IDA TROFA | Lacco Ameno non elegge il suo sindaco ma, in ogni caso, scrive la storia. Una storia epica. Davide contro Golia.
Un Davide “figlio” dell’ex stesso Golia che pareva essere riuscito nell’impresa di battere il gigante e che forse, alla fine, in fondo in fondo c’è riuscito. Giacomo Pascale, sindaco uscente riesce a mettere nell’angolo Domenico De Siano, senatore è coordinatore di Forza Italia: unico grande sconfitto di questa competizione elettorale. Eppure non riesce a farsi eleggere sindaco. Il paese del Fungo e di Santa Restituta riesce e stravolgere ogni pronostico e persino la norma elettorale e va al ballottaggio. O meglio ci andrà tra 16 giorni.
Il dato delle urne lacchesi riscrive la storia della comunità. Per il Viminale i due candidati Giacomo Pascale e Domenico De Siano sono in parità e questo è quanto certificato dalle risultanze dei ricontrolli effettuati dai presidenti di seggio e dagli organismi prefettizi.
L’adunanza conferma 1541 voti a 1541 voti con un pugno di consensi in bilico e la narrazione elettorale si stravolge. Fin dalle prime ore dello scrutino era sta una corsa spasmodica, una corsa fatta di continue fughe in avanti, rincorse, sorpassi ed infine l’arrivo appaiati. Incredibile!
La gioia, i canti, i cori, i discorsi di circostanza è l’emozione di Giacomo Pascale sindaco per un’ora viene e strozzata e rotta in gola dalle contestazioni registratesi nelle ore successive e negli scontri verbali, i cori da stadio dei supporter e dopo l’ultimo verdetto e il rinvio ad un nuovo voto. I Pascaliani sulle scale del seggio e quelli del senatore, i Desianesi, fuori dai cancelli a cullare una speranza di vittoria rinnovata e l’ennesima sfida che li rimette in pista. Tutto da rifare.
Tutti al Municipio. La commissione dei presidenti si ferma
L’intervento dei legali e un rapido conciliabolo presso gli uffici elettorali ha portato ad un primo stop dell’adunanza dei Presidenti di seggio prevista al termine del voto. Intorno alle 17.30 circa, il rientro in sede di tutti presidenti di seggio (il particolare il presidente del seggio numero 3 era stato convocato in municipio) e l’avvio dei lavori. L’adunanza è in corso. Stando alle prime indiscrezioni al 90% ci sarà un ballottaggio tra i candidati domenica prossima. 1541 voti a 1541 con sei schede contestate.
Nello specifico, per quanto ci è dato sapere, nel merito dei 6 voti contestati il candidato Domenica De Siano, i cui legali hanno riaperto le verifiche e la partita, ha rinunciato a ricorrere al TAR per il riconteggio delle schede come previsto dalla legge. Parimenti, il sostanziale pareggio impone l’obbligo del ballottaggio. Un ballottaggio che ci sarà (art. 71 comma 6, la seconda domenica successiva) tra 15 giorni, il 4 ed il 5 settembre.
Presidenti di seggio di nuovo in municipio. Verbali al setaccio
Quello che è accaduto a Lacco Ameno ha dello “storico”. E davvero non stiamo esagerando. I presidenti di seggio hanno lasciato l’adunanza dei commissari per ben due volte. La seconda volta intorno alle 20.00 quando, accompagnati dalla Polizia di Stato, si sono recati in municipio presso gli uffici elettorali.
All’esito della commissione ci sarebbe stato un nuovo colpo di scena: sul conteggio dei voti e sulla redazione dei verbali. In ballo ci sono 16 voti. La commissione avrebbe voluto procedere con la proclamazione prevista, ma le autorità invocate dalla Prefettura di Napoli hanno disposto un ulteriore confronto tra i presidenti e gli uffici elettorali in municipio. Nella sede comunale anche un funzionario della Prefettura per dirimere la questione.
L’incertezza sui voti in registro e nei verbali finale: sarebbe un 435 voti per Giacomo Pascale e 401 per Domenico De Siano nella sezione 3 ad aver fatto saltare ogni pronostico. Il verbale finale si è chiuso a 434 per Giacomo Pascale e 401 per Domenico De Siano. L’unico dato certo, a questo punto, è quello della Prefettura e, conseguentemente, del Viminale.
