Benvenuto a Carlo Calenda sulle colonne del più piccolo quotidiano d’Italia perché ci occupiamo solo di questi 36 chilometri quadrati. Però poi sfruttiamo le occasioni per ampliare la nostra informazione.
Lei è uno che ha sempre detto basta al bipolarismo ignorante che abbiamo in Italia e fermo ai fascisti contro gli antifascisti. In qualche modo la stampa che in Italia tutto è tranne che libera, vi classifica come quelli del centro. Avendo vissuto parte della prima Repubblica e la sciagura di Mani Pulite, davvero dobbiamo tornare al centro?
“No. Non mi sono mai classificato come una persona di centro. Sono un repubblicano, nel senso che penso che la Costituzione Italiana ci dia una traccia per riappacificare il Paese in un momento in cui tutto intorno a noi esplode e in cui abbiamo bisogno di occuparci dei diritti fondamentali della Costituzione che sancisce il diritto allo studio, alle cure, il diritto a un salario equo che ormai non ci sono più in Italia. Penso che dobbiamo lavorare su questo invece di passare il tempo a polemizzare sulla questione quotidiana, sulla battuta di Tizio o sull’incidente di Caio. Anche perché, non avendo mai lavorato fuori dalla politica e non avendo mai gestito nulla, la politica non è più in grado di far accadere niente. Quindi possiamo parlare di sinistra o destra, ma non accade nulla di sinistra e nulla di destra”
Lei ha sempre proposto un libro del Fare e ora vi candidate alle europee. Per provare a restare sul locale, viviamo questa confusione immensa con l’applicazione della Bolkestein. Il Consiglio di Stato riconoscere una proroga, lo stesso Consiglio la annulla…
“E’ un problema, ma io la soluzione l’avevo proposta. Sono due temi diversi. Il primo tema riguarda quanto pagano che alcune volte è niente, alcune volte è troppo. I gestori devo accettare di pagare più di quello che pagano adesso che spesso è meno del costo di un abbonamento annuale. Dall’altro lato c’è la questione gare. Avevo proposto una soluzione. Chi lavora nella sua concessione possiamo tenerlo indenne dalla gara, gli altri, quelli che la danno in fitto, devono andare in gara. La destra ha sempre illuso gli elettori di poter prorogare le concessioni per sempre, cosa che non accadrà. Una promessa che non avverrà perché è fatta in modo incompetente e sbagliato e che non ottiene il risultato che, invece, si sarebbe potuto ottenere con una clausola sociale tenendo indenne la stragrande maggioranza dei gestori che lavora nella sua concessione.
Per portarla vicino. Ad Ischia viviamo il grande problema dei trasporti marittimi. Molto spesso ci dicono l’Europa ci chiede di non dare i contributi. Non per portarla nella polemica locale, tuttavia mi sembra di capire che gran parte d’Europa si ribella contro l’Europa che mette vincoli.
“L’Europa è un mercato unico in cui, sostanzialmente, gli Stati non dovrebbero poter aiutare le singole aziende, ma questo non è a garanzia dei tedeschi, è a garanzia nostra. Siccome i tedeschi hanno molti più soldi, se l’Europa dicesse chiunque vuole può aiutare, ad esempio le aziende marittime, i tedeschi, per esempio, sarebbero aiutati dieci volte tanto. Quello che succede per la continuità territoriale, deve essere regolato dalle gare e non può essere fatto in modo, come posso dire, aum aumm che da noi aiuta la corruzione.
