venerdì, Novembre 29, 2024

“Capricho” conteso con l’Agenzia del Demanio, il comune segna un punto a suo favore

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Si allontanano le nubi nere che gravavano sul “Capricho” di Casamicciola, dopo l’iniziativa del Demanio di rivendicarne la proprietà per destinarlo a sede del Locamare. Per lunedì 13 maggio era infatti stata convocata dalla Capitaneria di Porto di Napoli – Sezione Demanio-Contenzioso la Commissione per l’incameramento dell’immobile denominato “Capricho de Calise”. Ebbene, la seduta della commissione è stata rinviata. Tuttavia è anche emerso che lo scontro che va avanti da 50 anni sulla titolarità del manufatto possa avere un percorso congiunto che porti a un accordo su una soluzione condivisa. Il Comune di Casamicciola su questo contenzioso si è preparato bene. Innanzitutto ha ottenuto il rinvio avendo fatto notare di essere stato convocato come “Ente concedente”, mentre, invece, rivendica di essere l’Ente proprietario. E già l’accoglimento di questa “contestazione” rappresenta un segnale positivo.

OPERE DA VERIFICARE
A sostenere le ragioni dell’Amministrazione comunale sono stati e saranno alla prossima riunione l’ing. Gaetano Grasso, responsabile dell’Area Tecnica, in qualità di rappresentante qualificato, e l’avv. Alessandro Barbieri in qualità di “supporto”. Legale già incaricato dall’Ente per l’assistenza stragiudiziale in materia di demanio marittimo e di tutte le complesse questioni che attengono a tale materia. Grasso e Barbieri erano stati nominati con decreto del sindaco Giosi Ferrandino proprio all’atto della convocazione della Commissione. Il confronto andrà avanti su basi diverse da quelle che finora erano state paventate. Preliminarmente, tuttavia, si dovranno superare i dubbi sulla legittimità dell’opera in termini prettamente edilizi. Aspetto ancora più importante, l’Agenzia del Demanio si è anche dichiarata disposta ad accettare una eventuale volumetria alternativa rispetto al “Capricho” al fine di soddisfare le esigenze del Locamare di Casamicciola. Un altro manufatto da individuare, restando invece nella piena titolarità del Comune il bene finora conteso.

LA TRASCRIZIONE PRESSO LA CONSERVATORIA
Va rilevato che il Comune di Casamicciola si è presentato alla riunione poi rinviata già “forte” di un passaggio essenziale formalizzato, ovvero la trascrizione presso la Conservatoria dei registri immobiliari di Napoli del fabbricato, propedeutica alla voltura catastale. Già a febbraio l’ing. Grasso aveva affidato l’incarico a una società specializzata. Nella determina ricordava le pregresse attività poste in essere dall’Ente: «Con deliberazione di Consiglio comunale n. 30 del 14.11.2008, perfetta ai sensi di legge, veniva approvato il Piano di Alienazione e valorizzazioni immobiliari che comprende: – Fabbricato case comunali al Rione de Gasperi Fabbricato A (riportato in catasto fabbricati Foglio 2, Particella 897); – Fabbricato case comunali al Rione de Gasperi Fabbricato B (riportato in catasto fabbricati Foglio 2, Particella 897); – Fabbricato case comunali al Rione Umberto I (Foglio 7, Particelle 79, 80, 81, 82, 83, 84, 85, 98, 99, 100, 101, 102, 103, 104); – Fabbricato adibito a bar ristorante e pizzeria denominato “Capricho de Calise” in Piazza Marina con annesse aree esterne (riportato in catasto terreni del Comune di Casamicciola Terme al Foglio 1, Particella 1134 e Foglio 7, particella 361/b); – Tutte le aree di suolo pubblico occupate da privati e non che hanno perso la caratteristica di “indisponibilità”».

Anzi, a scanso di equivoci il responsabile dell’Area Tecnica specificava «che tra gli immobili inseriti nel suddetto Piano risulta il fabbricato adibito a bar ristorante e pizzeria denominato “Capricho de Calise” sito in Piazza Marina con annesse aree esterne, riportato in catasto terreni del Comune di Casamicciola Terme al foglio 1 – particella 1134 e foglio 7, particella 361/b». E a sostegno dell’iniziativa richiamava la legge sulla “Ricognizione e valorizzazione del patrimonio immobiliare di Regioni, Comuni ed altri Enti Locali” e una circolare dell’Agenzia delle Entrate del 2015 che prevede che gli Enti locali «possano procedere, con delibera dell’organo di governo, redigendo appositi elenchi, ad individuare i beni immobili, ricadenti nel territorio di competenza, non strumentali all’esercizio delle proprie funzioni istituzionali e suscettibili di valorizzazione ovvero di dismissione; detti elenchi costituiscono titolo per le conseguenti attività di trascrizione, intavolazione e voltura”». E a fine marzo l’operatore incaricato, l’“Agenzia Service Lab di Antonio Di Leva”, con sede a Ischia, ha trasmesso al Comune il rapporto di trascrizione. Dunque la “mission impossible” diventa un traguardo raggiungibile: conservare lo storico (anche se attualmente “malandato”) complesso del “Capricho de Calise” nella disponibilità della comunità casamicciolese.
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