Mister, un ruolino di marcia importante per il Real Forio da 16 punti. Un poker di vittorie. La cura Sanchez fa bene a questo Real Forio
“Stiamo facendo un ottimo percorso. Tu sei sempre stato vicino e conosci i sacrifici che facciamo ogni settimana. Dobbiamo solo rimanere calmi e concentrarci sul lavoro settimanale per l’obiettivo della domenica. Solo così possiamo crescere e raggiungere obiettivi importanti. Per ora, sono molto soddisfatto delle prestazioni dei ragazzi”.
La gara di ieri al De Ciccio è in qualche modo è stata vinta con coraggio e con costanza. Alla vigilia non era dato assolutamente per scontato.
“Assolutamente, come ho detto in conferenza e tu hai ribadito nell’articolo, ogni partita è diversa e complicata. Era una gara difficile contro un’ottima squadra, quindi questi tre punti sono cruciali per il nostro cammino, soprattutto perché non sarà facile vincere a Sant’Anastasia. Abbiamo messo il cuore oltre l’ostacolo ieri e, nonostante il primo tempo non brillante, abbiamo recuperato con una grande ripresa e ottenuto un risultato positivo consecutivo”.
Riuscire a ribaltare una partita dopo essere andati in svantaggio nel primo tempo è fondamentalmente anche una questione di forza mentale. Il nucleo principale del Real Forio è stato capace di non scoraggiarsi, diversamente dai tuoi primi mesi con la maglia biancoverde, quando subire un gol spesso significava cedere mentalmente.
“Sono arrivato il 14 febbraio scorso, con la squadra che aveva totalizzato venti punti in venti partite. Ho fatto 14 punti in dieci gare, con una media di 1.40. L’anno scorso, con due squadre assenti, avremmo potuto raggiungere tranquillamente il 6º o 7º posto. Quest’anno abbiamo pianificato meglio insieme al direttore e stiamo continuando un buon lavoro. Non c’è stato nemmeno un giorno di festeggiamenti per la salvezza e ci siamo organizzati con quello che è l’attuale gruppo. Parlo spesso di questo con Manna e Pisani, con grande orgoglio. Siamo l’unica squadra del campionato di Eccellenza tra i principali club a non aver effettuato movimenti in entrata o in uscita. Questo dimostra di avere una base solida, idee chiare e di lavorare rispettando sia gli addetti ai lavori che i giovani giocatori coinvolti. Credo che questo gruppo possa ancora ottenere molte soddisfazioni, mantenendo sempre una grande umiltà”.
Sabato è stato anche il momento per Pablo Acosta di sbloccarsi. La settimana scorsa è toccato a Castagna, mentre questa volta è stato il turno di Acosta di farsi valere. È fondamentale che ogni giocatore del gruppo, che conta 24 calciatori, dia il proprio contributo, anche quelli che entrano in campo a partita avviata.
“Abbiamo 26 giocatori, quattro sono rimasti in tribuna e due non sono stati convocati per evitare di portarli tutti in una giornata piovosa. Quei ragazzi erano i primi tifosi. Iacono, Verde, Ra e Iaccarino conoscono la trasparenza delle scelte e sanno che ho fiducia nel gruppo. Troveranno spazio con lavoro, voglia e attenzione. Sono molto contento per Acosta che ha segnato un bel gol e Blas Cittadini che è tornato in ottime condizioni dopo qualche settimana. Abbiamo avuto qualche piccolo problema e risentimento fisico. Peccato per l’espulsione di Delgado a fine partita che non era meritata; il ragazzo non ha fatto nulla di male. Nonostante la confusione, è stato utile per la vittoria, anche se solo per pochi minuti.”
Mister, ieri il Sant’Anastasia si è presentato con un vecchio amico di Ischia, mister Monaco, ma soprattutto con un portiere che tu conosci bene.
“È stato un piacere rivedere e abbracciare sia Gennaro Monaco che Piero Iandoli. Nei campi ci si imbatte spesso in vecchi amici o compagni di squadra, ed è sempre bello. Il calcio dovrebbe essere una grande comunità, se non una famiglia. Dobbiamo formarci come un unico gruppo: in campo siamo avversari per 90 minuti, ma il rispetto è fondamentale. Oltre al ruolo di allenatore o calciatore, c’è una persona dietro ogni figura. Abbracciarsi e stimarsi reciprocamente al di fuori del calcio è impagabile”.