Poi ci sono le regole fesse come tutte le regole ambientali che sono state emanate in questa legislatura perché non raggiungono il risultato e ho votato contro il provvedimento delle case green. Per ammodernare le case italiane serve una spesa di 600 miliardi di euro. Cinque volte quello che spendiamo in sanità. E’ inutile firmare delle normative che non sono applicabili. In Europa ci sono tante cose che vanno cambiate, così come ce ne sono altre che funzionano e penso al principio del Pnrr. Il problema è che cosa succede quando arrivano questi soldi. Non li sappiamo spendere e non li sappiamo spendere perché quasi nessun politico ha mai gestito niente”
Un po’ come la storia di Accerol Mittal…
“Abbiamo fatto una gara e questa gara l’ha vinta il più grande produttore mondiale di acciaio e il contratto era blindato. Quando arrivano i Cinquestelle prima confermano il contratto, poi lo fanno saltare, poi lo fa, poi minacciano una causa contro Mittal e poi finiscono per fare una società con Mittal in minoranza e senza quei vincoli che avevamo dato. Perché nessuno ha gestito mai niente, come è successo anche con Stellantis e i con i dividendi concessi dal governo Conte”
Repubblica le ha fatto più qualche intervista?
“La Repubblica non ha più fatto interviste per questo fatto”.
Il passaggio dalla Fiat di Marchionne a quella di Elkan è breve. Uno che parlava bene di Marchionne è Matteo Renzi. Uno che di lei ha parlato non sempre bene. Impossibile rifare l’accordo?
“La politica è fatta di due cose, di quello che si dice e di quello che si fa. Matteo Renzi ha due brutti vizi: uno quello di dover fregare sempre quello che con cui fa qualcosa ed è proprio una cosa che non gli riesce di non fare, come la rana allo scorpione anche quando gli porta uno svantaggio; e la seconda cosa è una persona che, quando vince il Movimento Cinque Stelle fa un accordo col Movimento Cinque Stelle, quando vince la destra, come questa volta, ha votato La Russa al primo giorno di nascosto ed eravamo insieme il primo giorno in Senato. Io non lavoro così. In aggiunta, c’è una questione morale per me fondamentale. Io guadagnavo molti, molti soldi da manager, ma da quando faccio politica non prendo 1€ in più di quello che mi danno i cittadini ed è già sufficiente. Non mi faccio pagare dalle persone e questo è un fatto dirimente per me. Quindi no, quello non è un modo di fare politica. Per lui la soddisfazione personale di fregare il prossimo è superiore alla soddisfazione di prendere i voti”.
Parlando di Renzi, la notizia del giorno è che lei si è preso il primo “anti” Cinquestelle, Pizzarotti
“E’ una bella storia perché Pizzarotti è stato sindaco di Parma due volte. La prima volta ha vinto con i Cinquestelle quando i Cinquestelle andavano forte, li ha lasciati dopo pochi mesi perché ha capito, segno di intelligenza, che il termovalorizzatore di Parma non si poteva chiudere ed era una stupidaggine. È una persona perbene che ha un governato bene. È stato rieletto senza partito e sono molto contento che metà +Europa sia venuta da noi, ma ce ne saranno altri di partiti che verranno da noi e li annuncerò la settimana prossima. La cosa importante non sono i partiti, sono i candidati. Noi faremo la miglior lista mai fatta per le elezioni europee”. Faccio un esempio. Si parla di difesa comune europea? Ci sarà l’ex generale Camporini, già capo di Stato maggiore dell’Aeronautica e vicepresidente dell’Istituto Affari internazionali. Si parla di Africa? Ci sarà Mario Raffaelli, inviato delle Nazioni Unite in Centro Africa, in Centro Asia, che ha fatto fare la pace Mozambico. Si parla di energia ambiente? Ci sarà il professor Zullino di Padova e così via. In Europa l’Italia conta pochissimo. La ragione? Perché noi non ci mandiamo persone competenti nella loro materia e che spesso non parlano le lingue”
E quindi dice anche mandateci Giosi Ferrandino
“Giosi ha fatto un buon lavoro in Parlamento europeo e ha fatto un buon lavoro qui. Ieri sono stato con Legnini e Giosi sui luoghi della frana. È passato poco tempo e devo dire che anche nel Nord efficiente trovi le strade impantanate. C’è molto lavoro da fare. Però hanno fatto tanto.
