sabato, Settembre 21, 2024

Carlino: “Bigi ha accettato di lasciare le quote. Lunedì l’incontro definitivo con Pino Taglialatela”

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Addà passà a nuttat! E’ forse questa la vera sintesi della storia societaria dell’Ischia Calcio. Una società che, al netto dello scivolone di Casalnuovo contro il Martina (la 9° sconfitta in due anni, che, volendo, ci può stare), correva il rischio di vivere il suo effetto “Shein” ovvero quello di ordinare sul web una cosa bella e ricevere una brutta copia dal corriere. Ma siamo alla svolta, lunedì ci sarà l’incontro definitivo a Nola, presso gli uffici del presidente Carlino con Pino Taglialatela dopo il via libera da parte dell’ex presidente Alessandro Bigi che ha deciso (diremmo finalmente!) di lasciare le sue quote nell’Ischia Calcio e di lasciare al sodalizio ischitano di camminare senza zavorre.

Tornare a parlare dei disagi che si vivevano dietro le quinte del calcio giocato è superfluo (ma quando qualcuno ci vorrebbe sfidare al racconto, siamo sempre disponibili!) ma raccontare, anche superficialmente, quello che è accaduto ieri pomeriggio al Campo Rispoli è il minimo che possiamo fare. Pensate che una società molto secondaria (per risultati, per investimenti e per appeal) ha costretto per oltre un’ora l’Ischia ad allenarsi su un terzo di campo! Eggià, i cinesini piazzati dall’allenatore ora non più raccontato sui social e senza “titolo” era più importante di far allenare l’Ischia Calcio. Cose che capitano quando si ha a che fare con chi non conosce il significato della parola “riconoscenza” (anche solo dei passaggi pagati dalla società dei suoi).

Ma veniamo alle buone notizie che ci ha raccontato, in prima persona il presidente Carlino.
“Sembrerebbe – ci ha detto con il sorriso sulle labbra e con l’espressione di chi non dice gatto se non lo ha nel sacco – che Bigi abbia accettato l’offerta di Pino di rilevare tutte le quote societarie, lunedì incontrerò il presidente Taglialatela a Nola e cercheremo in breve tempo di concludere questa mini-trattativa. Mi dispiace per questo presidente che è stato poco tempo ad Ischia, purtroppo non è dipeso da noi, ha avuto i suoi problemi e dobbiamo ricominciare”.

Presidente, ci può illustrare anche un po’ quella che sarà la società che verrà?
“Ne parlo con Pino lunedì perché è giusto che dica la sua. Ad oggi il 50% è del presidente Taglialatela, a prescindere dalla questione delle quote societarie, Pino sarà il nostro faro lì sull’isola perché sarà sempre lui a guidare l’Ischia Calcio a livello tecnico e calcistico. Noi dobbiamo fare solo la nostra parte per finanziarla che è la cosa più complicata”.

Non ci sono dubbi che questa sia la parte più complicata ma ci può fare qualche spoiler?
“Ci tengo perché da imprenditore metterò insieme un gruppo di soci seri, che vogliono bene alla squadra e all’isola. Lo dico sempre: noi, oltre a fare calcio, dobbiamo fare qualcosa per la nostra isola. È un’isola che voglio rivedere come quando ero giovane dove tutti venivano. Avendo frequentato quindici giorni l’isola ho visto un risveglio e una certa voglia di rifare. Ho visto tutti coloro che hanno fatto l’upgrade, dagli alberghi ai ristoranti, erano tutti pieni. Significa che l’isola attrae anche i cosiddetti ricchi, senza nulla togliere agli altri. Far ritornare il turista che spende sarebbe qualcosa di veramente bello”.

La questione Mazzella è sul tavolo. Ha sentito il sindaco Ferrandino?
“Sono in contatto con Trani (Gianluca, ndr) che mi assicura che i tempi sono quelli. Purtroppo, abbiamo avuto degli inconvenienti, il nostro Mazzella ci manca tantissimo, così come i nostri tifosi. Purtroppo, ci sono stati pochi abbonamenti, forse non credono nel nostro progetto e questo mi dispiace. La squadra ha bisogno dei tifosi. Anche questo sciopero che è stato fatto la settimana scorsa, lo abbiamo pagato forse sul campo. I ragazzi sono abituati al nostro dodicesimo uomo. Capisco lo sciopero, però poi non deve essere la squadra a pagare. Spero che alla prossima partita, che sia ad Ischia o a Casalnuovo, i nostri tifosi tornino sugli spalti. Certo i pochi tifosi non devono essere un alibi perché la squadra deve giocare anche quando non ci sono, però il nostro pubblico fa la differenza. A prescindere da errori o altro, è inutile piangersi addosso. Aiutiamo la squadra a vincere le partite perché i punti in casa sono fondamentali”.

Sarà a Francavilla?
“No, purtroppo no perché ho un impegno familiare, non posso seguire la squadra. Alla prossima non mancherò”.

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