Tira aria di maretta tra i commercianti di Lacco Ameno in relazione alle tradizionali limitazioni di traffico sul corso principale del paese. Ieri sono apparsi dei cartelli piuttosto polemici su alcune vetrine, che riportavano il seguente testo: «Chiediamo scusa alla cittadinanza e ai turisti ma questo esercizio commerciale, suo malgrado, si è visto costretto a restare chiuso e a oscurare le vetrine per l’incapacità dell’amministrazione comunale di tutelare e preservare dal traffico veicolare il prestigioso centro storico del territorio lacchese».
Sembra dunque che alcuni commercianti siano orientati a favore della chiusura del corso, e pare che ieri stesso durante un incontro avrebbero comunicato al primo cittadino la preferenza verso un’anticipazione, sul consueto termine di metà mese, dell’attivazione della ztl mattutina. Eppure, non può non tornare alla mente la “rivolta” di qualche tempo fa di diversi commercianti proprio contro la decisione dell’amministrazione di chiudere il traffico mattutino per due ore, dalle 11.00 alle 13.00 (e dalle 18.00 fino al mattino).
E la contraddizione potrebbe far pensare dunque a una certa “schizofrenia” della categoria in questione nei confronti dello strumento della ztl in funzione di contenimento del traffico. In realtà, a quanto sembra, la protesta di ieri verrebbe soprattutto da esercizi commerciali situati nella piazza Santa Restituta, favorevoli da subito a una chiusura del traffico a vantaggio di una uniforme pedonalizzazione, ritenuta del tutto positiva per l’affluenza di clienti, mentre gli esercizi situati lungo il Corso Angelo Rizzoli, come già visto nel recente passato, non sopportano nemmeno le due ore di stop in tarda mattinata, perché – secondo questo diverso punto di vista – danneggerebbe le attività commerciali in quanto renderebbe irraggiungibile per molti clienti la zona dello shopping. Insomma, a quanto pare, la categoria dei commercianti lacchesi non è affatto compatta sulla politica adottata dall’amministrazione nella limitazione del traffico, col risultato che tra proteste di segno opposto nessuno dei due “fronti” della categoria è contento della situazione. In mezzo, l’amministrazione Pascale, che deve destreggiarsi tra polemiche annose che talvolta hanno tutta l’aria di essere strumentali, vista la totale contraddizione tra le tesi poc’anzi esposte, che finiscono per annullare ogni iniziativa di concertazione e condivisione varata dal Comune.
In una località turistica come Lacco Ameno il sindaco non può e non deve pensare di adottare un provvedimento a difesa del territorio solo se si raggiunge l’unanimità dei commercianti perché in tal caso il sindaco lo potrebbe fare anche il primo scemo del paese.
Un sindaco degno di questo nome deve attrezzare il paese anche in funzione delle aspettative del turista che merita rispetto sia che viene in vacanza in bassa stagione e sia in alta stagione,tutti i giorni della settimana e non solo il sabato e la domenica.
Se invece un sindaco è ostaggio del consenso elettorale,deve candidarsi ad altro…….