La sensazione di sapere che lì sotto c’era del fango che ha ucciso dodici persone?
“Una grande impressione. Anche per il fatto di sapere che i famosi forestali una volta non ne abbiamo più. Mi ha colpito l’idea della potenza della natura. Ho visto da dove è partita ed arrivata al porto. Queste sono cose che si prevengono. Pensare che l’Italia abbia speso 200 miliardi per bonus edilizi, chiamiamoli così, e non sul dissesto idrogeologico mi lascia pensare. L’altro problema è che stanno spuntando le Soprintendenze. Il nostro è un Paese molto complicato, ma non è ingestibile”
Le faccio una domanda che è attuale, ma parte un po’ da dietro, il tema della questione morale. Noi abbiamo gli occhi su Del Maestro, sulla Santanché, sui casi Puglia e Piemonte. In passato Di Battista si faceva fotografare con la fotografia di una grande piovra del Pd, dove era coinvolto anche Giosi Ferrandino, poi terminato assolto in ogni dove. Quando comincia la questione morale?
“Sul tema ci sono due questioni morali, quella giudiziaria e quella morale. A mio avviso e le faccio l’esempio della Santanchè, per me si deve dimettere ma non per le inchieste giudiziarie. Le inchieste giudiziarie magari non porteranno a nulla, noi dobbiamo valutare le inchieste giudiziarie quando arrivano a termine, non all’inizio. Quello che è rilevante della Santanchè è il comportamento. Quando sei un uomo di governo e la Santanchè rappresenta tutto il settore turistico italiano, se hai l’azienda che fa carte false in bilancio e noi lo sappiamo perché l’abbiamo visto da inchieste giornalistiche, non dalla magistratura e usi la cassa integrazione Covip e fai lavorare i lavoratori, non puoi restare. Non perché ti hanno aperto un processo, ma perché quel comportamento è inadeguato. Le voglio fare un esempio su di me. Io sono amico di tanti grandi imprenditori italiani da sempre, da molto prima di fare politica, lei non troverà mai una mia foto su una barca di un grande imprenditore. Non la vedrà mai perché da quando faccio politica non ci vado. Non ci sarebbe niente di male teoricamente, ma è l’idea che le persone si potrebbero fare. Chi fa politica deve mantenere un comportamento che al di sopra di ogni sospetto”.
Sono convinto che può essere reato la distruzione del Servizio Sanitario Nazionale e la politicizzazione delle Asl e degli ospedali, perché non mettono manager, ma mettono un presidio per poi poter occupare le poltrone. Come per tutti i capi partito di questi anni, ti vengono a trovare persone che ti dicono “valgo 30.000 voti” e tu dici ma in che senso?”
Per non dire di quello che dice che gestisce 140mila
“Non le so dire se c’è qualcosa di illecito, la magistratura dovrebbe indagare. Uno che è stato condannato a sette anni per favoreggiamento di mafiosi e Cuffaro è stato condannato in via definitiva può tornare in giro a parlare, a fare gli accordi con Renzi e poi a disfarli? Ma io neanche ti ricevo. I bigliettini elettorali di Cuffaro erano nel covo di Provenzano, quello che ha fatto ammazzare Falcone e Borsellino. Non è un qualcosa di penale, è una questione di etica”.
Le faccio due domande personali. Una perché parlo per esperienza, papà a 16 anni. Non mi racconti la storia di andare a lavorare, mi racconti la scoperta di diventare papà a 16 anni.
“E’ una cosa molto faticosa. Nel mio caso, dico sempre, mi ha salvato la vita. Ero un ragazzo molto scapestrato. L’anno in cui nacque mia figlia fui bocciato, recuperai e poi la mia vita ha preso una piega positiva. È stata una grande fatica. Ho un grande rapporto con mia figlia che amo molto. Però è stata dura.”
