NUOVO SCIOPERO L’8 MARZO. Ad acuire la complessità della situazione di casa Caremar è l’indizione di un nuovo sciopero da parte della sigla sindacale Orsa Marittimi, previsto per il prossimo 8 marzo.
Il cambio della guardia sarà silenzioso. Prevarrà l’amarezza. Nessuna manifestazione, zero striscioni o cartelli. Men che meno la bara che aveva fatto bella mostra di sé alla stazione marittima di Napoli, a cavallo di Capodanno. Le biglietterie di Ischia e Casamicciola i dipendenti della Travel and Holidays, l’azienda alla quale la nuova proprietà della Caremar non ha rinnovato il contratto, assisteranno oggi all’ultimo turno di lavoro degli ormai ex dipendenti, ai quali succederanno nuovi lavoratori, senza l’intermediazione della ditta che – malgrado le trattative delle ultime settimane – resta tagliata fuori.
Gli ormai ex bigliettai – cinque, più cui uno sospeso in seguito alle responsabilità accertate dalle forze dell’ordine nel furto degli incassi – consegneranno le chiavi ai responsabili, mestamente. In attesa che la loro silenziosa battaglia prenda forma in altre sedi, istituzionali. Già nella giornata di ieri, peraltro, uno degli amministratori della nuova Caremar, Franco Ceci, ha avuto un colloquio un colloquio con Nicola Marrazzo, presidente della commissione regionale Attività Produttive, più volte sollecitato nelle scorse settimane dalla nostra Maria Grazia Di Scala. Marrazzo aveva già parlato di spiragli aperti nell’interlocuzione tra i vertici delle due aziende interessate, la committente Caremar e la concessionaria Travel and Holiday srl. “L’auspicio della commissione da me presieduta – aveva spiegato – è quello di venire a capo di una situazione che rischia di compromettere l’attività lavorativa di 14 dipendenti, arrecando un danno sociale ad altrettante famiglie”.
E dunque ci saranno, a partire da domani, anche famiglie isolane costrette ai proverbiali salti mortali: un destino che accomunerà dunque quattordici lavoratori, quelli i cui contratti con la committente Caremar sono scaduti il 31 dicembre 2015 per quanto riguarda il molo Beverello e quelli in procinto di scadere nel caso di Ischia. “La nostra proposta, fatta a entrambi le aziende interessate, è quella di percorrere tutte le strade possibili affinché i dipendenti delle biglietterie trovino nuova collocazione. Il lavoro fatto fino a oggi della commissione Attività produttive – aveva spiegato Marrazzo – resta in corso per salvaguardare i livelli occupazionali nell’interesse dei lavoratori e delle loro famiglie”.
E come se non bastasse ad acuire la complessità della situazione di casa Caremar è l’indizione di un nuovo sciopero da parte della sigla sindacale Orsa Marittimi, previsto per il prossimo 8 marzo. I motivi del contendere, neanche a dirlo, sono quelli già in discussione da diversi mesi: la turnazione posta in essere dalla Caremar Rifin è “ormai insostenibile per i lavoratori marittimi a causa dei ritmi di lavoro troppo stressanti e con margini di riposo minimi”. E ancora: urge “vitto adeguato per tutti e condizioni di vivibilità migliori a bordo delle navi”. Né sono tollerabili turni di più di otto ore lavorative.
E’ per questi motivi dunque che la sigla sindacale Orsa marittimi, dopo aver proclamato lo sciopero per i giorni 15 e 16 febbraio 2016 (con un’adesione prossima al 95%), torna a suggerire ai lavoratori di incrociare le braccia, il prossimo 8 marzo quando – nel rispetto delle normative in vigore, Legge 146/1990 e Legge 83/2000, e garantendo i servizi minimi indispensabili – ci sarà un nuovo sciopero. “Fermo restando i punti citati, – rilancia il sindacato – la scrivente sigla è sempre disponibile per addivenire ad una composizione bonaria della vicenda salvaguardando però innanzitutto sia suindicati punti nonché i generali diritti dei lavoratori”. Verranno naturalmente rispettate le corse minime garantite dalla legge.
Franco ceci dopo i danni fatti in ferrovie e Medmar ora è il
Turno della caremar
quello che non è ancora chiaro è come mai ancora nessuno inveisce contro la politica regionale, di maggioranza e di opposizione, che fa acqua da tutte le parti oltre che stagnare sulle posizioni privatistiche di De Luca? e come mai nessuno gruppo consiliare sente il diritto di mettere sotto accusa chi con la Sua faciloneria ha portato a compimento un’azione di privatizzazione al 100% che apparteneva al Suo predecessore in netta contrapposizione a quella del centrosinistra di Bassolino e dell’intero Consiglio regionale del 2009 che voleva una Regionale marittima al 51% pubblica con l’esclusione nella gestione i tanti che già hanno attività nel Golfo? e come mai nessuno avverte la necessità di chiamare il Garante di fronte ad un consolidato monopolio nel Golfo con l’aggravante che i soldi di Stato, di cui una volta i privati ne volevano la soppressione per avere parità nel mercato, stavolta negano diritti consolidati e di lavoro? La risposta a detti quesiti non c’è e la verità che viene fuori è che la negligenza di uno e di tutti ha le sue vittime e, cosa assai più riprovevole, sulle loro disgrazie molti faranno fortuna!
Se queste persone sperano nell aiuto della politica resteranno disoccupati a vita promettono poi magari raccomandano amici e parenti per sostituire proprio queste persone. Ma i sindacati esistono ancora?