E’ stato certificato un voto e i lacchesi saranno richiamati alle urne tra pochi giorni. Saranno settimane terribili quelle che attendono gli elettori ma anche i candidati chiamati a supportare i pori candidati sindaci. Il ballottaggio riguarderà solo loro, mentre la storia del consiglio comunale si sta già scrivendo con i voti di preferenza.
Voto avvelenato. Scattano le denunce filmati e accuse sui presunti brogli
Un voto più che avvelenato quello di Lacco Ameno. Tensioni, polemiche e un testa a testa registrato dagli organismi istituzionali ora al vaglio della Prefettura di Napoli e del Viminale stesso. Le operazioni si sono tenute in un clima surreale a tratti anche violento, troppo spesso facendo registrare anche colpi proibiti. Ed è proprio in tal senso che sono scattate le denunce e le accuse di presunti brogli. Uno dei candidati della lista 1 “Sempre con Lacco Ameno con Domenico De Siano Sindaco” ha denunciato diversi soggetti alla Polizia di Stato perché pizzicato e filmato con tanto di smartphone a manomettere i verbali. Stando all’accusa, in favore della lista “Il Faro” e, dunque, di un suo componente. A seguito delle denunce inviate sono scattate le indagibi e sono partiture le operazioni di controllo.
La proclamazione a tarda sera
La proclamazione del risultato è giunta solo a tarda sera. Erano da poco passate le 22.00 quando a dare l’esito è stato il presidente del primo seggio, Giuseppe Morgera. Non è stato facile relazionare e concludere i lavori per la commissione elettorale. Alla fine il dato è stato certificato e sottoscritto sulla presenza delle autorità prefettizie e dei rappresentanti di lista. Il procedimento elettorale si conclude con la proclamazione degli eletti. Sulla base delle risultanze dei verbali delle sezioni elettorali un organo, sempre di natura temporanea e neutrale, compie le operazioni dei seggi e successivamente proclama gli eletti.
Nei comuni con un’unica sezione elettorale l’assegnazione dei seggi e la proclamazione degli eletti sono effettuate dall’Ufficio elettorale della sezione. Nei comuni con un numero di sezioni elettorali compreso fra due e cinque l’assegnazione dei seggi e la proclamazione degli eletti sono effettuate dall’Adunanza dei presidenti di sezione, composta dai presidenti di tutti gli uffici di sezione. Questo ultimo caos è quello di Lacco Ameno.
Per effetto della proclamazione, quest’anno non c’è un sindaco neoeletto né il suo insediamento ma il rinvio al voto del prossimo mese. Il verbale di proclamazione degli eletti assume grande rilevanza anche ai fini del contenzioso elettorale. Infatti, è tale documento che deve essere impugnato, davanti al giudice amministrativo o a quello ordinario a seconda dei casi, in quanto ultimo atto del procedimento elettorale (Consiglio di Stato – V Sezione, 12 agosto 1991, n. 1114).
Pascale irrompe sul seggio nell’atto della proclamazione
Pascale non resistere e lascia il suo aplomb da “Barone”. Nel mentre era in atto la proclamazione del voto con la dichiarazione del dato elettorale, il candidato sindaco ha fatto irruzione nel seggio e ha inscenato una contestazione vibrante e sentita. Sono volate parole grosse e accuse pensati all’atto dello sfidante, l’amico di un tempo da cui si è sentito tradito e offeso. Il concorrente, l’uomo che dice di aver battuto. Accuse pesanti di brogli e manovre oscure all’indirizzo degli sfidanti e, soprattutto, del presidente del seggio numero 1, al presidente della numero 3 chiedeva con voce urlante e supplichevole di ritrovare quel voto, un voto “perduto“. Sui social, però, sempre Pascale si è scagliato contro un altro presidente, quello seggio numero 1. Al termine della sua lunga disquisizione, però, Pascale è stato vittima di un lieve malore, uno stato emozionale a cui si è lasciato andare senza poter fermare il suo impeto. Necessario l’intervento del 118 e un pit stop veloce al vicino ospedale Anna Rizzoli. Vano, quanto inutile, l’assembramento ai piedi del seggio. La proclamazione è agli atti.