Gaetano Di Meglio | Carmen Criscuolo ha ragione. Il “cerasiello” piace a tanti e, purtroppo, prende alla testa. E’ quell’inutile sapore che non serve e che, invece di dare sapore, disturba e crea allergie.
In tre giorni Benedetto Valentino ha collezionato due figuracce una dietro l’altra. Merdoni calpestati, come usano dire Luca e Paolo a Di Martedì che non rendono onore all’autore.
Ma, chissà, forse per Benedetto Valentino l’8 marzo è andato proprio storto. Ha iniziato a prendersela con i sindaci e ha finito con gli studenti del Liceo Buchner.
Il primo merdone è quello di Fontana. “Sono allergico a due cose: l’ipocrisia e a chi mi prende in giro. Ischia non è un comune unico, ma ha sei comuni. Perché ad ogni evento ufficiale partecipano tutti i sindaci? Ogni volta dobbiamo sorbirci il Pippone di sei saluti istituzionali. Sei pipponi insopportabili: non succede da nessun parte del mondo. Il sindaco del paese è la prima autorità locale, i sindaci dei paesi vicini non contano nulla al fuori del loro territorio. È la Legge in vigore in Italia: il sindaco al di fuori del suo territorio è un semplice cittadino. Sull’isola c’è questa convenzione della falsa unità, che onestamente è solo ipocrisia. Nessuno vuole il comune unico : almeno risparmiateci sei saluti istituzionali in ogni occasione pubblica.”
Perché? Perché a Fontana, alla serata organizzata da Irene Iacono e presentata da chi scrive, è stato dato precedenza ai sindaci e alle autorità presenti nella maratona di lettura. Andato via senza leggere, Benedetto Valentino è tornato a casa e ha scritto il post che avete letto. Inutile raccontarvi le emozioni e la bellezza di una serata terminata con gli interventi di Mariangela Catuogno ed Ernesta Mazzella quando le lancette segnavano le ore 19.30
Il secondo merdone, invece, Valentino lo ha calpestato con la panchina realizzata dagli studenti del Liceo Buchner.
Un merdone che, però, poi, Valentino ha cancellato ma Carmen Criscuolo ha provveduto a blastalo perfettamente.
“Facebook è un mare magnum – scrive il consigliere comunale di Ischia -, dove ognuno può esprimere il proprio pensiero. Si trova di tutto, cose giuste e affermazioni inqualificabili, apprezzamenti e accuse, polemiche e battute più o meno felici. Molte volte ci troviamo di fronte ad accuse che lasciano il tempo che trovano e per le quali non vale nemmeno la pena rispondere. A volte però, vuoi per il pulpito da cui arriva la “predica”, vuoi per la gravità delle imprecisioni dette o per le gravi accuse rivolte, pur coscienti che sarebbe meglio non rispondere per non dare ulteriore visibilità al detrattore, non puoi restare in silenzio e devi controbattere. Pur non essendo stata tirata in ballo, sento il dovere di intervenire, quale promotrice dell’iniziativa, che non può non difendere l’operato dei ragazzi del Liceo artistico “G. Buchner”.
È il caso del post pubblicato da Benedetto Valentino, che accusa deliberatamente di “vandalismo” gli studenti del liceo artistico di Ischia, i quali avrebbero sfregiato una panchina pubblica su disposizione del loro “professore”, commettendo un reato. Mi meraviglio che un cultore delle fonti come Valentino faccia simili affermazioni, senza prima verificare come stanno realmente le cose. Dice che ha indagato, ma evidentemente l’indagine è stata fatta male.
La raffigurazione di cui stiamo parlando non è un atto vandalico, ma è il risultato di un progetto ideato dall’associazione “Rise up”, denominato “panchine d’autore”, condiviso dal Comune di Ischia e seguito dalla sottoscritta, ed ha un nobilissimo scopo: sensibilizzare l’opinione pubblica, e i giovani in particolare, sul tema della violenza di genere, che ha causato e continua a causare in tutto il mondo morti innocenti. Può piacere o non piacere, si può essere d’accordo o meno con lo scopo, ma definire “vandali” gli studenti che l’hanno creata e lasciarsi andare ad offese gratuite è veramente inaccettabile.
I ragazzi del liceo artistico hanno aderito con grande entusiasmo al progetto. In un incontro a scuola abbiamo affrontato con loro l’argomento della violenza contro le donne e il coinvolgimento è stato totale. Sono stati entusiasti di mettere a disposizione la loro arte per la Causa. E così, dalle 8:00 del mattino di mercoledì 8 marzo (non a caso è stato scelto questo giorno), hanno iniziato la loro attività didattica. Un coinvolgimento totale degli studenti, vi era chi dipingeva, chi scattava foto, chi disegnava ciò che i compagni creavano. Hanno finito alle 13:00. Avevano il viso e le mani sporche per i colori usati e gli occhi che brillavano di felicità per ciò che avevano realizzato.
Benedetto dovrebbe anche sapere che, su quella panchina, è stata poi apposta una targhetta recante i numeri utili da contattare in caso di atti di violenza ed i loghi degli autori dell’iniziativa. Vi risalta il nome del liceo artistico “G. Buchner”, perché da oggi quella panchina appartiene anche un po’ a loro.
Sento dire che i giovani d’oggi non sono calati nella realtà, non si interessano dei problemi attuali, vivono con gli smartphone, sono assenti… Ebbene, negli incontri che stiamo tenendo nelle scuole di Ischia ho ascoltato, osservato, parlato con ragazzi preparati e attenti. Molti di loro hanno chiesto di fare volontariato per poter essere utili e impegnarsi per la collettività. Il 22 marzo saremo a Pozzuoli, dove alcuni di loro riceveranno un riconoscimento per essere tra i nostri “angeli del fango”.
Io credo che utilizzare una panchina come simbolo della lotta alla violenza di genere, sia un “sacrificio” che la collettività possa sopportare.
Francamente non credo che siano questi ragazzi a vivere fuori dalla realtà o che non siano attenti a quanto accade loro intorno… Credo invece che molti adulti abbiano difficoltà a stare al passo con i tempi e che, pur di stare “sul cerasiello”, si permettono di insultare – accusandoli nel caso di specie di vandalismo – dei giovani e i loro educatori. Mi auguro che sia chiesto immediatamente scusa ai ragazzi, ai professori e alla dirigente del liceo “G. Buchner”. I “vandali” sono altrove. Se poi chi accusa reputa che sia stato commesso un reato, si rivolga alle autorità competenti, assumendomi, sin da ora, tutte le responsabilità del caso. Sono pronta a discutere e confrontarmi in tutte le sedi. In conclusione, devo però ringraziare l’amico Benedetto Valentino per aver, con il suo post, dato risalto ad un’iniziativa importante che mira a contenere quella che purtroppo continua ad essere una piaga importante della nostra società: la violenza di genere”
C’è poco da aggiungere. Il “cerasiello” fa brutti scherzi.