Il rendiconto appena approvato con i poteri della giunta – ci ha detto il commissario Simonetta Calcaterra – è frutto di un esame approfondito dei crediti delle società partecipate e dell’ente delle una nei confronti dell’altra e la riconciliazione di questi debiti che è avvenuta nel corso di questi mesi, quindi, deve ancora continuare e deve essere oggetto di un controllo approfondito.
Abbiamo verificato i crediti dell’ente e non abbiamo completato questo lavoro perché è un lavoro molto intenso, ci ha richiesto parecchio tempo e non può finire qui. Il controllo analogo sulle partecipate deve riprendere in maniera molto intensa e completa.
Nel frattempo, poiché le partecipate vantano di diversi crediti nei confronti del comune, in via prudenziale, è stata accantonata la somma di 1.500.000 €. Una parte recuperata nel rendiconto e per circa 680 €, invece è stata generata dal differenziale dei residui.
Purtroppo – chiosa il funzionario prefettizio -, il risultato strutturalmente deficitario, non solo per i debiti l’Ente ha nei confronti delle partecipate, è relativo anche a sentenze passate in giudicato e per le assegnazioni presso la tesoreria comunale, che hanno generato dei debiti fuori bilancio e che nel corso della gestione commissariale sono stati riconosciuti nonostante siano relativi ad annualità anche molto differenti nel tempo, quindi non derivano dalla gestione di competenza ma derivano da contenziosi annosi e da sentenze anche molto vecchie.
Questo disavanzo deve essere riassorbito con un piano di rientro e il piano di rientro verrà illustrato e dettagliato nel delibera di approvazione del rendiconto con i poteri del Consiglio comunale che al momento è in bozza ed è in fase di valutazione da parte del revisore. In questa delibera io provvederò a risanare questo disavanzo in due anni, nel bilancio di previsione 20203/2025 attraverso politiche fiscali che possano far emergere la riduzione dei debiti fuori bilancio derivanti da lotta all’evasione ma anche la diminuzione dei debiti che derivano da sentenze esecutive in modo che, monitorando più attentamente il contenzioso, si possa evitare di arrivare poi alla sentenza eseguita.
Va da sé – conclude – che sarà necessario rimodulare i contratti di servizi e, nell’arco dei due anni con queste previsioni, immaginiamo che si possa avere il rientro.
Il problema del bilancio di Casamicciola sta nelle uscite dell’ente che, banalmente, superano le entrate così come è nel rendiconto in atto”