sabato, Gennaio 11, 2025

Candidature e reazioni diverse | #4WD

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Daily 4ward di Davide Conte del 3 maggio 2024

Devo dare atto all’amica Maria Grazia Di Scala di avere molti più “attributi” di quanti gliene avevo riconosciuti dopo avermi comunicato in privato, quattro giorni fa, di aver accettato la candidatura alle Europee con Fratelli d’Italia, nonostante in precedenza glielo avessi ampiamente sconsigliato. Ieri sera, dopo aver appreso che nella presentazione della lista, il partito (diciamo così) aveva escluso il consigliere regionale Massimo Grimaldi (si dice scomodo per candidati vicini ai maggiorenti campani e pugliesi) e aveva incluso un’ulteriore candidata campana (tale Raffaella Docimo) che pare sarebbe stata presentata dal ministro Sangiuliano in persona, Mary ha visto venir meno il presupposto principale del suo impegno diretto, ovvero l’assenza di altre quote rosa campane in lista. E senza pensarci sopra, ha scritto alla Corte d’Appello e al coordinatore regionale FdI Iannone per ritirare irrevocabilmente la sua candidatura, con la perentorietà tipica del più classico dei “cà nisciuno è fesso”. Bene, brava, bis! Chissà se in certe stanze dei bottoni impareranno a rispettare le persone, una buona volta…

Di certo, almeno in questo caso, una notevole diversità di “attributi” va conferita a Giosi Ferrandino. Perché? Suvvia, amici, non serve essere esperti politologi per capire che la scelta coerente del sindaco di Casamicciola di restare con Calenda e non tornare con l’amico Renzi (che dopo i voti dei Cesaro, avrebbe acquistato anche il sostegno dello sceriffo De Luca sul suo candidato Enzo Maraio) non sia stata minimamente premiata dal suo supponente leader. Ed ecco che in un contesto dove non ci sono vesti di Cristo da dividere perché Cristo (il 4%) proprio non c’è, pur dopo aver escluso la candidatura di Luigi Bosco che irritava e infastidiva lo stesso Giosi (e non solo), entra in gioco il figlio del “sempreverde omnistagionale” Pasquale Sommese e -udite udite- Marcello Pittella, fratello del suo amico parlamentare Gianni che nel 2018 gli aveva fatto posto per farlo entrare al Parlamento Europeo da primo dei non eletti del PD. E dopo i tre capilista di Azione (Calenda, Bonetti, Pittella), per ritrovare Giosi da uscente bisogna scendere in ordine alfabetico per ben sei scalini.
Logica avrebbe voluto che Ferrandino, dimostrando attributi fuori misura, avesse gentilmente declinato la candidatura, cogliendo l’occasione di risparmiare un bel po’ di soldini e, soprattutto, una magra delusione. Non ci sarebbe stata troppa differenza tra essere esclusi dall’Europarlamento un mese prima o un mese dopo, ma tant’è: le dita della mano, proprio come gli “attributi”, non sono tutte uguali.

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