Gentile prof. Lamonica, ferma restando la solidarietà indiscutibile a chi da oggi è disoccupato, considerato quanto Le stanno a cuore i temi marittimi e constatando quotidianamente la Sua notevole produzione mediatica sull’argomento, sono certo che mi permetterà di farle qualche domanda: dov’era Lei quando Caremar accumulava debiti astronomici grazie a gestioni pubbliche disastrose ? Come spiega che tutta la navigazione pubblica italiana è stata privatizzata ? Se Tirrenia, Siremar, Toremar, Laziomar, Caremar e tra poco Toremar sono state cedute interamente a privati, poteva solo Caremar restare pubblica ? Quindi il governo italiano e le regioni che hanno privatizzato hanno torto marcio e solo Lei ragione ? E come mai Ella oggi rivolge a De Luca le stesse accuse mosse a Vetrella, Caldoro, Cascetta a tutti quelli che negli ultimi vent’anni non Le hanno dato ragione ?
Perchè gentile professore, sono cambiati decine di amministratori locali e regionali, sono state abbracciate decine di cause ma dallo scoramento che traspare dai suoi copiosi comunicati sembra che manco uno dei suoi appelli sia stato preso in considerazione.
C’è dunque un grande complotto ai suoi danni, che vede uniti tutti gli amministratori pubblici campani in un caularone anti-Lamonica ?
E perchè Lei non ha mai, MAI, combattuto una sola battaglia per le centinaia di dipendenti delle compagnie private ? Sono figli di N.N. non meritevoli di alcuna considerazione da parte Sua e degli “illuminati” del mare ?
Non l’ha mai sfiorata il dubbio di aver sbagliato prospettiva, di aver esasperato oltre modo i toni, di aver cercato solo lo scontro invece del dialogo, di aver scelto solo una parte da difendere dimostrandosi non equanime, di essere alla fine diventato – mi permetta – un ostacolo invece che una risorsa ?
Vede professore, quella per i trasporti marittimi è una battaglia sacrosanta, che coinvolge il presente ed il futuro degli isolani, dei turisti e dei marittimi (tutti) che nel golfo di Napoli ci viaggiano e ci lavorano.
L’impressione è che facendola combattere a persone sbagliate, questa battaglia rischiamo di perderla prim’ancora di essere scesi in campo.
Gentile Salvatore io non difendo il Prof. Lamonica, dico che nessuno è mai sceso in campo come il Professore, che certo non merita un rimprovero, bensì la vostra collaborazione. Non è giusto fare una privatizzazione al ribasso, e poi ribaltare il problema sui lavoratori. Se Lei va’ a leggere il contratto di 2° livello che hanno firmato ieri i sindacati “di comodo”, si convince pure lei che è uno schifo. Ha ragione Enzo quandosi chiede se i sindacati esistono ancora. Certo che si, ma non tutti fanno gli interessi dei lavoratori.
Caro salvatore,
il prof. Lamonica è una bravissima persona e in cuor suo è in buona fede. Il problema è il fortissimo pregiudizio ideologico che lo porta a vedere nemici solo “a destra” e al contrario a essere benevolente con tutto ciò che viene “da sinistra”. Tutto qua.
Gentile Ernesto, credo che l’orientamento ideologico di Lamonica sia noto ancorché legittimo.
Se però in vent’anni riesci solo a sparare a zero su chiunque non sia allineato al tuo pensiero è chiaro che le tue azioni perdono efficacia.
T puoi pure gridare al lupo al lupo ma poi nessuno farà più caso ai tuoi allarmi.
Senza contare che il professore, animato da sola vis polemica ma senzasaperne di amministrazione aziendale e delle vicende delle aziende marittime fa uno sbaglio madornale: vorrebbe lasciare la Caremar in mano alla regione quando è sotto gli occhi di tutti che la rovina della compagnia ex pubblica è iniziata proprio quando la sua gestione è passata dalla Tirrena all’assessorato ai Trasporti.
Tu puoi pure essere bolscevico, stalinista, statalista quanto ti pare ma mica puoi mistificare la realtà, che nel nostro caso racconta che in mano pubblica qualsiasi azienda diventa una voragine che inghiotte centinaia di milioni di euro dei contribuenti.
A tutti dispiace che 14 lavoratori si trovino in mezzo a una strada ma la loro vicenda è diventato il pretesto per tanti mestieranti della politica per farsi belli in tv e sui giornali, senza trovare uno straccio di soluzione al loro dramma.
E chest’è.
La vicenda dei lavoratori delle biglietterie dovrebbe far indignare tutti forse qualcuno non ha ancora capito che queste persone sono state licenziate non perché facessero male il proprio lavoro ne perché percepivano stipendi da favola ma solo per un capriccio della nuova dirigenza caremar. Tutto ciò a discapito dell utenza basta guardare cosa è successo oggi con la corsa aliscafo caremar da ischia alle ore 13. E cosa succederà fra qualche mese in piena estate?ma Com è possibile che i vertici caremar non capiscono che questa operazione porta a un danno economico alla caremar stessa? Ma forse si vuole proprio questo dirottare passeggeri caremar su altre compagnie tanto i padroni sono gli stessi. E la regione paga e tace……
Sono tutte chiacchiere da bar!,oramai è tutto privatizzato è stata privatizzata l’esattoria comunale trasformandosi in Equitalia figuriamoci se non venivano privatizzate queste compagnie marittime,per quanto riguarda i disgraziati che hanno perso il lavoro i privati purtroppo o per fortuna sono così se non hai requisiti a casa!.la cosa che a me piace, che bello quando vado in biglietteria al beverello e trovo giovani bravi ragazzi che lavorano bellissimo!anziché parassiti arroganti!.