A febbraio l’ing. Grasso aveva affidato il servizio all’“Agenzia Service Lab di Antonio Di Leva”, che ha portato a termine l’incarico.
La prima “mission” è compiuta. Il Comune di Casamicciola ha proceduto alla trascrizione presso la Conservatoria dei registri immobiliari di Napoli del fabbricato adibito a bar ristorante e pizzeria denominato “Capricho de Calise”. Una iniziativa partita dopo la rivendicazione del complesso immobiliare da parte del Demanio che nei mesi scorsi ha agitato le “acque” casamicciolesi.
A febbraio il responsabile dell’Area V – Tecnica ing. Gaetano Grasso si era attivato per formalizzare questo passaggio, affidando il servizio a professionista esterno. E ricordava a sostegno della iniziativa le pregresse attività dell’Ente: «Con deliberazione di Consiglio comunale n. 30 del 14.11.2008, perfetta ai sensi di legge, veniva approvato il Piano di Alienazione e valorizzazioni immobiliari che comprende: – Fabbricato case comunali al Rione de Gasperi Fabbricato A (riportato in catasto fabbricati Foglio 2, Particella 897); – Fabbricato case comunali al Rione de Gasperi Fabbricato B (riportato in catasto fabbricati Foglio 2, Particella 897); – Fabbricato case comunali al Rione Umberto I (Foglio 7, Particelle 79, 80, 81, 82, 83, 84, 85, 98, 99, 100, 101, 102, 103, 104); – Fabbricato adibito a bar ristorante e pizzeria denominato “Capricho de Calise” in Piazza Marina con annesse aree esterne (riportato in catasto terreni del Comune di Casamicciola Terme al Foglio 1, Particella 1134 e Foglio 7, particella 361/b; – Tutte le aree di suolo pubblico occupate da privati e non che hanno perso la caratteristica di “indisponibilità”».
Specificando a chiare lettere «che tra gli immobili inseriti nel suddetto Piano risulta il fabbricato adibito a bar ristorante e pizzeria denominato “Capricho de Calise” sito in Piazza Marina con annesse aree esterne, riportato in catasto terreni del Comune di Casamicciola Terme al foglio 1 – particella 1134 e foglio 7, particella 361/b».
Quindi richiamava la legge sulla “Ricognizione e valorizzazione del patrimonio immobiliare di Regioni, Comuni ed altri Enti Locali” e una circolare dell’Agenzia delle Entrate del 2015 che prevede che gli Enti locali «possano procedere, con delibera dell’organo di governo, redigendo appositi elenchi, ad individuare i beni immobili, ricadenti nel territorio di competenza, non strumentali all’esercizio delle proprie funzioni istituzionali e suscettibili di valorizzazione ovvero di dismissione; detti elenchi costituiscono titolo per le conseguenti attività di trascrizione, intavolazione e voltura”».
Grasso evidenziava, alla luce della complessità del caso, la necessità «della consulenza di un soggetto che funga da supporto all’Ufficio Tecnico Comunale onde poter effettuare tutti gli atti necessari per il trasferimento anche catastale dell’immobile in questione».
L’incarico per la trascrizione era stato affidato all’“Agenzia Service Lab di Antonio Di Leva”, con sede a Ischia, per l’importo di 600 euro compresi Iva e oneri previdenziali.
A fine marzo il Comune ha acquisto il rapporto di trascrizione e dunque, essendo stato effettuato il servizio, Grasso ha proceduto alla liquidazione all’agenzia ischitana della fattura per l’importo pattuito.