De Luca quando si è voluto imporre ai governi nazionali su questioni importanti come i finanziamenti delle Regioni o la sua candidatura per il terzo mandato, ha forzato la mano e ha fatto sentire la sua voce. Allora, se crede veramente che la questione degli abbattimenti rappresenti una tragedia sociale si faccia sentire. De Luca non si limiti a dire io ho fatto questo. No!, può fare molto di più e deve fare molto di più!”

ROSA IACONO: “DOBBIAMO SPIEGARE LE NOSTRE RAGIONI ALLA MELONI”
Rosa Iacono, protagonista di molte battaglie, è presente ad Ischia in questa battaglia forse più complessa da combattere, ma non ci si arrende.
“La casa è un diritto e lo Stato non dovrebbe demolire queste abitazioni. Prima di procedere con le demolizioni, è necessario costruire nuove case per trovare una soluzione. Molte persone hanno fatto grandi sacrifici, pagando tasse come la spazzatura e l’IMU, gli avvocati e i condoni. Non possiamo ignorare questi sforzi. È importante far comprendere che il problema non riguarda solo l’isola d’Ischia. Tutta l’isola deve unirsi e discutere con il Governo insieme ai sindaci, che devono rappresentare le esigenze dei cittadini. Dobbiamo unirci e far sentire la nostra voce perché le case non dovrebbero essere demolite”.

“GARIBALDI”: L’ESEMPIO DEL PAPA E IL “CONDONO” DELLE PENE
Francesco “Garibaldi” Di Iorio alla manifestazione di sensibilizzazione e di protesta sul dramma delle demolizioni. Ormai in questi anni ne abbiamo viste in lungo, in largo, sopra e sotto. Se non cambia la legge da questa emergenza non ce ne usciamo…
“Quest’anno è possibile modificare questa legge. Il Papa, che ha aperto nel Giubileo la seconda Porta Santa nel carcere di Rebibbia a Roma, ha voluto inviare un messaggio chiaro: perdonare le pene di questi detenuti. Pene che, obiettivamente, non hanno generato ricchezza come invece ha fatto l’abusivismo di necessità sulla nostra isola. Un abusivismo che ha contribuito alla creazione di ricchezza, posti di lavoro, e ha favorito un’economia diffusa, equilibrando anche i livelli sociali tra coloro che possedevano una casa e coloro che non la avevano. Se le demolizioni di Stato continueranno, ci ritroveremo in una situazione di miseria totale simile a quella vissuta dai nostri antenati dopo la Seconda guerra mondiale, costretti ad emigrare per cercare nuove opportunità e poi tornati a costruire abusivamente, data l’impossibilità di edificare legittimamente. Non possiamo sopportare una seconda beffa, ossia vedere l’isola di Ischia coperta da cumuli di macerie degli abbattimenti. Ciò significherebbe mettere in ginocchio l’economia dell’isola e compromettere il benessere psicologico dei suoi abitanti. È necessario applicare la regola del buonsenso. Il Governo centrale deve comprendere che il buonsenso deve prevalere su tutte le altre leggi”.

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here