La seconda domanda invece la faccio a Calenda marito di una moglie che in un determinato periodo ha dovuto fare i conti con la malattia. Torniamo un attimo a quei giorni, soprattutto per poter dare una parola a chi si trova a vivere vicende del genere e manca di strumenti per poterli affrontare.
“Ero ministro e mia moglie era al mare con i bambini. Aveva da tutta l’estate che una grande stanchezza e ad un certo punto fa delle analisi del sangue. Mi chiama in lacrime e mi dice che la devono ricoverare perché ha una leucemia. Si ricoverata all’ospedale Gemelli a Roma, in corsia, e viene curata. Le trovano un tumore al seno e alla fine del primo ciclo di cure ha una ricaduta. Viola ora sta bene (si commuove, ndr). I bambini studiavano al ministero e dormivamo tutti insieme, ho fatto un accampamento in camera mia. Ho imparato due cose. La prima che molti matrimoni finiscono quando ci sono i tumori alle donne ed è una cosa che non sapevo e che non depone bene a favore di noi uomini. Invece il rapporto con mia moglie si è molto rafforzato. Da subito abbiamo parlato della malattia. È un fatto importante parlarne. Un tumore non è una colpa. La prima domanda che si faceva mia moglie era “perché a me” come se fosse una colpa. Decidere di renderlo pubblico e di non nasconderlo è una cosa molto importante perché aiuta a viverlo in una dimensione meno drammatica che consente di affrontarlo meglio.
Adesso proviamo a ridere. Segue ogni tanto Luca e Paolo?
Sono anni che seguo Luca e Paolo (ride, ndr). Deve sapere che con Luca Bizzarri abbiamo una storia molto lunga. Un giorno gli ho lasciato per 48 ore i miei social da gestire. Faceva tutti dei tweet molto noiosi, tipo “il presidente della Repubblica è il più bravo del mondo”. Lo chiamai e gli dissi “Luca…” Allora fece un tweet “Viva le canne”, ecco così era esagerato. La malattia di un politico è il narcisismo e l’unico modo per combattere il narcisismo e l’autoironia.
Al di là degli obbrobri che partoriscono i senatori di Fratelli d’Italia che ci vogliono mettere in carcere, viviamo, davvero, una rivalsa politica?
“C’è una rivalsa di classe dirigente, cioè di persone che non hanno mai avuto il potere e che adesso sono affamate di potere e non lo sanno gestire. E quindi, come tutti quelli che non lo sanno gestire, fanno delle cose. Ho scritto un libro di recente cercando di analizzare le tre cose che volevano gli elettori di sinistra, sanità, salari, scuola e le tre cose che voleva un elettore di destra, meno tasse, meno Stato, meno migranti e non li hanno avuti. Cosa abbiamo fatto per trent’anni? E’ il sistema che non funziona. Siamo un Paese che può andare avanti a darsele di santa ragione dalla mattina alla sera senza mai essere in grado di fare un accordo.
Prima dell’appello al voto, un ricordo al libro Cuore?
“Voglio fare un ricordo non al Libro Cuore, ma ad Ugo Germani che è morto da poco. Mio nonno Luigi Comencini e noi venivamo ad Ischia tutta l’estate. Mio nonno aveva una piccola barca e quando era una giornata che ci voleva premiare ci portava ai giardini dove c’era Ugo. Per me quella è stata l’infanzia. Lì accanto c’era la casa dei De Luca, c’era Erri De Luca che nuotava e lo ricordo ancora andare verso il largo”.
E facciamo l’appello al voto per Azione.
“Azione vuole solo una cosa, che voi abbiate servitori migliori. I migliori servitori. Voglio dire persone perbene, oneste, ma anche molto competenti e molto esperte. La politica può essere questa e non necessariamente la guerra della destra contro la sinistra. Qui c’è un sindaco bravo che ha fatto il parlamentare europeo e si chiama Giosi Ferrandino ed è una persona capace. Votate Azione perché siamo questo, persone per bene”.